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Corso Francia, sfratto agli anziani di via dei Fabi

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Il Centro anziani di via dei Fabi, a Corso Francia, è stato venduto. O meglio, battuto all’asta. Gli spazi  in cui si trova non  sono mai stati acquisiti a patrimonio dal Campidoglio e questo ha impedito che il centro diventasse formalmente un CSA, Centro Sociale Anziani del Comune.

La piccola sala ricreativa al piano terra dell’immobile, quindi, si è ritrovata senza alcun titolo legale di fronte al nuovo proprietario dello stesso. In poche parole, senza diritti.

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Si è svolto nel tardo pomeriggio di martedì 16 ottobre l’incontro tra i membri del Comitato via dei Fabi e il curatore fallimentare della società che ha messo l’immobile all’asta, l’avvocato Luigi Bottai. E, tra gli altri, erano presenti anche il presidente della commissione Trasparenza del XV Municipio, Andrea Imbimbo, e il rappresentante legale della nuova società acquirente, l’avvocato Fabrizio Baldoni.

Lo scopo della riunione era quello di instaurare un dialogo tra le parti e cercare una soluzione per far sopravvivere il Centro anziani del minuscolo borgo di via dei Fabi. Ma si è concluso con un verbale di sgombero, e la richiesta ufficiale di liberare il locale entro 60 giorni.

Il documento è stato redatto sotto gli occhi, delusi e amareggiati, di chi frequenta la saletta quotidianamente. “Trovo assurdo che un bene, che dovrebbe essere del Comune, venga svenduto a privati”, ha dichiarato Roberto Lazzari, vicepresidente del Comitato via dei Fabi.

E non è servito citare la convenzione urbanistica del Piano di recupero di via dei Fabi, risalente ormai al 2007, e dunque scaduta da sei anni. E ancora meno tirare in ballo il diritto di esistere del Centro anziani che, sulla carta, non è mai stato costituito.

L’avvocato Bottai si è presentato carte alla mano, ed è stato chiaro: a meno che gli abitanti del borghetto non riescano a trovare dei documenti che attestino il contrario, l’immobile è stato venduto come locale occupato abusivamente, e quindi tutto è stato fatto alla luce del sole della nuova società acquirente.

Per impedire tutto questo, il Comune di Roma sarebbe dovuto intervenire prima, acquisire il bene, e permettere la formalizzazione dello spazio sociale dedicato alla terza età. In questo modo avrebbe rispettato la convenzione urbanistica del Piano di recupero e impedito lo sgombero dell’immobile.

Ma così non è stato. Le speranze dei frequentatori del Centro si affievoliscono, ma non si spengono. Sono arrabbiati, e si pentono di non aver agito prima, anche a causa della mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni.

Quello che chiediamo adesso è che il Campidoglio ci aiuti a trovare una soluzione. Si potrebbe spostare il centro in un altro immobile. In questo modo potrebbe sopravvivere, e per noi sarebbe molto importante, perché è un bene prezioso per la nostra comunità”, ha detto Roberto a VignaClaraBlog.it

E, comunque vada, “non ci arrenderemo finché non verrà fatta chiarezza su questa storia, perché dietro c’è una speculazione importante. Ci hanno trattato come se non valessimo niente, ma ora pretendiamo risposte e soluzioni concrete”.

Camilla Palladino

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8 COMMENTI

  1. Altra “perla” dell’amministrazione comunale , sempre attenta ai bisogni dei cittadini , specie quelli anziani
    ma lasciateli lì , il comune paghi l’affitto se necessario
    in compenso però , consolatevi , abbiamo dato milleuroatesta ai rom per sgomberare il campo , ovvio che poi siano rimasti lì , magari in attesa di altri milleuroatesta
    meno male che tra qualche mese si vota , non so se cambierà molto ma peggio di così è impossibile

  2. Obbligo morale di commentare il fenomeno anche se appartenente ad un tema immenso.
    Come contributo alla lettura di questa rognosa vicenda possiamo invitare tutti ad una riflessione generale sul tema dei CSA o delle strutture simili che offrono di occuparsi dei pensionati genitori o nonni in difficoltà, lasciati soli o rimasti soli necessitanti di sostegno.
    Un tema immenso la cui gestione è finita più volte in televisione per l’inadeguatezza del personale che come testimoniato ricorre a modalità tutte particolari per far comminare le cose.
    Imbarazzo comune e timori che hanno giustificato l’esodo di pensionati nei posti noti che offrono minore pressione fiscale ed opportunità insperate.
    Appello forte al senso di responsabilità questa volta proprio ai familiari dopo anche la strage che il COVID 19 ha realizzato principalmente nelle aree dove l’età della popolazione è superiore alla media.
    Si lega al tema anche l’aspetto controverso dei costi per lo stato ed in aggiunta alla rete delle piccole imprese che credono di vedere svanire opportunità sulle quali si era puntato.
    Pressioni e pretese che nell’insieme sovrastano tutti gli aspetti umani ed il risultato stupefacente festeggiato per una popolazione finalmente longeva.
    Il fermo COVID 19 insieme agli strumenti anticrisi possono aiutare i governanti del MXV a prendere decisioni giuste nell’ottica del fallimento avuto dalle politiche eccessivamente liberiste di G. Giacomini dato incontrovertibile non foss’altro per i debiti che ha lasciato.

  3. Prima lo svendono ai privati a prezzi di saldo e poi magari lo riaffittano a prezzi di mercato…Normalmente il patrimonio edilizio pubblico lo gestiscono così!

