Home NEWS ROMA Ossa in Nunziatura, sembrano appartenere a donna di 25-35 anni

Ossa in Nunziatura, sembrano appartenere a donna di 25-35 anni

polizia_scientifica
ArsBiomedica

Potrebbero essere di una donna fra i 25 e 35 anni i resti trovati nella sede della Nunziatura Vaticana. Lo afferma Giovanni Arcudi, direttore della Medicina Legale dell’università di Tor Vergata, che sta partecipando in qualità di perito nominato dal Vaticano alle analisi iniziate ieri.

“In questo momento non posso confermare l’età o il sesso prima di avere i risultati dei test di laboratorio – spiega Arcudi -ma la prima impressione, basata sull’esame di alcune strutture ossee, è che si tratti di ossa di una donna intorno ai trent’anni, non una adolescente”.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Analisi sul terreno per datare la sepoltura Gli investigatori svolgeranno l’analisi chimico-fisica del terreno all’interno di una dependance della Nunziatura per cercare di avere risposte sul deterioramento delle ossa e capire da quanto tempo si trovavano sotto il pavimento del sottoscala.

Secondo quanto si apprende da fonti medico legali, tra le ossa rinvenute c’è un piccolo pezzo di femore e un bacino sprovvisto di sinfisi pubica: un aspetto, quest’ultimo, che rende ancora complesso, a un’analisi esteriore, attribuire i resti a un uomo o a una donna. Oltre ai resti dello scheletro, a cui mancano gli arti inferiori e che presumibilmente appartiene non a una adolescente, è stato trovato nella dependance anche un altro mucchietto di ossa, forse – si apprende da altre fonti -appartenenti a un secondo corpo.

Ma anche in questo caso saranno gli esami più approfonditi a fornire le risposte. L’attività di analisi è iniziata ieri con il lavaggio e la rimozione del terreno dalle ossa.

Legale famiglia Orlandi: aspettiamo il dna. “Per la famiglia non cambia nulla. Non sappiamo se Emanuela e’ morta e se è morta non sappiamo quando. Quindi aspettiamo l’esito del dna”  afferma l’avvocato Laura Sgrò, che rappresenta la famiglia Orlandi.

Pietro Orlandi: penso che i resti siano stati portati lì. “Gli elementi emersi finora mi portano a pensare che questa persona sia stata messa lì in un periodo successivo alla morte, lo dimostra il fatto che lo scheletro non sia completo e, sopratutto, che non sono stati trovati vestiti o monili”. Lo afferma Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che oggi si è recato nuovamente in Procura per incontrare i magistrati che indagano sul ritrovamento delle ossa nella Nunziatura Apostolica. Il fratello della ragazza, scomparsa nel 1983, ha spiegato di essere “ancora in attesa dell’esito di queste prime analisi che ci diranno il sesso, sul quale ancora non c’è alcuna certezza. Al momento – ha concluso – sappiamo solo che le indagini stanno andando avanti e il ritrovamento di altri frammenti lo testimonia, ma non sappiamo ancora nulla sull’esito degli esami”. (fonte RaiNews)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome