Raddoppio della linea Vigna Clara – Valle Aurelia e sblocco dei lavori per la chiusura dell’anello ferroviario dalla stazione Vigna Clara con realizzazione del nodo di scambio a Tor di Quinto. E’ quanto prevede, fra le altre iniziative, la delibera n.134 della Giunta Capitolina approvata lo scorso 10 luglio in materia di mobilità sostenibile.
Intitolata “Approvazione del Verbale d’Intesa tra Roma Capitale, RFI Spa e FS Sistemi urbani s.r.l. per la definizione e sottoscrizione degli interventi da realizzare all’interno del Nodo ferroviario di Roma finalizzati al potenziamento del sistema ferroviario metropolitano e regionale ed alla riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse” la delibera – precisando che “il contenuto del verbale di intesa consiste nell’indicazione di linee di indirizzo e non costituisce atto prescrittivo” – prevede anche interventi sulla stazione di Roma Tuscolana, il nodo Pigneto, il Piano di assetto della stazione di Roma Tiburtina e il quadruplicamento della tratta tra Ciampino e Capannelle.
In attesa dunque che si sblocchi la situazione di stallo conseguente alla sentenza del TAR dello scorso 28 marzo che, accogliendo il ricorso di un condominio e di una casa di cura in via Cesare Ferrero da Cambiano, a Vigna Clara, ha di fatto stoppato la riapertura della stazione Vigna Clara e la messa in esercizio della tratta Vigna Clara-Ostiense, e mentre si lavora ad ipotesi alquanto realistiche per ottemperare alle prescrizioni del TAR, Campidoglio e RFI guardano al futuro del sistema trasporto su ferro di cui la capitale ha enorme bisogno.
I presupposti
La delibera si basa su fatti circostanziati e incontrovertibili: la mobilità è una componente essenziale del funzionamento della città e della vita dei suoi abitanti. Per tale motivo il Campidoglio riconosce come obiettivo primario il diritto alla mobilità dei cittadini prevedendo una pianificazione coordinata tra i diversi sistemi della mobilità, tra cui il trasporto pubblico e privato e la mobilità sostenibile.
“Il trasporto pubblico esercito con l’utilizzo di trazione elettrica – si legge nel documento – è un’importante leva per la riduzione delle emissioni inquinanti prodotte dai motori a combustione; l’incremento dei servizi ferroviari sul nodo di Roma rappresenta quindi una leva fondamentale per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e aumentare la diversione modale dal trasporto privato”.
Da cui ne consegue che “l’incremento dei servizi ferroviari sul nodo di Roma è possibile soltanto aumentando la capacità dell’infrastruttura attuale ed investendo su tecnologia, impianti e armamento“.
L’intesa in attesa del finanziamento
Lo schema d’Intesa con RFI approvato dalla Giunta – che ha dato mandato all’Assessora alla Città in Movimento e all’Assessore all’Urbanistica a sottoscriverlo – riguarda anche la riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse da realizzare all’interno del Nodo Ferroviario di Roma Capitale.
Ma al primo punto della lunga lista c’è la tanto attesa realizzazione dell’ultimo tratto a nord di Roma dell’anello ferroviario con completamento dello stesso congiungendo la stazione Vigna Clara con quella di Nomentana passando per quella di Tor di Quinto e scavalcando il Tevere: 15 km di tratta.
Servono però 547 milioni. Questa è la cifra stimata da RFI per chiudere l’anello e ad aprire i cordoni della borsa dovrebbe essere il Governo, il progetto infatti è ancora da finanziare e quindi al momento non sono nemmeno ipotizzabili i tempi d’intervento.
La progettazione
Diversa invece la situazione della progettazione definitiva che è stata già finanziata nel 2016 con 12 milioni di euro.
Ad annunciarlo fu l’ingegnere Daniele Moretti, direttore Investimenti Centro di Rfi, spiegando a La Repubblica, nell’ottobre 2016, che “Per il progetto per costruire i 15 chilometri fino a Nomentana sono stati assegnati 12 milioni. Progetto che cominciamo a realizzare anche sull’ipotesi del cambiamento di tragitto e che dovremo sottoporre prima, come piano preliminare, a Comune, Regione e Ministero dei Beni Culturali per le autorizzazioni e, dopo, come definitivo, alla conferenza dei servizi.”
Per il significato di “cambiamento di progetto” non furono dati altri dettagli ma già da pochi mesi prima si sapeva che in una riunione tenutasi in Campidoglio a fine luglio 2016 era stato discusso uno studio di fattibilità secondo il quale i binari potevano passare non più sopra ma accanto all’area industriale di via Camposampiero, dove circa ottanta artigiani lavorano da decenni, azzerando il problema di doverli trasferire e superando così uno scoglio non da poco.
Edoardo Cafasso
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nel frattempo noi invecchiamo..qui in zona stanno solo uccidendo centinaia di pini secolari..senza mai ripiantumarne nemmeno uno..l’inizio della via flaminia nuova adesso è davvero orrendo, già i palazzi non sono belli in quel tratto adesso senza pini è solo un vialone dove corrono tutti..brutto. Servizio giardini ed ama totalmente assenti! i giardii di vigna clara sono impraticabili e dopo che li aveva presi in gestione un certa società sono completamente crollati nel degrado totale..adesso dice il servizio giardini che l’ha preso un’altra società…ed aspettano i macchinari per fare la siepe (devastata e mai fatta da piu di tre anni) . Capitale d’Italia, una delle città più belle del mondo.. e non parlo dell’immondizia altrimenti non finisco più.. anticiparsi ed intanto fare i parcheggi in via monterosi sarebbe una pessima idea?
grazie.
E intanto aprire la stazione Vigna Clara almeno a binario unico sarebbe una pessima idea?
Infatti, segnalo che a breve aprirà una nuova clinica a pochi passi dalla Stazione .. dove sono i parcheggi caro Presidente del XV Municipio ? Dovete approfondire ancora il dossier ?? E noi invecchiamo ..
Egregio Stefano Z,
nessuno ha mai pensato di aspettare il secondo binario per aprire la linea nuova.
Forse si è dimenticato che due ricorsi hanno bloccato la linea, non è certo colpa di RFI, che con Trenitalia e Regione Lazio sanno benissimo quali treni utilizzare.
Tutti i comitati coinvolti ( Un Anello per Roma, Movimento difesa Diritti Cittadini Lazio, Comitato Vivere Ponte Milvio, Hotel Colony, Associazione Commercianti Vigna Clara. Associazione Fleming – Vigna Clara per la Mobilità, Dipendenti Telecom ) puntano all’apertura della linea a dicembre 2018.
Buona giornata
Stefano Testi
Comitato Un Anello per Roma
Che bello, come viaggeranno bene e modernamente i miei nipoti che ancora devono nascere, e che io non farò in tempo a veder crescere.
Ancora mi ricordo di quando l’allora sindaco Veltroni annunciò urbi et orbi che l’anello ferroviario sarebbe stato completato entro il 2010!!
Io mi ricordo che Veltroni, diversamente da Rutelli, ha dedicato poco al tema dei trasporti su rotaia.
Signor Stefano Testi,lo vede che ogni volta che si e in procinto di riaprire la tratta ferroviaria,questi personaggi fanno uscire nuovi ricorsi?È così sarà sempre più avanti,NON VOGLIONO LA FERROVIA NON DEVE ESISTERE si capisce mi sembra di vivere un dramma Pirandelliano è uno schifo nello schifi a sto punto aprite una bella discarica nella Galleria Cassia Montemario tutta piena di immondizia voglio vedere.