Fresco di stampa e da pochi giorni in libreria, vi segnaliamo per la rubrica “Letti per voi” questo libro del Magistrato Carlo Nordio dal titolo “La stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati” (Ed. Guerini e Associati, 183 pag, 18,50 Euro).
Ogni Istituzione o organismo ha al suo interno uno o più elementi che vanno “controcorrente” o perlomeno “non seguono la corrente”; nella Magistratura questo elemento è stato Carlo Nordio, magistrato di lunghissima esperienza che dalla Procura di Venezia si è occupato di inchieste importanti come quelle relative al terrorismo o alla corruzione che ha interessato i lavori del MOSE.
Carlo Nordio è stato un magistrato che non ha mai fatto politica né ha fatto parte di correnti in seno alla Magistratura, anzi è profondamente convinto che chi amministra la Legge non debba trasformarsi in un politico (altrimenti, se decide di farla, dovrebbe abbandonare per sempre la toga); il fatto di essere contrario alle logiche corporativistiche spesso è stato all’origine di critiche ingiuste e pesanti (quando si occupò delle Cooperative Rosse fu accusato di usare “metodi fascisti”).
Il libro di Nordio, oramai in pensione e finalmente “libero” di esprimere le proprie opinioni e posizioni, è di grandissimo interesse in quanto fa luce su una serie di gravi problemi che affliggono non soltanto l’intero sistema giudiziario, ma la maggioranza degli italiani costretti a fare i conti con una classe politica distratta e a volte incompetente, con un sistema di leggi al limite della follia (forse più di 250.000 leggi), con un clima di insicurezza diffusissimo e con una immigrazione fuori controllo.
Avvalendosi dei suoi 40 anni di esperienza come magistrato, Nordio racconta servendosi spesso di esempi concreti il dramma di una giustizia lentissima dove la certezza della pena spesso è un miraggio e dove i magistrati sono costretti a fare i conti con un codice penale vecchio di 80 anni (fu firmato da Mussolini e Rocco) integrato da una miriade di norme e leggi spesso confuse e inattuabili.
Si sofferma poi sul fenomeno della corruzione, un male antico e difficile da combattere proprio per il proliferare di norme in cui corrotti e corruttori ci sguazzano come i pesci nell’acqua; nonostante le tantissime inchieste pochi responsabili sono finiti in galera mentre il danno che viene compiuto contro Stato e cittadini è enorme (il MOSE, proprio per i fenomeni corruttivi, è costato un miliardo di Euro in più; in compenso 23 imputati hanno fatto ricorso al “processo breve” e allo sconto di pena e i fondi recuperati non hanno superato i 100 milioni).
Altri aspetti trattati con estrema chiarezza sono quelli dell’insicurezza diffusa, dell’immigrazione, delle intercettazioni telefoniche (dove una legge mai applicata vieta espressamente la pubblicazione delle registrazioni), della prescrizione, della “disobbedienza” di alcuni sindaci nei confronti del Decreto Sicurezza e della legittima difesa.
Sulla legittima difesa Nordio ci illustra il paradosso del povero cittadino costretto a difendersi 2 volte, contro i criminali e contro lo Stato che sebbene non sia stato in grado di difenderlo, lo indaga e lo sottopone poi a interminabili processi.
“La stagione dell’indulgenza” è un libro di straordinario interesse per tutti perché in modo chiaro e preciso, con estrema competenza, ci illustra quali sono i problemi di natura giudiziaria di questo paese fornendo poi le possibili soluzioni per mettere fine alla paura e sfiducia dei cittadini.
Francesco Gargaglia
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