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Cesano, lettera aperta dei genitori della Scuola Periello

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Galvanica Bruni

Chiusa da tre settimane perché dichiarata non sicura dalla Commissione stabili pericolanti del Comune, per la scuola media Michele Periello di Cesano non s’intravedono all’orizzonte soluzioni a breve mentre nel frattempo gli studenti sono stati dirottati in un’altra scuola con turni pomeridiani.

Esasperati dalla situazione, dichiarandosi loro ed i propri figli “vittime di continui rinvii e passaggi di competenze e responsabilità“, i genitori degli alunni hanno inviato una lettera aperta alla sindaca Virginia Raggi, all’assessorato capitolino alle scuole, al TGR Lazio ed alla stampa locale.

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E’ una lettera quasi “testamento”, lasciata ai loro ragazzi invitandoli a conservarla e rileggerla negli anni futuri “per ricordare quanto è difficile oggi, nonostante tutti i diritti riconosciuti nella nostra Costituzione, andare al di là del singolo e pensare al plurale.”

“Lettera di un genitore ignoto”

Sono un genitore ignoto di un alunno della scuola media Michele Periello di Cesano, già provato e ferito dalla chiusura della scuola, dai turni pomeridiani a dalla completa riorganizzazione della vita familiare, ma, se questo non bastasse, definitivamente venuto a mancare, almeno nella speranza, dalla “Relazione di sopralluogo” della Direzione Tecnica del Municipio XV del 06/03/2019.

Relazione nella quale si evidenziano i motivi tecnici per cui la proposta del Consiglio di Istituto del 26/02/2019, sembrerebbe non applicabile o quantomeno soggetta a tutta una serie ancora di verifiche e modifiche.

Per quanto riguarda i locali della Parrocchia di Cesano, i tecnici, dopo lunghi e approfonditi esami, ci fanno sapere, tra l’altro, che servirebbe un ulteriore verifica acustica (difesa dai rumori), che il livello di illuminazione è “leggermente inferiore” a quanto previsto dal Regolamento e che, per andare in bagno i ragazzi dovrebbero uscire e percorrere circa 5 metri sotto la tettoia, tutto questo secondo loro è causa ostativa.

Sarebbe bastato chiederlo a ogni abitante di Cesano, che ha frequentato quei locali per centri estivi, feste di compleanno, riunioni di condominio ecc. ecc., per avere quelle risposte senza aspettare tre settimane.

Comunque visto che questi “ZELANTI” tecnici hanno rispolverato, in un momento di emergenza  sociale, normative del 1975, spero che la stessa solerzia e puntualità verrà adottata nella verifica delle stesse condizioni e normative (condizioni termoigrometriche, purezza dell’aria, difesa dagli agenti atmosferici esterni e terremoti, qualità del colore e suoi rapporti con la luce, per citarne alcuni) in tutte le altre scuole del municipio, con la probabile conseguenza che dal giorno dopo potrebbero essere tutte chiuse.

Ma il colpo finale mi è stato dato dalla parte relativa all’utilizzo del Centro Anziani per il collocamento temporaneo della Segreteria della scuola, laddove si evidenzia, tra l’altro, che il trasferimento del Centro Anziani, testuali parole, “renderebbe inutilizzabile l’adiacente struttura coperta che ospita il campo di bocce e sarebbe causa di un suo futuro possibile degrado, con ulteriore danno patrimoniale per l’amministrazione”.

Dopo aver letto questo, la mia speranza, ha esalato l’ultimo respiro, si sta barattando il “FUTURO POSSIBILE DEGRADO” di un campo di bocce con il SICURO ATTUALE DEGRADO DELL’ISTRUZIONE DI MIO FIGLIO. L’impressione è che in tre settimane si è pensato più a DISTRUGGERE quello che altri proponevano, piuttosto che COSTRUIRE, insieme una ipotesi condivisa. In questo momento di emergenza non c’è sicuramente una soluzione ideale, ma ci si aspettava una forte collaborazione e non un latente ostruzionismo.

Oggi dovrò guardare in faccia mio figlio e dirgli che il suo futuro, la sua istruzione, è probabilmente legata al destino di un CAMPO DI BOCCE, che dovrà continuare a lottare per la sua istruzione da solo, perché la mia speranza è finita e chi dovrebbe risolvere una situazione di emergenza la sta invece complicando.

Spero che un giorno mio figlio si ricorderà di chi, oggi, gli sta negando un diritto a crescere, a formarsi e a guadagnarsi il suo posto nella società. Da parte mia gli lascio questa lettera che spero conserverà e ogni tanto leggerà per ricordare quanto è difficile oggi, nonostante tutti i diritti riconosciuti nella nostra Costituzione, andare al di là del singolo e pensare al plurale.

Il mio nome è quello di tutti i genitori che si riconoscono in questi problemi e sulla lapide della nostra speranza scrivete pure “HA COMBATTUTO E LOTTATO CONTRO UN NEMICO INVISIBILE, CHE ALLA FINE E’ USCITO ALLO SCOPERTO ED HA INFERTO IL COLPO FATALE”.

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