Home AMBIENTE I riflettori del TGR Lazio sulla discarica di Castel Giubileo

I riflettori del TGR Lazio sulla discarica di Castel Giubileo

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Galvanica Bruni

Un’area molto bella perché ingentilita dalla presenza di alcuni laghetti circondati da canne palustri e alberi di Carrubo (una pianta non molto diffusa) e frequentata da aironi, gabbiani, cormorani e dal martin-pescatore. Un’area che potrebbe essere trasformata in una piacevole oasi e che invece con una indifferenza criminale è stata destinata a discarica.

Siamo nei pressi della diga di Castel Giubileo, a pochi passi da via Fornace Vignolo dove si trova un’immonda discarica lunga 150-200 metri, e se non fosse che arrivati ad un certo punto c’è il Tevere, probabilmente continuerebbe.

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Una lunghissima distesa di rifiuti che copre la fascia di terreno tra la strada che conduce a Labaro e l’area golenale. Materassi, elettrodomestici, computer e stampanti, calcinacci, materiali da risulta, pannelli di gesso e centinaia, anzi migliaia di sacchi neri.

Dopo l’inchiesta di Vignaclarablog.it di alcuni giorni fa, a documentare con dovizia di particolari lo scempio ambientale e criminale che affligge la zona è stato il TGR Lazio con un servizio curato dalla giornalista Rai Rossella Santilli andato in onda lunedì 28 gennaio nell’ambito della trasmissione Buongiorno Regione.

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