Home ATTUALITÀ Brutto a dirsi ma… dalla Giustiniana all’Olgiata  la Cassia puzza

Brutto a dirsi ma… dalla Giustiniana all’Olgiata  la Cassia puzza

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Galvanica Bruni

La Giustiniana, La Storta, Olgiata e Isola Farnese puzzano. Brutto a dirsi ma è così. E non ci sono altri termini per descrivere la situazione in cui versano ormai da giorni questi quartieri lungo la Cassia a Roma Nord.

Non che gli altri che li precedono – soffrendo la stessa situazione – profumino, ma oggi ci concentriamo sul versante nord del tratto urbano della Cassia dove montagne di sacchi di rifiuti di ogni tipo giacciono sui marciapiedi, dove i cassonetti sono così stracolmi da non tenersi neanche più in piedi, dove i liquami fuoriescono dalle buste, i rifiuti organici si squagliano al sole, blatte e qualche topo banchettano.

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A tutto ciò si aggiungano l’elevata temperatura di questi giorni e – condimento immancabile – l’inciviltà di alcuni residenti e voilà, le jeux son fait. La situazione non è più sotto controllo e il risultato è il totale degrado per migliaia di cittadini. Da più di una settimana.

La rabbia dei residenti

 “Ama non ritira da giorni, non sappiamo più come fare – ci racconta una residente di Via della Cerquetta, una delle strade più popolate tra La Storta e l’Olgiata – in questi quartieri la raccolta differenziata porta a porta non esiste e non possiamo tenerci i rifiuti in casa, soprattutto con queste temperature. Ciclicamente ci ritroviamo in questa condizione, non appena la situazione sembra migliorare e la raccolta torna a regime, arriva il periodo in cui veniamo nuovamente sommersi dai rifiuti. I cassonetti sono stracolmi e non sappiamo più dove buttare la spazzatura. Non si può uscire di casa per la puzza. Fatevi un giro e lo vedrete con i vostri occhi …”

cassia-rifiutiÈ questo il punto: Ama non ritira da giorni, senza nessun motivo apparente o perlomeno senza alcuna comunicazione ufficiale, ed è sotto gli occhi di tutti lo stato in cui versano Via Trionfale, Via Cassia, Via Valle della Storta, Via de La Storta, Via Braccianese, Via di Isola Farnese, e tutte le traverse delle vie principali.

Accanto ad ogni cassonetto, da sempre pochi per sostenere la quantità di rifiuti prodotta in queste zone dai residenti e soprattutto dagli esercizi commerciali, ci sono metri e metri di sacchi in terra che invadono i marciapiedi strabordando fin sulla strada.

Slalom tra i rifiuti

“Non si può uscire di casa ormai, i marciapiedi sono invasi dai rifiuti, i pedoni sono costretti a camminare sul ciglio della strada facendo lo slalom tra i sacchetti, sperando di non esseri investiti dalle macchine. Questa è la situazione, a dir poco scandalosa, in cui siamo costretti a vivere da giorni, per non parlare delle difficoltà che hanno le famiglie con i passeggini e ancora peggio le persone con disabilità. E’ davvero umiliante e vergognoso accettare questa condizione, intanto però le bollette sui rifiuti arrivano e siamo costretti a pagarle” – grida esasperato Marcello, mentre tenta di lasciare il suo sacchetto in Via Monti della Storta.

Non è un’esagerazione, l’assenza di raccolta dei rifiuti e la mancata pulizia delle strade impediscono a qualunque pedone l’accesso ai marciapiedi mettendone a rischio l’incolumità.  Passeggini e sedie a rotelle non hanno altre alternative che passare in mezzo alla strada al fianco di scooter e macchine.

Strade come zoo

A preoccupare i residenti sono anche le condizioni igienico sanitarie in cui versano i quartieri. Oltre alla puzza davvero insopportabile che ormai invade le strade, il problema sono i topi e gli altri animali che si cibano di rifiuti.

Ratti che si aggirano indisturbati tra i cassonetti, gabbiani che troneggiano sui sacchetti, gatti e cani che rovistano in terra. A completare l’opera ci sono i cinghiali che con il tramonto arrivano e trascinano i rifiuti anche lontano dai cassonetti.

Oltre la rabbia, è il senso d’abbandono da parte delle Istituzioni che unisce chi in queste vie ci abita: “E’ impossibile non accorgersi della situazione, possibile che nessuno faccia niente? Perché non ci dicono cosa sta succedendo e non si riesca a trovare una soluzione?” –  è il leitmotiv più ricorrente.

rifiuti-cassia2Nel tratto di Via Cassia altezza Olgiata la situazione è davvero al collasso: 4 cassonetti stracolmi e 20 metri di marciapiede sepolto da rifiuti di ogni genere. Là dove aumentano gli esercizi commerciali aumentano inevitabilmente i rifiuti ma la quantità di raccoglitori resta la stessa.

“Ho un ristorante proprio qui di fronte e non so più dove buttare la mondezza. Li vedi questi sacchi neri? Sono tutti di umido, ci sarebbero dei cassonetti dedicati ma sono stracolmi, come faccio? Poi ho la carta, la plastica e non parliamo del vetro delle bottiglie consumate al ristorante. Dove li metto? Ci sono i topi, che non sono solo intorno ai cassonetti, circolano ormai indisturbati per le strade e arrivano anche nelle case e negli esercizi commerciali” – interviene il proprietario di un ristorante proprio lì vicino dimenticando (o forse non sapendo?) che i cassonetti sono ad uso utenze domestiche mentre per il ritiro rifiuti da utenze commerciali esiste un piano ad hoc e diverso.

