Cicli e ricicli storici. A distanza di cinque anni, rispunta l’ipotesi una mega discarica a Pian dell’Olmo, nell’ultimo lembo di territorio del Municipio XV al confine con quello del Comune di Riano, in una cava dismessa elencata fra i siti considerati idonei a tale scopo dai tecnici della Città Metropolitana di Roma (l’ex Provincia).
700mila metri quadri che a Pian dell’Olmo dovrebbero accettare, come si legge nella richiesta di autorizzazione inoltrata alla Regione Lazio, solo “i residui provenienti da impianti di trattamento e valorizzazione dei rifiuti, esistenti ed in via di realizzazione, nell’area della Città Metropolitana di Roma allo scopo di sanare l’attuale problema che affligge l’Area Metropolitana che ormai da tempo è costretta allo smaltimento dei rifiuti presso altre regioni”.
A rendere nota la notizia è il Fatto Quotidiano nell’edizione di venerdì 23 novembre spiegando che “la domanda è stata inoltrata alla Regione Lazio il 28 settembre dalla società Torre di Procoio srl” e che la Regione Lazio sta effettuando la Valutazione d’Impatto Ambientale il cui esito si conoscerà entro la prossima primavera (i più interessati potranno leggere gli elaborati progettuali cliccando qui).
Cicli e ricicli storici
L’ipotesi di una discarica a Pian dell’Olmo fu oggetto di grandi battaglie nel corso degli anni 2012-2013 con un intero territorio a ribellarsi contro la decisione che aveva avuto l’ok da parte dei tre governi territoriali coinvolti, e cioè il Campidoglio alla cui guida c’era Gianni Alemanno, la Provincia di Roma presieduta da Nicola Zingaretti e la Regione Lazio governata da Renata Polverini che erano alla ricerca di un sito alternativo a Malagrotta la cui chiusura era improrogabile.
Non solo tutte le forze politiche del XV, una volta tanto in totale sintonia con l’allora presidente Gianni Giacomini, scesero in campo a contrastare quella che sembrava essere una iattura per Roma Nord, ma anche i diciotto sindaci dei Comuni della Valle del Tevere che giunsero ad una clamorosa protesta sotto il Parlamento chiedendo di essere ricevuti alla Camera per poter esporre le ragioni del no dei circa 500mila cittadini che rappresentavano. Arrivarono perfino ad inoltrare un appello all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L’ipotesi, nel 2013, venne alla fine bocciata dal Prefetto di Roma Goffredo Sottile, allora commissario per l’emergenza rifiuti nella capitale, che così scrisse al Parlamento Europeo, dove era approdata la protesta di migliaia di cittadini del Municipio XV e dei comuni della Valle del Tevere: “L’individuazione del sito da adibire a discarica provvisoria nella località di Pian dell’Olmo può considerarsi superata“.
Fu una decisione che arrivò dopo due anni di battaglie, di occupazioni delle aree, di blocchi stradali, di petizioni, di manifestazioni lungo la via Tiberina, l’unica strada, stretta e pericolosa, che porta alla cava di Pian dell’Olmo e che mai sopporterebbe il peso di centinaia di mezzi pesanti al giorno.
Una cava abbandonata in mezzo alla campagna romana, in disuso da un decennio, sulla quale ora si stanno riaccendendo gli interessi ed i riflettori.
Insorgono a Riano
“Una discarica a Pian dell’Olmo è un’ipotesi pericolosa che dovrebbe essere abbandonata una volta per tutte” hanno detto i consiglieri comunali del PD Riano, Luca Abbruzzetti, Luigi Poeta e Maria Cristina Mazza.
“Oltre ai vincoli idrogeologici e archeologici che insistono sull’area, Pian dell’Olmo dista poco più di 100mt da un centro residenziale e meno di un chilometro dal centro storico di Riano: solo questo basta per dire che la zona in questione è assolutamente inadatta a ospitare qualsiasi tipo di discarica. Se a questo, poi, si aggiunge il parere rilasciato dalla Regione Lazio lo scorso 14 febbraio 2017, con la quale è stata archiviata l’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale richiesta dalla CO.LA.RI nel 2009, l’idea di istallare un impianto rifiuti a Pian dell’Olmo è pressoché una panzana di enormi dimensioni.”
