Home CRONACA Viadotto Corso Francia, durerà 14 settimane la manutenzione straordinaria

Viadotto Corso Francia, durerà 14 settimane la manutenzione straordinaria

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foto di repertorio
Galvanica Bruni

1,5 milioni di euro è l’importo stanziato dal Campidoglio per il rifacimento del manto stradale e delle strutture di sostegno del viadotto di Corso Francia, messo sotto osservazione dai tecnici del Comune dopo la tragedia di Genova.

Stop quindi alle buche, agli avvallamenti, allo sgretolamento dell’asfalto e soprattutto al deterioramento dei giunti stradali, delle travi e delle strutture di sostegno del cavalcavia che viste dal basso in alcuni punti mostrano debolezza col rischio di distacco del calcestruzzo che potrebbe cadere sulla testa di chi vi passa sotto, pedoni o automobilisti che siano.

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Occorreranno 105 giorni di lavoro, praticamente tre mesi e mezzo consecutivi, per la realizzazione dei lavori sugli 800 metri del cavalcavia che congiunge Ponte Flaminio con via Maresciallo Pilsudski, lavori che costeranno al massimo 1,5 milioni di euro.

E’ quanto si apprende leggendo il bando di gara pubblicato sul sito del Comune di Roma giovedì 17 gennaio  avente a oggetto “Lavori di manutenzione straordinaria del Viadotto di Corso di Francia con il rifacimento della pavimentazione e giunti stradali” la cui scadenza è stata fissata per il prossimo 25 febbraio. L’aggiudicazione sarà effettuata con il criterio del minor prezzo con il ribasso percentuale sull’importo a base d’asta.

Come si apprende dal “Gant” (tabella di marcia) incluso nella documentazione allegata al bando, i lavori su strada verranno effettuati in sei fasi consecutive della durata di una settimana in ognuna delle quali, su ambedue le carreggiate, il traffico verrà deviato su una sola corsia.

In parallelo si provvederà alla manutenzione/sostituzione dei giunti; essendo un lavoro più complesso questo si svolgerà nell’arco delle quattordici settimane di lavori previsti dal bando.

Visto che la prima seduta di gara si terrà il 6 marzo e che tutto l’iter di aggiudicazione potrebbe durare un paio di mesi salvo imprevisti, è ipotizzabile immaginare che i lavori potrebbero essere effettuati da inizio a fine estate 2019.

Storia del viadotto

fonte www.archidiap.com – La progettazione e la realizzazione del viadotto di Corso Francia fu assegnata alla Società Ingg. Nervi & Bartoli a seguito di una trattativa privata con il Ministero dei Lavori Pubblici, per 1,2 miliardi di lire, già in gravissimo ritardo rispetto alla consegna dell’opera, prevista per l’apertura delle Olimpiadi, il 25 agosto 1960. Conclusa la trattativa nel maggio 1959, i primi disegni esecutivi di cantiere sono datati alla fine di giugno e l’inizio della battitura dei pali di fondazioni avviene i primi di luglio. L’impegno apparentemente impossibile di rendere percorribile il lungo viadotto viene invece rispettato grazie alla grande organizzazione del cantiere basato ancora sul “Sistema Nervi” e la sua sapiente combinazione di elementi prefabbricati e gettati in opera.

Il viadotto di Nervi rappresenta una delle principali soluzioni per il traffico veicolare di Roma nord, mettendo in collegamento ponte Flaminio con viale Pilsudski permettendo un accesso più rapido a Roma da via Cassia e via Flaminia. La struttura è impostata sulla viabilità preesistente, ma ha il compito di sollevare il traffico veloce ad una quota più alta lasciando libero il collegamento a terra tra le due parti del Villaggio Olimpico destinato all’alloggio degli atleti e progettato da un gruppo di architetti tra i quali Cafiero, Libera, Luccichenti, Monaco e Moretti.

Questo importante segno che divide in due il Villaggio Olimpico entra a far parte, con l’intradosso delle sue campate e i suoi imponenti piloni, nella composizione architettonica del quartiere e dei suoi spazi esterni, definendo una lunga passeggiata coperta sotto la quale, da progetto iniziale, erano previsti dei negozi.

Una delle soluzioni che maturano all’interno delle potenzialità del Sistema Nervi è il pilastro a sagoma variabile, utilizzato per la prima volta nella sede dell’UNESCO a Parigi. Questo corpo è formato da una superficie rigata che unisce i punti omologhi della sezione di base con la sommità. Nel caso del Viadotto i pilasti sono definiti da una pianta cruciforme alla base che diventa semplicemente rettangolare alla sommità, creando nella prospettiva dell’intero corpo un gioco plastico e di luce che va oltre la sola funzione statica dei pilastri. Tuttavia la forma risponde completamente alle esigenze statiche della struttura e inoltre la sua morfologia permette un risultato eccellente con una minor quantità di materiale. I 120 piloni sono stati gettati con le stesse tre casseforme smontabili formate da tavole maschiettate di 6 cm che venivano progressivamente accorciate alla base per adattarsi alla pendenza del percorso, si nota infatti che la pianta cruciforme è molto più evidente alla base primi pilastri da ponte Flaminio e sparisce progressivamente.

Sui pilastri è posta simmetricamente a sbalzo la mensola che sostiene le travi longitudinali dalla sezione a V, prefabbricate nel cantiere adiacente e leggermente precompresse, rara eccezione all’avversità di Nervi per questa tecnica. Le travi sostengono due ampie sedi stradali separate tra loro da uno spazio continuo di 5 m di larghezza e interrotto ogni 48 metri da passaggi pedonali. Il manto stradale è sostenuto da solette di cemento armato, anch’esse prefabbricate, poggiate sulle travi a V. Ai lati delle carreggiate un piccolo sbalzo in cemento armato sorregge il camminamento pedonale. L’intera realizzazione è stata frutto del lavoro di una squadra ma è certo che tutte le soluzioni strutturali adottate siano frutto dell’ingegno di Nervi.

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4 COMMENTI

  1. già che ci sono e spendono tutti quei soldi potrebbero riammodernarlo un pochino, basta anche il colore o le ringhiere. non ci sono novità per quanto riguarda la stazione di vigna clara? vorrei segnalarvi che la stanno prendendo di mira i writer e la stanno imbrattando tutta soprattutto dietro. che vergogna!

  2. Speriamo mettano un grande cartello indicativo direzionale molto prima della biforcazione così si eviteranno molti incidenti che avvengano a chi non conosce la direzione da prendere e si trova improvvisamente davanti ad un bivio con un cartellino pressoché illeggibile!!!!

  3. Ci auguriamo che i lavori siano completati prima della apertura delle scuole approfittando del periodo estivo. Lo scorso autunno sono stati avviati molti lavori stradali che avrebbero dovuto essere fatti prima. Ci ricordiamo i disagi nella nostra zona!

  4. Buongiorno, si è saputo niente dei fantomatici lavori di manutenzione del viadotto di Corso Francia? da gennaio ad oggi non si è mosso nulla!

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