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A rischio i progetti di tre Reti d’Impresa nel XV

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Galvanica Bruni

Sottopongo una questione che è figlia dell’inerzia e della mancanza di visione dell’amministrazione Capitolina e Municipale, vista peraltro dall’angolo di visuale di Roma Nord. Sento il  dovere di rendere nota questa inefficienza“. Così scrive Giovanna Marchese Bellaroto, Presidente CNA-Commercio Roma, inviando a VignaClaraBlog.it una nota sul tema “Reti d’Impresa”.

Un tema, ricordiamo, di cui s’è molto parlato nel 2016 quando la Regione Lazio stanziò otto milioni di euro per il 2017 e due milioni per il 2018 per favorire la costituzione e l’avvio di reti d’impresa territoriali, o di filiera tra attività economiche su strada, per il miglioramento dell’attrattiva delle aree urbane interessate e per lo sviluppo di un modello di partenariato pubblico/privato sostenibile nel tempo.

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Fra gli 85 progetti presentati e approvati – siamo a giugno 2017 – ben quattro furono le Reti di Impresa localizzate sul territorio del XV Municipio (a Vigna Clara, al Fleming, a Ponte Milvio e sulla Cassia) di cui Vignaclarablog.it dette ampia informazione poco dopo.

Tre di queste inoltre erano ad opera della CNA Commercio, tutte e tre accomunate dallo stesso obiettivo di rilanciare specifiche aree commerciali riqualificando nel contempo la porzione di territorio interessato. Di fatti, quota parte dei fondi – 100mila euro per ogni Rete – è destinata alla cura del verde, alla realizzazione di arredo urbano personalizzato (panchine, fioriere, ecc.), alla sicurezza, alla mobilità locale.

Ebbene, che fine hanno fatto, a che punto sono queste tre Reti? Lasciamo la parola a Giovanna Marchese Bellaroto che così scrive.

“Roma è una città al palo, ferma ad osservare le proprie criticità quasi ogni problema fosse irrisolvibile. La mancata manutenzione del manto stradale e l’incapacità di rendere pulite le vie mettendo a rischio emergenza sanitaria la città, sono solo due degli aspetti che rendono i cittadini sempre più increduli nel vivere una città che invece di progredire decresce.  In questo desolante quadro di vita reale, a Roma Nord le criticità non sono da meno del resto della città. Anche Roma Nord riecheggia per le architetture spontanee d’immondizia abbandonata a favore di cinghiali e gabbiani aiutati dai ratti, oltre che da persone incivili”.

E veniamo alle Reti d’Impresa. Perchè, dice la presidente di CNA Commercio Roma, “Nel grande lavoro sul tema che ha legato i destini di colleghi commercianti ubicati nello stesso bacino di utenza si inserisce la nostra esperienza di commercianti di attività di prossimità, medie e piccole imprese ancora aperte per le vie del quartiere a conduzioni dirette e familiari, che vedono spegnersi ogni giorno di più le proprie possibilità di fare impresa. Certo perché fare impresa, offrendo i servizi essenziali, servirebbe anche ad aumentare il senso di affezione dei cittadini al proprio territorio, per combattere il degrado e lo spopolamento”.

“In quest’ottica – spiega Giovanna Marchese Bellaroto – noi di CNA-Commercio Roma abbiamo creato 48 reti d’impresa fra Roma e provincia che oggi sono assegnatarie di risorse. I fondi – 100mila euro a rete – dovevano essere utilizzati, fra l’altro, per interventi sul decoro, la sicurezza e la pulizia dei contesti urbani in una sorta di collaborazione con la Pubblica Amministrazione che da questo punto di vista è inadempiente”.

“Le risorse, messe a disposizione dalla Regione Lazio,sono state già inviate ai 15 Municipi romani e ai Comuni della Provincia che avevano il compito di erogarle girandole alle Reti d’impresa. A Roma Nord ne abbiamo creato tre: via Cassia, Ponte Milvio e dintorni e Vigna Clara Shopping con le quali, da tempo, abbiamo completato tutto l’iter amministrativo presso il XV Municipio.
Al momento però, a livello romano abbiamo da più di un anno oltre un milione di euro ancora fermo nelle casse comunali/municipali e di questo milione trecentomila euro sono proprio quelli destinati alle tre Reti di Roma Nord.
Perchè non ci vengono accreditati? Perchè il Campidoglio ed i suoi Municipi hanno bloccato i trasferimenti per semplice incapacità amministrativa ed ottusa burocrazia”.

