Home LA STORTA Stazione La Storta, dove le rondini non fanno primavera

Stazione La Storta, dove le rondini non fanno primavera

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Prendendo a prestito un famoso verso di Totò verrebbe da dire: “A monnezza ‘o ssaje ched”e?…è una livella.” La Cassia come la Flaminia, il Fleming come Ponte Milvio, Prima Porta come Grottarossa: Roma Nord convive a stento con l’emergenza rifiuti. Alla redazione di Vignaclarablog.it ogni giorno arrivano segnalazioni e foto, in più occasioni abbiamo documentato sulle nostre pagine e su facebook situazioni oltre il limite del degrado.

Una delle notizie più recenti si riferisce a via Cortina d’Ampezzo, dove i cittadini non vorrebbero pagare la prossima Tari all’Ama. Ma un altro esempio è la stazione La Storta, ubicata nell’omonimo quartiere sulla Cassia, dove fermano tutti i treni della linea FL3 Roma-Viterbo.

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L’incuria che ne contraddistingue gli esterni, stando a quel che si legge e si vede sui social, grida vendetta. Pare, così scrivono alcuni pendolari, che qui l’Ama non passi dalla seconda settimana di settembre. Ma si sa, gli esperti dicono che sui social si tende ad esagerare. E quindi siamo andati a verificare.

Siamo sul piazzale, è semideserto; soltanto due autobus in attesa e l’unico rumore è quello di una busta di plastica che svolazza sollevata dal vento. Vorremmo spostarci, ma i marciapiedi sono impraticabili, l’erba cresciuta sul cemento occupa lo spazio a disposizione. Saltellando ci avviciniamo alle fermate dove la sporcizia è manifesta e fa capolino tra le erbacce di quelle che in origine dovevano essere delle aiuole.

Lo stato di abbandono è evidente. I cassonetti sono pieni e anche tutto intorno è un abbondare di rifiuti, bottiglie, cartoni e buste con altra immondizia. Una vera gioia per chi attende i bus ed una vera manna per i topi.

Tutt’intorno al piazzale altri rifiuti ancora, perfino un termosifone. Un conducente del bus al capolinea ci vede fotografare e ci invita a scrivere che “l’Ama non passa mai. Noi cerchiamo di essere civili, ma non c’è un posto dove poter buttare un pezzo di carta.”

E come se non bastasse, da uno dei gabbiotti delle fermate dei bus sporge una coperta. Allunghiamo l’occhio e vediamo che è pieno di oggetti; senza dubbio ospita chi un tetto sulla testa non ce l’ha.

Più volte nel corso degli anni ci siamo occupati di questa stazione e ci piace ricordare quanto raccontammo nel 2012 quando Retake Roma Nord – di cui recentemente abbiamo narrato le gesta – unì le sue forze a quelle dei ragazzi di una scuola locale in occasione di una pulizia straordinaria mirata a dare un segnale forte a favore del decoro di questa stazione. Ma si sa, una rondine non fa primavera.

Francesca Bonanni

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3 COMMENTI

  1. Leggo con piacere questo articolo, personalmente lo scorso anno ho denunciato varie volte questa situazione di degrado all’Amministrazione del Municipio XV ma non ho ricevuto alcuna risposta. Questa stazione è utilizzata quotidianamente da tantissimi ragazzi per raggiungere le scuole e da tanti lavoratori che si fanno largo tra la spazzatura e le erbacce! Veramente una situazione squallida della quale, che come tante altre a Roma, non si trova mai il responsabile!

  2. Sono anni che tutti denunciamo tutto.
    Ma, come diceva Aldo Fabrizi “prima(riferito al ventennio) nun potevi parlà, ora parli, parli
    ma nun te ascolta nessuno”.

  3. Non solo io la transito tutte le mattine a piedi in qualità di pendolare ed essendo i marciapiedi guastati da buche, spazzatura abbandonata, erbacce…..alte si è costretti a camminare sulla strada esponendosi a rischio di essere investiti dalle macchine e autobus che sopravvengono alle spalle a grande velocità……..oltre a un degrado disgustoso terra di vandalismi e graffitari unico nel panorama mondiale……..ma come dicono sopra nessuno ascolta ci vorrebbe solo il manganello e olio per ristabilire la situazione altro che dialogo democratico.

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