Home SAXA RUBRA Saxa Rubra: escrementi, tanfo e rifiuti nel sottopasso di via Emery

Saxa Rubra: escrementi, tanfo e rifiuti nel sottopasso di via Emery

Galvanica Bruni

Dicembre 2015, uno studente dell’Istituto Calamandrei, zona Saxa Rubra, segnala attraverso i social l’impraticabilità di un piccolo tunnel che collega via Emery con la via Flaminia in corrispondenza della fermata dei mezzi di trasporto. Non parliamo di qualche cartaccia ma di escrementi, abiti, lattine, vetri, plastica, cocci, cibo avariato, una vera manna per i topi. Il tutto condito da un fetore nauseabondo.

A breve distanza dalla denuncia di VignaClaraBlog.it  l’Ama interviene e bonifica il tunnel. E fin qui tutto bene, se non fosse che ad ottobre 2017 il ragazzo è costretto nuovamente a segnalare lo stato di sporcizia dello stesso tunnel. E già questo ha dell’assurdo in quanto a distanza di poco più di un anno la situazione era tornata esattamente la stessa se non peggiore.

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Uno scenario che potrebbe essere paragonato nell’immaginario ai tempi del colera dell’Ottocento. Scattano di nuovo le proteste sui social, se ne interessa di nuovo VignaClaraBlog.it, la situazione viene denunciata anche dal TGR Lazio e, come in precedenza, a breve distanza di tempo Ama ripulisce il tunnel di via Emery.

Questa storia avrebbe già dovuto concludersi qui. Uno studente che educatamente reclama il suo sacrosanto diritto di recarsi a scuola in salute e sicurezza è già motivo di vergogna per una società cosiddetta “civile”.

E invece no. Perché il giovane studente si è visto costretto in questi giorni a fare un nuovo appello affinché il sottopassaggio e il ponte vengano nuovamente bonificati, perché le condizioni di sporcizia sono tornate a renderlo impraticabile. Per la terza volta in tre anni.

Torniamo a controllare il sottopasso e lo scenario che ci si presenta in via Emery è semplicemente ripugnante. Assaliti da un senso di sporcizia, sembra quasi che il lerciume si attacchi alla pelle e ci avvolga. Per non parlare del tanfo acre che penetra nelle narici e quasi stordisce.

Eppure eravamo preparati, ma la repulsione prende il sopravvento. Questo è ciò che si prova passando di là e questo e ciò che vivono gli studenti per andare a scuola e per ritornare a casa ogni giorno. Infatti, questo sottopasso è l’unica via per coloro che da via Emery devono raggiungere le fermate degli autobus di linea. Qualcuno potrebbe dire, “e il cavalcavia?” Credeteci, è nelle stesse condizioni.

Sono per lo più gli studenti a soffrire di questa situazione ma può capitare a tutti, come a Fabio che abbiamo fermato mentre passava accanto a questo scenario da inferno e che così ci racconta.
Qualche tempo fa avevo la macchina dal meccanico e ho provato questa esperienza da film dell’orrore. Dalla fermata dell’autobus situata presso lo svincolo della Flaminia con Via di Quarto Peperino per arrivare a Via Carlo Emery oltrepasso prima il ponte pedonale nel più totale stato di abbandono con bottiglie di vetro e plastica a centinaia e la struttura che sembra instabile. Quindi percorro il sottopasso e trovo un degrado indescrivibile. Fetore, escrementi, tracce di bivacchi, si è superato di gran lunga ogni limite igienico e di sicurezza. Spero vivamente di non doverci passare mai più”.

Incivili delinquenti da una parte, assenza di chi dovrebbe tenere pulito quel posto dall’altra. Nel mezzo gli studenti, ogni giorno a turarsi il naso percorrendo di corsa quella decina di metri da inferno dantesco. In attesa del nuovo intervento dell’Ama è lecito chiedersi se questo non sia il luogo dove installare di gran carriera un paio di telecamere.

Francesca Bonanni

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4 COMMENTI

  1. Gentile Marco, ci spiace molto quando viene messa in dubbio la bontà e la veridicità dei nostri articoli ma dobbiamo proprio contraddirla. Il Ponte esiste, le foto sono state scattate il 20 cm ed a riprova la invitiamo o a recarsi sul posto o più semplicemente a controllare su google-maps cliccando qui dove vedrà l’accesso del sottopasso e alle spalle il ponte.
    Distinti saluti
    La Redazione

  2. Salve, ci tengo a precisare che la situazione era tornata esattamente la stessa già dopo 3 mesi dalla bonifica e peggiorava di giorno in giorno. Semplicemente non ho avuto il coraggio di rifare la stessa richiesta a distanza di così breve termine. Per questo sostengo che mettere delle telecamere, come suggerito dalla redazione di VignaClaraBlog, sia una valida soluzione per cercare quantomeno diminuire tale fenomeno. Ringrazio per l’ennesima volta VignaClaraBlog per aver portato alla luce ancora una volta una situazione da terzo mondo.

  3. Situazioni del genere stanno dive da fo la normalità. A fronte di continui aumenti per raccolta differenziata si hanno meno servizi. Nessuno che pulisca le strade che raccolga ciò che fai cassonetti cade. Il Non mi compete sta diventando la scusa per non fare…… non è solo una situazione che riguarda la capitale

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