A disagio si aggiunge disagio

Accanto alle montagne di sacchetti che ormai si accumulano per strada giorno dopo giorno, campeggiano rifiuti ingombranti di ogni genere abbandonati da incivili.

Materassi, vecchi televisori, mobili, serrande avvolgibili, sanitari, barattoli di vernice, divani insomma tutto il necessario per metter su casa. Peccato invece che dalle loro case cittadini senza scrupolo e senza alcun rispetto li gettino in strada.

Ludovica Panzerotto

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14 COMMENTI

  1. E cosa dobbiamo commentare? E’ semplicemente una vergogna, una situazione indegna di una qualsiasi città che provi a definirsi tale.
    Sono disgustato e molto, ma molto adirato: ho fatto decine di segnalazioni ai vari enti preposti… ma nulla: nessuno e dico nessuno che si assuma la responsabilità di questo vomitevole sfacelo.
    P.S.: vado a Napoli speso per lavoro: la città è pulitissima….perché a Roma non ci si riesce…perché?????

  2. salve, io ho davanti casa i cassonetti dei rifiuti e noto che la mattina dalle 6 alle 9 la maggior parte che scarica l’immondizia sono auto targate viterbo poi dalle 17 alle 20 sono furgoni che scaricano di tutto dai sanitari ai materassi ,ma perchè non mettono delle telecamere così con i soldi delle multe che sono abbastanza salate si ripagano delle telecamere ,poi ogni tanto vedo che i carabbinieri fanno dei controlli con qualche verbale

        • salve a tutti dunque ieri l’ama ha pulito e tolto i sacchi dell’immondizia fuori dai cassonetti e questa mattina tutto pieno di nuovo ma perchè non tolgono di mezzo questi cassonetti , oppure li rimettono a tutti ?

  3. Mi sembra che, oltre che dalla Giustiniana all’Olgiata, la Cassia sia ovunque colma di rifiuti. Non pagare? Non saprei se servirebbe o no. Bisognerebbe trovare qualche altra forma di protesta, più incisiva. La situazione è veramente preoccupante.

  4. Per la cronaca, a distanza di una settimana esatta dal mio commento, nulla è cambiato…anzi la situazione è peggiorata e di molto.
    Davvero stiamo assistendo impotenti ad esempio una vergogna senza pari: la Cassia è un vomitevole monnezzaio a cielo aperto, con la beffa dell’imminente scadenza di pagamento della seconda rata della Tari.
    Chiedo a VignaclaraBlog di farsi portavoce o cassa di risonanza di un fatto che va elevato agli onori della cronaca e reso quanto più pubblico possibile: siamo di fronte a un’emergenza a questo punto anche sanitaria e non solo di decoro urbano.
    Basta, davvero basta…

  5. Sempre in argomento: a metà Novembre 2019 prese fuoco, restando completamente distrutto il cassonetto della carta posto davanti ali civici 998/1000 di Via Cassia. Il 6 giugno sono bruciati quello posto al 999 ed un furgone che era a fianco (non è chiaro da dove sia partito il fuoco). Personalmente ho fatto segnalazioni all’URP del XV Municipio: il messaggio è stato letto; all’AMA, idem c.s. ed a un paio di politici della zona. Risultati: nessuno.

  6. E’ passata una settimana di tregua (dal 22 giugno ad oggi) ma siano di nuovo esattamente come prima: cassonetti stracolmi e marciapiedi impraticabili! Che succede nella notte fra il venerdì ed il sabato?

  7. io, romano di nascita, “ivi residente” e perfettamente in regola con i pagamenti delle cartelle Ama, ho acquistato un’auto a Viterbo e sul portatarga appare la scritta “Viterbo”. Come facciamo con i viterbesi che hanno acquistato un’auto a Roma ? Caro signor Roberto, ma …”mi faccia il piacere !”

    • salve a tutti forse mi sono spiegato male ,ripeto davanti casa ho i cassonetti e dato che sono in pensione la mattina presto sul viale di casa dove ho un piccolo orto mentre annaffio ,ho notato che dalle 6 alle 8 dopo che sono passati quelli dell’AMA quindi cassonetti VUOTI viene gente tra virgolette che scarica dalla macchina n. 3 o 4 sacchi grandi e dico GRANDI d’immondizia faccio presente che da Montefiascone a Roma questi sono i primi cassonetti che si trovano sulla cassia ( io ogni mattina butto 1 o mezzo sacchetto ,queste persone in giacca e cravatta hanno tutti il ristorante) e poi perchè non aprono l’isola ecologica dell’olgiata ?

      • Salve Roberto, mi chiamo anch’io Roberto.
        A proposito di isola ecologica dell’Olgiata.
        In un altro post mi ero chiesto se fosse così difficile sostituire un’isola ecologica con un’altra in un zona dove ci sono prati e zone incolte a perdita d’occhio?.
        Mi sembra plausibile che la maggior parte di coloro che si caricano in macchina la spazzatura ingombrante per scaricarla vicino ai cassonetti, una volta in strada prosegua fino all’isola ecologica.
        Attualmente dalla Cassia la più vicina isola ecologica si trova a oltre dieci kilometri di distanza, purtroppo solo pochissimi si sentono in dovere di utilizzarla, visti i tempi di percorrenza per il traffico sempre caotico.
        Io, poi, ho la sventura di avere da anni i cassonetti adiacenti al cancello di casa, in via Cassia 1608. Lascio immaginare il disagio tra puzza, ingombranti e camion AMA che mi hanno danneggiato il muro di cinta.

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