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Retake Roma Nord, cittadini al servizio del bene comune

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Galvanica Bruni

Imparare a osservare la città, a sanarne l’incuria, a combatterne il degrado urbano stimolando la consapevolezza e il rispetto dello spazio comune. Questi sono alcuni degli obiettivi di Retake, un movimento di cittadini, no-profit e apartitico, impegnato nella lotta contro il degrado, nella valorizzazione dei beni pubblici e nella diffusione del senso civico sul territorio. In Italia è presente in 40 città, a Roma son ben 85 i gruppi di quartiere.

L’obiettivo del movimento è quello di dare supporto a ciascuna delle migliaia delle persone coinvolte dall’entusiasmo, dal civismo e dalla partecipazione per realizzare, anche grazie al supporto di partner privati, progetti di trasformazione di spazi da far tornare “belli da vivere” tramite opere di infrastrutturazione e riqualificazione.

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A questo si unisce la sfida più grande” – spiega a Vignaclarablog.it Simone Vellucci, Presidente di Retake Roma – “ossia avere una pubblica amministrazione capace di accompagnare questo percorso, dando alle migliaia di cittadini che si rimboccano le maniche risposte strutturali per la bellezza, il decoro e la vivibilità della città”.

Retaker è dunque qualsiasi cittadino che ama la sua città e con gesti concreti ne difende la bellezza. Vellucci ci fa degli esempi. “C’è chi stacca un adesivo abusivo dal proprio portone. C’è chi segue il calendario e partecipa a uno degli eventi, ben 370 nei primi 9 mesi del 2018. Ci sono i commercianti del network in Retake (li riconoscete dalla vetrofania e li trovate sul nostro sito) che tenendo pulito il loro ingresso migliorano la città, oltre che i loro affari. Insomma ognuno come, quando e dove vuole può fare qualcosa per Roma. Alcune di queste attività hanno dei costi, in molti casi minimali (pensiamo a un barattolo di vernice o un raschietto). Per le attività più costose ci si dà una mano. Proprio questo mese abbiamo distribuito una piccola somma, frutto di progetti e donazioni, a ciascuno dei gruppi di quartiere di Roma”.

Fare retake a Roma Nord

Fondatrice e animatrice di Retake Roma Nord è Paola Carra, che abbiamo raggiunto a valle dell’ultimo intervento effettuato al Villaggio dei Cronisti, per capire quanto sia attiva la partecipazione della cittadinanza del territorio nella cura e nella valorizzazione del bene pubblico, nonché nella creazione di una marcata coscienza civica.

Roma Nord ha 5 gruppi di quartiere: Retake Roma Tomba di Nerone, Retake Roma Collina Fleming, Retake Roma Labaro, Retake Roma La Giustiniana e Retake Roma Ottavia.

Abbiamo sempre bisogno di volontari che vogliano attivare nuovi gruppi. Per farne parte” – ricorda Paola Carra – “basta fare una richiesta sulla pagina facebook del proprio gruppo e partecipare agli eventi organizzati. È anche possibile costituire un nuovo gruppo dopo aver partecipato ad alcuni eventi e aver preso confidenza con le attività e con lo spirito di Retake Roma”.

Il primo evento a Roma Nord è stato organizzato nel 2009 riscuotendo la forte adesione di persone che evidentemente avvertivano la necessità di attivarsi per prendersi cura del quartiere.

A questo proposito Carra chiarisce che “inizialmente l’amministrazione locale guardava al movimento con una certa preoccupazione. Ma ha compreso poco dopo che lo spirito di Retake non era quello di una protesta sterile, ma quello di una partecipazione per la cura condivisa dei propri spazi comuni, anche in collaborazione con la stessa amministrazione. Noi riteniamo di essere la migliore opportunità per l’amministrazione per fare meglio mostrando esattamente come vorremmo che la città fosse”.

Come agisce un retaker?

In sostanza, come agisce praticamente un retaker? Ha bisogno di finanziamenti?
Paola Carra ci spiega che retaker è un qualunque cittadino che decida di attivarsi per motivi di interesse generale. “Di fronte al degrado della città, piuttosto che lamentarsi o protestare, decide di organizzarsi con altre persone e riprendersi gli spazi della città prendendosene cura. La cura per gli spazi comuni diventa però un modo per conoscersi, per stabilire rapporti. Di fatto si riannodano i fili di una comunità che spesso è disgregata, si crea socialità, si esce dal proprio isolamento”.

“Inoltre – sostiene Paola – vedere un angolo della propria strada completamente riqualificato dà una grande soddisfazione. Per questo è sbagliato limitarsi a dire che Retake pulisce gli spazi della città. In realtà, attraverso il fare, stiamo cercando di costruire una cittadinanza attiva, impegnata, consapevole delle proprie responsabilità e solidale”.

