Home CRONACA Abbandono rifiuti, ad aiutare l’AMA i carabinieri in pensione

Abbandono rifiuti, ad aiutare l’AMA i carabinieri in pensione

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immagine di repertorio
Galvanica Bruni

L’AMA ricorre ai carabinieri in pensione per combattere il fenomeno dei rifiuti abbandonati. Saranno circa 150 ed andranno ad incrementare l’esiguo drappello degli attuali 50 accertatori in forza alla municipalizzata.

Gli addetti a sanzionare chi parcheggia davanti i cassonetti impedendone lo svuotamento, chi abbandona i rifiuti per strada e chi usa in modo errato i cassonetti mettendo il vetro nell’umido o il cartone al posto della plastica, sono infatti oggi meno di 50 sull’intero territorio della capitale che misura 1287 km quadrati: ognuno di essi deve controllarne sulla carta una trentina. Roba da mission impossible.

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Nell’ottobre 2017 la sindaca Virginia Raggi ne aveva annunciato il raddoppio entro l’anno. Anzi, a dirla tutta, aveva anche annunciato l’arrivo delle telecamere. “Stiamo provvedendo anche all’installazione di una serie di telecamere; sono state già attivate le procedure di gara. Si tratta di telecamere di altissima qualità in punti strategici per avere la situazione sotto controllo”. Così dichiarò rispondendo per la prima volta ai cittadini in diretta Facebook nella rubrica “la sindaca risponde”.

I nuovi accertatori non si son visti, le telecamere neppure. Ma è di queste ore la novità, arrivano i carabinieri in pensione.

Ad annunciarlo è stato il direttore operativo di AMA, Massimo Bagatti dichiarando che “i carabinieri in congedo saranno di fatto degli agenti accertatori che segnaleranno i conferimenti impropri e poi diventeranno, dopo un approfondimento con corsi di abilitazione e simulazioni, agenti accertatori in grado di fare sanzioni. Ci aiuteranno a determinare certi comportamenti e a cambiare le abitudini sbagliate che dobbiamo registrare in tante parti della città“.

Entro due mesi – ha aggiunto Bagatti – arriverà il primo contingente. Abbiamo già fatto una prima convenzione, saranno circa 150“. Sommati ai 50 accertatori attuali, “comincia a essere un nucleo significativo che può condurre a risultati interessanti sul piano del contenimento dell’abbandono“.

Gaia Azzali

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