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Farnesina, Parco Volpi a forte rischio incendio

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16mila metri quadri, più di 70 pini che se non sono secolari poco ci manca, una pista da pattinaggio distrutta da decenni con le recinzioni pericolanti e pericolose, alberi caduti nella nevicata di febbraio 2012 ancora al suolo, erba alta e secca ovunque. Benvenuti al Parco Volpi di via della Farnesina.

Torniamo per l’ennesima volta a parlare di questo parco e chi lo ha visto affogare anno dopo anno nel degrado fino a farne la peggiore area verde del XV Municipio non potrà convenire sula fatto che sta morendo definitivamente. Ma a farlo defungere in un batter d’occhio oggi basterebbe un mozzicone di sigaretta buttato per caso.

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Tralasciamo il fatto che negli anni di illuminazione neanche a parlarne; di manutenzione seria, se escludiamo qualche mezza mattinata di un grappolo di volontari, nemmeno; che parlare di giochi per bambini sembra un’eresia.

Tralasciamo il fatto che di progetti di riqualificazione e riutilizzo non se n’è mai visto uno e che la pista di pattinaggio sulla quale sono cresciute generazioni di bambini da circa vent’anni è un ammasso di mattonelle divelte. Tralasciamo pure i rifiuti abbandonati in mezzo alle sterpaglie.

Tralasciamo tutto questo che è da anni che denunciamo per concentrarci invece sul forte rischio incendio che aleggia su Parco Volpi.

Sotto gli oltre settanta pini che svettano imponenti l’erba è incolta, alta e secca. Accanto alla fontanella giace un enorme tronco di pino, ora secco, caduto con la nevicata del 2012.

Qualche metro più in là, nell’ex area di pattinaggio, lungi e grandi rami divelti dalla nevicata 2018 abbandonati al suolo, anch’essi tutti secchi. Basta scavalcarli per trovare un intero pino crollato pari a quintali di legna da ardere.

E subito dopo una casupola fatiscente stracolma di tavole di legno. A fare da scenario e da cornice erba alta e secca ovunque, 16mila metri quadri di erba nella maggior parte secca.

Incuria e abbandono che si protraggono da una ventina d’anni e che hanno accompagnato l’avvicendarsi di più amministrazioni comunali e municipali fino a quelle odierne ora si sommano allo stato di reale pericolo che incombe sul Parco: erba secca, rami secchi e alberi secchi al suolo potrebbero prendere fuoco con un solo mozzicone di sigaretta sbadatamente gettato a terra. E allora addio veramente a Parco Volpi.

Edoardo Cafasso

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8 COMMENTI

    • Se ne lava le mani.
      Via colli della Farnesina non viene pulita da aprile 2017 e siamo fortunati.
      Ma venerdì scorso sono cascati alberi e rami all’ altezza della scuola al.numero ciivico140 che sono stati transennati dalla polizia. Penso che rimarranno li a lungo come cornice decorativa. E non è tutto .
      I cassonetti sono diventati parte integrante del marciapiede e per evitarli quando cammini devi scendere e risalire mentre sei sfiorata da alcune macchine che sfrecciano a tutta velocita.
      Bene

  1. A me non sembra giusto tralasciare nulla invece di questo parco, a maggior ragione che molti residenti della mia generazione (1968) mi raccontano delle loro felici scorribande coi pattini e immersi nel verde. Io, incredulo guardandomi intorno, a stento posso immaginare perché NULLA fa pensare che quello era davvero uno spicchio di Roma davvero innovativo. Gli alberi buttati giù dall’ultima nevicata (non 2012 come riportato nel post ma 2018…ma sono congetture) potrebbero anche ‘passare’, se in tempo avessero ripulito e cacciato via abusivi, casupole, tossicomani, barboni (giovani bivaccanti senza fissa dimora e delinquenti, per fare la corretta anamnesi dei soggetti ivi presenti, che sostituisce la fauna naturale endemica)e quant’altro. ILLUMINAZIONE NOTTURNA (non dimentichiamo che sono stati già segnalati atti vandalici contro quel poco di decoro verde rimasto vivo e poco vegeto grazie all’intercessione del grande Bruno) e senso di responsabilità. Comunque scherzando dico sempre che su Via della Farnesina c’era ancora la segnaletica stradale quando sono arrivato io, addirittura le strisce pedonali. Adesso è strada battuta meno sicura di una stradina di campagna. Ah, sono arrivato nel 2015. Parco Volpi? Roma ERA la città più verde d’Europa, adesso è la più secca.

    • Vivendo in zona da quasi 50 anni ho visto tutta l’evoluzione della pinetina e dintorni.
      Da quando si estendeva da un lato all’altro della tangenziale (prima che venisse fatto il terrapieno, quando non c’era ancora il tunnel e la tangenziale iniziava proprio li) a oggi.
      Da bambini era molto frequentato, con il controllo sociale di frotte di genitori e di nonni, si giocava a pallone con gli alberi a fare porte “storte”, si girava in bici, dall’altra parte del cancello c’erano la pista da pattinaggio e gli altri giochi. Ogni anno la Festa dell’Unità con le salsicce arrosto il cui profumo si spandeva per tutto il quartiere e altre iniziative che facevano comunità, anche se la si pensava in maniera diversa.
      Poi piano piano il declino. Sempre meno bambini, sempre meno nonni, sempre meno manutenzione. Il bar in fondo che si allarga, i pezzi di l’asfalto attorno al Ministero che un tempo erano usati come spazio protetto per girare in bici (e far imparare i bambini) e la domenica mattina per le macchinine a benzina che diventa parcheggio per il Ministero, il terrapieno e la nuova tangenziale che tolgono altro spazio…
      Peccato, perché sarebbe un’area cruciale per far giocare in sicurezza i pochi bambini rimasti (rispetto a 40 anni fa, quando la natalità era ben più alta).
      Rimane, eroico, il signor Bruno a cercare di dare vita alla parte terminale della collinetta. Fine

    • Le garantiamo, gentile lettore, che il lungo tronco di pino accanto alla fontanella è lì dalla nevicata del 2012. Ne abbiamo denunciato l’abbandono e mancata rimozione anche in diversi articoli degli anni precedenti. Cordiali saluti
      La Redazione

      • @la redazione: non ci posso credere…grazie per la precisazione, volevo avere un pensiero meno negativo, smentito. Pazienza.

  2. mi permetto di affermare che l’area cani del parco Volpi è emblema della immensa strafottenza dei privati che va a corroborare quella della circoscrizione. Non è corretto lasciare defecate elefantine in ogni dove, e far finta di nulla. Io ho due cani e spesso mi son ritrovato a riprendere giovani e anziani fissi al cellulare, che fanno finta di non vedere i loro cani lasciare enormi cacche (ma anche se fossero piccole) e proseguire con un’invidiabile indifferenza. Sapeste quante volte mi sono offerto io (se sono persone anziane) di raccoglierle ma “Tanto…peggio di così..” è questo che NON va bene. Spesso il parchetto lo attraverso di notte, faccio un giro coi miei cani, cercando di raggiungere Ponte Milvio. E’ impossibile attraversarlo senza acciaccare ‘qualcosa’. Ripeto: peccato, perché è un pezzo di Roma che contraddistingue tutta l’area Nord. Ma che si sta allineando alle peggiori borgate.

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