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Cyberbullismo, se n’è discusso all’IC Via Baccano di Labaro

cyberbullismo IC Via Baccano
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Pomeriggio del 23 ottobre, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo via del Baccano, a Labaro, la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della legge contro il cyberbullismo, è qui per parlare della legge 71/2017 che si pone l’obiettivo di contrastare tale fenomeno, ovvero “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali ai danni di minorenni, realizzato per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.

Nell’Aula Magna la sala è gremita. Genitori, insegnanti e numerosissimi alunni ascoltano attentamente il percorso fatto dallo stato embrionale all’attuazione della legge che risulta essere oggi il primo strumento normativo specifico in tutti il vecchio continente.

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Chiediamo alla senatrice se in futuro l’Europa potrebbe prenderla ad esempio.
Sono stata a Strasburgo perché molte europarlamentari della commissione per l’infanzia volevano conoscere nel dettaglio la nostra legge. La Germania anche si è mossa ma con un testo generale che non riguarda solo i minori. La commissione invece era interessata alla nostra legge perché il fenomeno del cyberbullismo è molto preoccupante e numerosi  parlamentari stanno lavorando nei loro paesi su questa impostazione”.

“le parole fanno più male delle botte”

Il 5 gennaio 2013 la quattordicenne Carolina Picchio si tolse la vita, dopo essere stata vittima di cyberbullismo. In una lettera lasciata al padre scriveva:” le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”.

Da questa tragedia prende il via l’iter per l’attuale legge che si conclude quattro anni dopo grazie all’impegno della senatrice, ex insegnante di Carolina, e al papà Paolo che ha istituito la Fondazione Carolina Onlus.
Carolina è l’emblema di questa battaglia e la legge contro il cyberbullismo è ispirata a lei.

cyberbullismo Elena Ferrara

Senatrice, un fenomeno come questo necessita una campagna informativa massiccia…
La legge prevede che il tavolo interministeriale e la presidenza del consiglio dei ministri facciano attività di divulgazione attraverso i media con spot congeniati per sensibilizzare i giovani. Uno è già stato fatto e riguarda il superamento dell’atteggiamento di indifferenza“.

Spesso si tende a dare meno peso alle parole e alle azioni sui social rispetto alla vita reale. L’auto affermazione e l’auto stima passano oggi attraverso un like o al numero di visualizzazioni, anche la percezione del tempo è distorta “dall’ora e subito”, è importante esserci in un preciso momento e partecipare altrimenti si è tagliati fuori dalla community. Ogni azione, foto o commento sono volti alla ricerca dell’accettazione da parte della community, pena l’esclusione.

Che peso ha il sentimento di “vergogna” nelle vittime di cyberbullismo?
La vergogna è uno dei sentimenti fondamentali che attanagliano i nostri ragazzi. Per loro la vergogna è direttamente collegata alla reputazione web e la reputazione web è la loro identità. Nel momento in cui la loro reputazione viene messa in discussione o denigrata la vergogna è massima e non ci sarà limite ne di tempo ne di spazio a quella vergogna”.

“Per questo non riescono a parlarne con le famiglie. Solo se le famiglie si dimostreranno attente al problema ci saranno da parte dei ragazzi le segnalazioni. Le segnalazioni, con questa legge, possono farla le vittime già dai 14 anni. Se lo dicono è meglio.”

Prevenzione innanzitutto

Fino a qualche anno fa i dati statistici riportavano quante ore si passavano connessi ad internet, oggi siamo tutti iper connessi, soprattutto i ragazzi. Ed è in questo frangente che il ruolo della famiglia è decisivo. In modo particolare per i più giovani che dovrebbero avere regole rigide sul tempo da trascorrere sui social.

Durante l’incontro scorrono delle slide al termine delle quali ne approfittiamo per porre altre domande alla senatrice Ferrara.

cyberbullismo IC Via Baccano3

 

È soddisfatta dei risultati che sta producendo questa legge?
Risultati ce ne sono. I ragazzi hanno una maggior consapevolezza, soprattutto quando fanno dei percorsi di prevenzione e vengono a conoscenza di una legge che è stata fatta proprio per loro. Si responsabilizzano loro e le famiglie. Le famiglie prima delegavano molto perché avevano paura di uno strumento che non conoscevano bene”.

“Per quanto riguarda le istituzioni, la formazione sta arrivando nelle scuole e nelle altre filiere in modo da permeare la società. Solo questo può fare fronte ad un fenomeno così pervasivo, dobbiamo essere tutti a conoscenza di quanto i ragazzi sulla rete possano farsi male. Prevenire, mettere in conto l’errore, gli atti riparativi, il recupero delle relazioni, le mediazioni per aiutarli in questa loro crescita.”

Il web va a doppia velocità rispetto alla vita reale, questa legge è un primo passo?
È congeniata come una legge quadro. Certo le istituzioni correranno sempre dietro alla rete. Solo la cultura della legalità ci potrà mettere in salvo al di là delle nuove tipologie di piazze virtuali che un domani ci potranno essere”.

Senatrice quanto c’è di Carolina in questa legge?
Tantissimo, tutto.”

Francesca Bonanni

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2 COMMENTI

  1. Una linea sottile separa il reale del virtuale attenzione però a non includere troppi termini di libera interpretazione da parte dei giudici.

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