Ma quel che è peggio, sottolinea, è che “Se la situazione non verrà sbloccata celermente, i progetti d’interventi sul decoro, la sicurezza e la pulizia dei contesti urbani non potranno essere avviati nei tempi indicati dal bando regionale e tutto questo denaro non speso  tornerà nelle casse della Regione. Questa sarebbe un ulteriore sconfitta, non solo per noi commercianti che fra l’altro abbiamo dovuto  garantire con fideiussioni personali la correttezza dell’uso di soldi pubblici, non solo per il quadrante di Roma Nord ma per l’intera città e per la sindaca Raggi”.

“Questa situazione, spiace dirlo, denota incapacità della macchina amministrativa della capitale e di chi politicamente la indirizza” sostiene Giovanna Marchese Bellaroto concludendo: “Rischiare di perdere fondi a beneficio del territorio e non certo delle tasche dei commercianti coinvolti è una grande inconcepibile assurdità”.

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2 COMMENTI

  1. Per quanto mi riguarda Le scrivo da vittima della sordità assoluta di molti nel fare i conti con i cambiamenti. Personalmente sono abbastanza sconvolto da un insieme di persone che da oltre dieci anni ormai stenta a trovare un proprio equilibrio ai cambiamenti definiti epocali e globali.
    Le reti d’impresa che non sono una novità in assoluto fanno parte oggi di questi cambiamenti, con l’obbiettivo di allargare la partecipazione alle attività economico /sociali a tutti, le Reti d’impresa superano il singolo soggetto ed aprono le porte a coloro come ad esempio chi vi scrive (Tempi della Giustizia permettendo) che è attualmente disoccupato.
    Con il mio diploma di maturità scientifica ed un’esperienza più che trentennale nel mondo del lavoro, potrei “riciclarmi in una rete d’impresa coprendo qualsiasi ruolo.
    Commesso, acchiappino, cameriere, portalettere, parcheggiatore, guardiano, segretario, magazziniere, lavapiatti, generico, ecc., ecc.. Ho conseguito in questi ultimi anni l’attestato livello 1 di 8 per l’Inglese, ho conseguito l’attestato per l’uso dei programmi del pacchetto Office e per Internet, ho il Diploma e sono un DJ Professionista (disponibile come sopra per feste/eventi con un pò di discoteca), faccio il possibile per non rimanere fuori dal mondo del lavoro, da anni do il mio contributo fattivo anche al Movimento Fratelli d’Italia al quale sono iscritto dal 2014.
    Cerco anche di sdebitarmi con chi mi ha accolto.
    Perdoni le troppe parole ma ne parli come ormai da anni viene consiglia con un movimento politico di Suo gradimento che saprà nell’interesse generale trovare una soluzione.

  2. Il 29 agosto 2016 (come passa – inutilmente – il tempo!) scrivevo un commento all’articolo “Come fare rete d’impresa a Ponte Milvio con il finanziamento della Regione”, ponendo le domande di sempre del Comitato Abitare Ponte Milvio su quale modello di città si basasse il progetto, su quale idea culturale di questa delicata parte di città si sarebbe basato l’intervento, se si sarebbe inciso chirurgicamente sulla realtà attuale o l’esistente sarebbe stato dato ancora una volta per scontato, limitandosi ad aggravarlo con operazioni di cosmesi.
    Infine, chiedendo di smetterla con gli slogan, le parole “à la page”, le formule ammuffite per continuare a non risolvere i problemi e limitarsi a mandare in onda sempre lo stesso filmetto del quale eravamo – e siamo ancor più tuttora – veramente piuttosto stanchi.
    Viceversa invocando per l’ennesima volta la messa in atto di un serio programma partecipato e trasparente, affinchè i funzionari dell’Amministrazione (Comunale e Municipale), invece di chiudersi in Commissione di Valutazione di progetti (nati dove e come e per mano di chi?), finalmente venissero a confrontarsi con i cittadini, i commercianti, gli operatori, con la comune finalità di individuare e realizzare soluzioni compatibili e condivise che restituiscano dignità, decoro e qualità della vita a questa area della Città Storica (non dimentichiamolo!) martoriata.

