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“Bombe d’acqua” sulla capitale: che fare?

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Alluvioni, inondazioni, allagamenti, frane, crolli: il bel paese sembra cedere a causa delle piogge sempre più intense. Gli scienziati sono concordi: negli anni a venire i fenomeni meteorologici saranno sempre più estremi tanto che in alcune nazioni si sta pensando di spostare gli abitanti delle città situate vicino ai fiumi in altre zone più sicure. Un esodo biblico.

A fare sempre più danni le cosiddette “bombe d’acqua” un fenomeno conosciuto da almeno 10 anni e che ogni volta che si verifica sembra  sorprendere tutti, specie i nostri amministratori, come recentemente accaduto a Roma la sera di domenica 21 ottobre con vento forte, diluvio e un’intensa grandinata che hanno causato allagamenti, traffico bloccato e auto intrappolate dall’acqua alta tanto da costringere il giorno successivo la sindaca Raggi a chiedere scusa ai romani per disagi patiti.

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Eppure le previsioni meteo non davano allerte particolari sulla Capitale. Poi improvvisamente il cambio di clima, con la temperatura scesa di diversi gradi e il violento nubifragio che ha messo in ginocchio diversi quartieri romani.

Il fatto è che ci si dimentica troppo facilmente che piogge intense, neve e grandine non sono altro che la conseguenza della forte evaporazione dovuta al riscaldamento globale.

Se non è possibile fermare le bombe d’acqua  qualcosa può essere fatto però a livello di interventi pubblici: dallo smettere di consumare territorio a cercare di risanare il dissesto idrogeologico; dall’adeguare il sistema di condotte delle acque piovane al mantenere in ordine strade, fossi, tombini e caditoie; dal liberare le golene dei fiumi a migliorare il sistema di monitoraggio e allarme.

E noi cosa possiamo fare?

Ci verrebbe da dire: compratevi un bel paio di stivali alti, come quelli che usano i pescatori “a mosca” e mandate il conto al Dipartimento tutela ambientale del Comune di Roma….ma non sarebbe serio.

La prima cosa è mantenersi informati; oggi le informazioni fornite dai siti meteo sono molto attendibili e in grado di generare “allarmi” in relazione all’intensità dei fenomeni. E’ sufficiente andare sul sito del Comune di Roma per sapere se è stato emessa una “allerta meteo” (quelle che generano allarme sono di colore Rosso o Arancione) e comportarsi di conseguenza.

In caso di allerta meteo non uscire da casa specie con l’auto; se proprio lo si deve fare evitare le strade isolate e quelle adiacenti a fossi e fiumi. Non cercare a tutti i costi di attraversare aree allagate con l’auto: oltre a rischiare lo spegnimento del motore si rischia anche di essere trascinati via dall’acqua (sono sufficienti 40-50 cm d’acqua).

Prestare la massima attenzione ai sottopassi (sono numerosi gli incidenti mortali provocati dal loro allagamento a causa del mancato funzionamento delle pompe); fermarsi prima e accertarsi che il sottopasso sia sgombro.

Tenere sempre in auto una torcia elettrica e uno specifico attrezzo per tagliare le cinture e frantumare parabrezza e finestrini.

Se temiamo che cantina e garage possano essere allagati predisponiamo per tempo una barriera realizzata con sacchetti di sabbia (si prendono ad uno smorzo e costano poco); evitiamo di scendere nei locali semisommersi perché il rischio di rimanere imprigionati dall’acqua è  alto.

Accertiamoci sempre che le griglie di scarico di balconi, terrazzi e garage non siano ostruite e se abitiamo in un condominio chiamiamo una ditta specializzata per il controllo annuale dei condotti e pozzetti fognari; non lasciamo che le foglie secche si depositino sui tombini e davanti alle caditoie.

Individuare per tempo una posizione sopraelevata da raggiungere in caso di pericolo (piani alti, tetto o terrazzo) è una buona norma; avere sempre in casa  un efficace sistema di illuminazione portatile è altrettanto importante.

Se decidiamo poi di inoltrare una richiesta di soccorso facciamolo solo in caso di reale necessità tenendo presente che Vigili del Fuoco e Protezione Civile in caso di emergenza devono fare fronte a centinaia di chiamate (memorizziamo sul telefonino i numeri di soccorso).

Infine in caso di forte vento non sostiamo mai sotto un albero di grandi dimensioni (specie se è un pino): a Roma la possibilità che si tratti di un “albero killer” è molto alta.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. I consigli che date mi sembrano molto utili. Il sindaco Raggi ha chiesto scusa, ma ha fatto ripulire le caditoie, i pozzetti, ecc? Si dirà che si chiuderanno di nuovo. Di nuovo puliamoli!! Ma il verbo “pulire” a Roma sembra un verbo inesistente.

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