  4. @Aragon,
    chiedo scusa ma non avevo letto bene il Suo commento ma mille euro a testa per invitarli a sgomberare non sono poi una grossa cifra se dallo sgombero forzoso queste persone sono poi costrette a sospendere brutalmente le proprie attività o meglio le attività che nessuno vuole fare e che invece costituiscono il loro solo mezzo di sostentamento.
    Senza entrare nel merito specifico delle attività dei Rom che come è noto sopravvivono su ciò che resta per indole ed accordo di convivenza, soprattutto per quanto riguarda famiglie Rom note che stanno attualmente attraversando un periodo estremamente buio proprio perché caduti in contraddizione con quanto è a loro consentito con forte biasimo delle comunità Rom Nazionali ed Internazionali per accelerazioni sociali ed anche mutazioni di pensiero e posizione. L’ingresso diretto in politica ad esempio potrebbe costituire una specie di oltraggio al popolo Rom, chissà, dunque conseguenze come quelle narrate dalle cronache degli ultimi anni potrebbero essere così spiegabili. L’invito forte al ripensamento del proprio recente operato secondo a quanto pare i “Pater” delle comunità Rom comprende atti veri di rinuncia e pena, chiusura immediata di attività e di rapporti in atto e perdita secca di ogni pretesa, sospeso o diritto, rientro nella Comunità.
    A Onor del vero questo processo riguarderebbe un po’ tutto l’insieme delle varie comunità a partire dalla comunità dei Filippini troppo occidentalizzati da divenire imbarazzo propro per il popolo degli abitanti delle Isole delle Filippine a cui si era voluto dare possibilità economiche, d’incontro e di dialogo come patrimonio da riportare nelle proprie terre.
    I cosiddetti “ricongiungimenti” familiari promossi e favoriti “OB TORTO COLLO” a partire proprio dalle varie Parrocchie di tutta Italia che da un decennio ormai si spendono nell’organizzazione e nell’acquisto di biglietti aerei non lasciano speranze per altre soluzioni percorribili in quest’Italia gravata da un debito Comunale e Nazionale pazzesco, a soluzioni di altri inserimento o processi d’integrazione nella società.
    Per cui Aragon sarebbero almeno mille euro al mese per esistere ma la vedo dura.

  5. Leosc , mi permetto un consiglio prima di tutto , ogni tanto prendi fiato perché frasi lunghe quanto un capitolo sono difficili da seguire e comprendere.
    Ma secondo te , se gliene davano cinquemila di euro sarebbero andati via ?
    Ma poi perché pagare , non devono stare li.
    E’ vero poi che per loro è stato un periodo buio , con il recente lockdown hanno dovuto “brutalmente” cessare o ridurre al minimo le loro usuali e quotidiane attività.
    Ragion per cui si sono quasi azzerati in quel periodo , furti , scippi , borseggi , accattonaggio , smaltimento abusivo ed altre attività al limite della legalità.
    Dura sopravvivere senza 4 mesi di “onorata” retribuzione.
    Nel secondo “capitolo” del tuo intervento , se non ho capito male , non vedi di buon occhio la –chiamiamola- integrazione che supporrebbe un cambio ed un disallineamento dalle abitudini ( ? ) che farebbe perdere loro le peculiarità che contraddistinguono il loro stato sociale ed organizzativo.
    Ma pensa te , potrebbero diventare come dei filippini occidentalizzati o degli indiani integrati e che dire poi delle popolazioni sudamericane o africane che addirittura lavorano !
    E tutti quest’ultimi per il colmo della sconcezza , non hanno nulla da obiettare nel munirsi di carta di identità o documenti di riconoscimento e magari pagano pure l’assicurazione per autovetture che ( questo poi è inconcepibile ) sono di loro proprietà e non rubate.
    Relativamente al quarto capitolo dico solo che la Chiesa si occupi delle anime , alle persone ci pensa o ci dovrebbe pensare lo Stato; troppo facile far entrare migliaia di persone e poi lasciare alla comunità civile l’onere del sussidio.
    Del terzo capitolo non ho capito nulla.
    Postilla : in nessuna Nazione civile vengono elargiti soldi in questo modo ; tra l’altro proprio oggi alcuni rom che “dimoravano” sull’olimpica si stanno trasferendo nella limitrofa zona Aniene ( 800mt ? ) con lanci di sedie e sassi sulla strada.
    Magari un minimo di ( edulcoriamo ) fermezza no ?

  6. @Aragorn,
    gli indiani sono nativi, comunque anche se per alcuni è indispensabile e necessario parlare di categorie di persone nel caso specifico dell’articolo, si vorrebbe annullare un contratto regolare di acquisto sulla base di una antica destinazione d’uso o meglio un finanziamento pubblico stanziato sulla base di scelte politiche e poi di governo per favorire la realizzazione nel caso di un CSA con la preoccupazione più realista del RE che la nuova proprietà affitti poi al Comune locali per farne una CSA. Da psicanalista.
    Il commento voleva soltanto aiutare o contribuire ad approfondire il tema in generale con l’indispensabile coinvolgimento delle persone interessate nella ricerca dell’effettiva volontà dei singoli a vivere come meglio credono la loro vita, chiaro?
    Sincerarsi che siano realizzate le preferenze dei singoli, soli , insieme, nella propria casa, con lui, con lei, solo con lui, solo con lei, con lei e lui, con tutti, con nessuno, ti rispondo, non ti rispondo, ecc., ecc., poi semmai l’economia.

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