    In ultimo, all’epoca, concludevo con un “Hai visto mai che esca fuori anche il PMO, questo “oscuro oggetto del desiderio”?”.

    Il tempo è trascorso, non invano per carità!!!
    Infatti all’inizio di gennaio 2017 abbiamo avuto il tanto atteso PMO, poco più di una male organizzata operazione di cosmesi, per altro anticipato con inutili dimostrazioni di forza e operazioni di polizia urbana, totalmente avulso da una seria ed integrata pianificazione di interventi sistemici, ridotto alla sola metà piazza (e anche qui con prudenti distinguo in modo di non disturbare attività promosse per l’occasione come storiche), senza che mai vedesse la luce la sua continuazione sulla adiacente via Flaminia Vecchia, nella quale oggi gradualmente tornano alla ribalta i tanto amati tavolini-fai-da-te.

    Ma sul “progetto reti d’impresa” è sceso inesorabilmente l’oblio e proprio giorni fa mi chiedevo che fine avesse fatto la questione, tragicamente scomparsa tra la stessa “nebbia nella quale era (29 agosto 2016) sprofondato il tanto declamato “progetto pilota per la riqualificazione della piazza commerciale di Ponte Milvio” che aveva occupato le cronache del XV Municipio come “battage pubblicitario” pre-elezioni”.

    Ed ecco che oggi spunta, attraverso le parole di Giovanna Marchese Bellaroto, la notizia che anche questa volta l’Amministrazione riesce a dare prova della sua inefficienza, incapacità, inadeguatezza e, soprattutto, immobilismo.
    Con il probabile esito che “se la situazione non verrà sbloccata celermente, i progetti d’interventi sul decoro, la sicurezza e la pulizia dei contesti urbani non potranno essere avviati nei tempi indicati dal bando regionale e tutto questo denaro non speso tornerà nelle casse della Regione.”

    E degli interventi sul decoro, la sicurezza e la pulizia che tanto sono urgenti nell’area di Ponte Milvio e per i quali le risorse appaiono sempre più insufficienti, continueremo a parlarne inutilmente per i prossimi decenni senza che mai si registri una reale inversione di tendenza.

    Per fortuna che costoro, gli attuali Amministratori pentastellati, erano quelli del “governo del cambiamento”!!!

    E intanto l’area di Ponte Milvio continua a sprofondare in un degrado inaccettabile e pericoloso.

    Credo, e non sono il solo a crederlo, che il livello infimo e spaventoso raggiunto da questa Città sia anch’esso concausa dell’origine della caduta morale diffusa, della scomparsa dei valori della convivenza civile e del senso di appartenenza che continua a manifestarsi quotidianamente in mille modi, fino ad esplodere in drammi la cui gravità paralizza e rende insufficiente qualsiasi commento.

    E’ tempo che l’Amministrazione, Comunale e Municipale, si dedichi all’ascolto, impari l’umiltà e acquisisca la capacità di accogliere la domanda di partecipazione che viene, forte, dai cittadini, senza liquidarla ignorandola o, peggio, con facili slogan e sommarie quanto improprie letture come le dichiarazioni della Sindaca Raggi a commento della manifestazione spontanea di sabato scorso al Campidoglio di quel popolo del quale si riempiono la bocca.

    Solamente da uno sforzo comune e condiviso sarà possibile riprendere un faticoso cammino che restituisca decoro alla Città e identità ai cittadini che la abitano, prima che la drammatica situazione divenga irreversibile.

    In questa ottica, anche i fondi minimi per un piccolo progetto di rete sono utili, a condizione che inneschi l’occasione per avviare il confronto tra tutti i soggetti e la dovuta partecipazione dei cittadini alla gestione del bene comune.

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

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