Per quanto riguarda i materiali, quest’ultimi sono in genere acquistati dai negozianti del quartiere (che talvolta propongono acquisti scontati o addirittura regalano il materiale stesso).

Su questo aspetto Paola ci racconta che “ultimamente è stata fatta una colletta tra diversi negozianti per acquistare un decespugliatore. Ringraziamo per questo alcuni esercizi commerciali di Tomba di Nerone. Abbiamo avuto degli sponsor, ad esempio delle grosse aziende o multinazionali che hanno voluto organizzare degli eventi di Team Building insieme a Retake Roma e hanno acquistato dei materiali che sono stati poi consegnati ai vari gruppi di quartiere. Stessa cosa per le piante: Horti di Veio in passato ci ha regalato delle piante. Il nostro obiettivo è che l’intera comunità si svegli e contribuisca, ognuno a modo suo. Ma constatiamo continuamente gesti di forte generosità, in genere le persone hanno una gran voglia di dare”.

Chi può partecipare a un retake?

Le persone che fanno retake (oramai diventato una parola comune) individuano uno spazio da riqualificare. “Si comunica sempre sulla pagina facebook di quartiere. Si fanno foto sullo stato dell’area e si decide insieme quali interventi dovranno essere fatti (pittura di oggetti di arredo urbano, rimozione di rifiuti abbandonati, cura di aiuole, riparazione di panchine o staccionate, rimozione di tag dal muro, di adesivi da pali, sportelli ecc)”.

In questo modo i retake sono ottimi momenti per scambiarsi idee, progettare nuovi eventi e fare speak up facendo conoscere il movimento ai passanti che spesso si fermano per chiedere informazioni e dare una mano.

È chiaro che chiunque può partecipare a un retake, anche i più piccoli che si divertono tantissimo quando si tratta in particolare di pitturare o staccare adesivi. Ed è altrettanto chiaro che, nonostante si preferisca fare retake in compagnia, si può farlo anche da soli con piccole azioni, ripulendo un muro, sistemando un’aiuola, staccando adesivi, occupandosi di un’area sotto casa.

Si può fare e speriamo che diventi una pratica comune il fatto di scendere sotto casa e abbellire il proprio spazio comune. Tante persone fanno retake in maniera spontanea e non organizzata. Del resto Retake è un modo di essere, è una parola comune. Sei retaker se ti occupi della tua città, anche attraverso altre associazioni. Noi abbiamo in mente un obiettivo da raggiungere, piuttosto che la promozione del nostro movimento”. Questo l’identikit del retaker disegnato da Paola Carra.

Cosa fare per rafforzare Retake Roma Nord?

Apprezziamo molto il fatto che VignaClaraBlog.it abbia sempre seguito il nostro movimento. Ci piacerebbe che anche gli esercizi commerciali di Roma Nord si riunissero ed entrassero nella rete dei negozi inRetake (il progetto è sulla pagina web) che riunisce quegli esercizi che abbelliscono la loro area antistante. In via Merulana, ad esempio, i negozianti, uniti, hanno dato un volto nuovo alla strada. I negozi inRetake vengono promossi nelle nostre pagine e ricevono una vetrofania da inserire sulla loro vetrina, ricevono anche dei benefit, ad esempio un forte sconto per l’installazione dei sistemi di allarme di un nota marca”.

“Stessa cosa per le scuole di Roma Nord” continua Paola siegando che le stesse “potrebbero attivarsi di più e inserire nel progetto di ampliamento dell’offerta formativa il nostro progetto. A questo proposito, abbiamo studiato un progetto per le scuole che attiva la fantasia e le qualità migliori dei ragazzi e dei bambini per farli crescere come cittadini attivi, dando spazio alle loro idee. Inoltre, sono molto belle anche le Olimpiadi Retake, che li educano a conferire correttamente i rifiuti attraverso gare e giochi di gruppo”.

Ma anche grandi eventi.Ci piacerebbe organizzare anche dei grandi eventi, magari con qualche testimonial influente, che ci aiuti a diffondere l’idea che ci si può attivare senza sentirsi in difficoltà e che soprattutto faccia capire che amare la città significa tenerla pulita, non vandalizzarla e distruggerla”.

In tal senso ricordiamo che lo scorso 15 settembre scorso Retake Roma ha organizzato un evento tra Ponte Duca D’Aosta e Ponte Milvio, in un tratto del Lungotevere invaso da rifiuti.

Perché le persone, che sostengono di amare Roma non capiscono che buttare rifiuti a terra non è affatto un omaggio alla loro città? Il lavoro che dobbiamo fare è una vera e propria rivoluzione gentile, per svegliare le persone e diffondere delle pratiche nuove e proprio diverse. Anni fa nessuno avrebbe avuto problemi a fumare in un locale, ora le persone non lo fanno più. Esattamente quello che dobbiamo fare per tutto il resto”, conclude Paola Carra.

Chiara Meoli

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