“In quest’ottica – hanno continuato i Consiglieri PD – ci auguriamo che la Regione Lazio, insieme a tutti i soggetti interessati, esprima il prima possibile il suo parere negativo anche in questa occasione e su un’istanza iniqua che si attesta come una vera e propria provocazione nei confronti dei rianesi. I nostri concittadini meritano di essere rispettati e informati con solerzia e tempismo, a partire dallo stesso sindaco di Riano che non può tentennare, come fatto in questi ultimi giorni, su quale informazione dare o non dare”.
“È bizzarro – hanno concluso i Consiglieri PD – che l’opposizione in consiglio, così come tutta la cittadinanza, sia venuta a conoscenza di questa notizia dalla stampa quando il sindaco di Riano la custodiva nei suoi cassetti da oltre una settimana. Se il Sindaco intende informarci e non costringerci a reperire informazioni dai giornalisti, da parte nostra c’è e ci sarà massima collaborazione.”
…E insorgono le polemiche
La presentazione del progetto per la realizzazione di una discarica a Pian dell’Olmo, nel XV Municipio, apre un nuovo fronte di polemica tra il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il Pd e la Regione Lazio. Leggi qui
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Ancora un blocco interpretativo che deriva dalla mancanza della’attenta e seria riflessione sui cambiamenti globali ed epocali.
Una discarica “2018” non potrà ricordare discariche esistenti o passate perché tecnologicamente avanzata e sicuramente all’interno delle normative e dei regolamenti.
Il tema è di stretta attualità sotto ogni punto di vista compreso quello economico ed occupazionale essendo proprio la gestione ed il trattamento dei residui o rifiuti la sfida civile e tecnologica del millennio cioè tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, uso ridotto delle materie prime ed opportunità economica in generale.
Per quanto mi riguarda ovunque e dovunque perché Libertà è Partecipazione.
La sciagurata ipotesi di realizzare una discarica a Pian dell’Olmo a Riano è già stata solennemente bocciata da tutte le autorità competenti nel 2012, ai tempi dell ultima controversa emergenza rifiuti di Roma. Il sito di Pian dell’Olmo è palesemente inidoneo a ospitare qualsiasi tipo di discarica. E’ facile prevedere una nuova straordinaria mobilitazione popolare (come nel 2012 con la partecipazione attiva di oltre 500.000 cittadini) e aspre battaglie legali in tutte le sedi preposte.
@C.Giuliani,
non conoscendo i progetti nel dettaglio e semmai non potendone giudicare la validità, possiamo raccogliere quanto è stato realizzato nel passato per le tantissime azioni di bonifica sulle discariche abusive e non abusive individuate nel tempo come fonte di rischio inquinamento dislocate in tutto il territorio nazionale e non solo sulle “terre dei fuochi”. Gli interventi effettuati per evitare che i “veleni” prodotti dal degradare dei rifiuti potessero raggiungere il terreno hanno comportato l’uso di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, letti, piattaforme, coperture ecc. realizzati con materiali vari e sistemi di raccolta delle acque piovane e delle eventuali produzioni di liquami o fumi che tanto preoccupano per la loro pontenziale tossicità.
Cioè discariche “2018” che nulla dovrebbero ricordare il passato.
@leosc,
certo, non si conosce il Piano nel dettaglio (anche se una testata su web ha effettivamente pubblicato della documentazione) , ma un progetto per la realizzazione di una discarica si presuppone che sia moderno e adeguato alle normative vigenti, così come il sito individuato sia idoneo ad ospitarla. A Pian dell’Olmo, è dimostrato, che ci sono troppo vincoli. Le Amministrazioni e le Autorità competenti faranno le loro valutazioni. La popolazione residente a Roma Nord e nelle Valle del Tevere, e a Roma stessa, è facile ritenere, che vigilerà attentamente.
… sempre ammesso che il piano rifiuti della Regione preveda come (facile) soluzione ai problemi di Roma, l’apertura di nuova ennesima discarica.