Continua l’operazione avviata dalla Polizia Locale di Roma nel campo nomadi River di via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina. Dopo i sigilli messi a otto container nella mattina di giovedì 21 giugno, oggi altri cinque moduli abitativi di proprietà del Comune di Roma sono stati messi sotto sequestro. Al termine dell’operazione, prevista entro il prossimo 30 giugno, i container liberati saranno rimossi e stoccati in una località non ancora nota. Sempre entro il 30, stando a quanto emerso in un incontro pubblico tra residenti, Comitato via Tiberina ed esponenti del Municipio XV fra i quali il presidente Stefano Simonelli, il Campidoglio staccherà tutte le utenze e si tirerà fuori definitivamente dal campo.
Per protestare contro quanto sta accadendo, questa mattina gli ospiti del River hanno inscenato una manifestazione sotto il Campidoglio chiedendo di essere ricevuti dalla sindaca Raggi, cosa però che non è avvenuta. Non soddisfatti, ora annunciano una manifestazione ad oltranza che prenderà il via lunedì 25 giugno.
A darne notizia è Marcello Zuinisi, rappresentante della “Associazione Nazione Rom”, che in una nota annuncia: “Per affermare la legalità, ANR ed i cittadini RSC del Camping River hanno deciso di organizzare una marcia quotidiana in Via Tenuta Piccirilli, sede del campo che Virginia Raggi vuole radere al suolo. Da lunedì 25 giugno, ogni mattina, autorizzate dalla Questura di Roma, le 400 persone residenti marceranno dalle 6.30 alle 13 fino a Via Tiberina“.
Torna in ballo la “cittadella”
Intervistato da La Repubblica, un operatore sociale del River, nel dichiarare che “Il piano della sindaca non è fattibile: se li portano nei centri d’accoglienza poi girano per Roma, ricominciano a occupare e ricominciano gli sgomberi. Bisogna sedersi a un tavolo per confrontarsi perchè l’80 per cento delle persone del Camping River è nato in Italia“, ha annunciato che nei prossimi giorni verrà indetta una conferenza stampa per presentare il progetto della società Seges Srl consegnato da tempo al Campidoglio.
Si torna dunque a parlare del progetto di trasformazione dell’area in cui si trova il River in una vera e propria struttura attrezzata. Come anticipato da VignaClaraBlog.it lo scorso 25 maggio, il progetto prevede la trasformazione del Camping River in un piccolo quartiere dotato di servizi, fogne, case, presidi socio-sanitari, lavanderie, piccoli negozi e asili. Una vera e propria cittadella sulla sponda del Tevere della quale non si conoscono però ancora i costi e a carico di chi sarebbero.
Comunità Sant’Egidio: “fermate gli sgomberi”
A supporto dei Rom del River, nel frattempo scende in campo la Comunità di Sant’Egidio che lancia un appello alla sindaca Raggi sostenendo che “distruggere i container senza offrire alternative praticabili peggiora solo la situazione e mette a rischio la scolarizzazione dei bambini che aveva funzionato tutto l’anno“.
I sigilli ai moduli abitativi – scrive in una nota la Comunità – effettuati davanti agli occhi dei numerosi bambini che per tutto l’anno scolastico hanno felicemente frequentato gli istituti della zona e senza offrire alternative praticabili per le loro famiglie, è un’azione miope che crea solo una nuova e immediata emergenza…. Il Comune di Roma ha elaborato un piano che prevede un contributo economico finalizzato all’affitto ma che non risulta realizzabile….“
La Comunità, che pur si dichiara favorevole al superamento degli attuali campi nomadi, nell’appello chiede a Virginia Raggi “di non procedere ulteriormente con lo sgombero dei container presenti dentro Camping River in attesa di soluzioni alloggiative praticabili e di un piano meglio architettato” e sottolinea che “con l’allontanamento delle famiglie di quell’insediamento, si rischia di vanificare la paziente opera di scolarizzazione avviata durante tutto l’anno, data la presenza nel campo di ben 150 minori. Un impegno nei confronti dei più piccoli e della difficile vita di chi abita nei campi, condiviso con tante associazioni e realtà di volontariato“.
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