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Monteromano, il far-west a 50 chilometri da Roma

monteromano stazione
Galvanica Bruni

Il paese di Monteromano si trova sulla strada statale Aurelia bis esattamente tra Vetralla (Cassia) e Tarquinia (Aurelia); la stazione ferroviaria, oggi in stato di abbandono, è a qualche chilometro dal paese e in un luogo di straordinaria e selvaggia bellezza. Questa è la nostra meta, per offrirvi un nuovo itinerario da esplorare in una giornata di relax.

La tratta ferroviaria Civitavecchia-Orte ha una lunga e travagliata storia; inaugurata nel 1928 servì essenzialmente per il trasporto del legname e per collegare il porto con le acciaierie di Terni. Con il passare degli anni perse sempre più importanza fino a quando negli anni ’60 fu dismessa. Si provò successivamente a riattivarla per scopi turistici considerato che il tracciato attraversa un territorio di sorprendente bellezza con fiumi e strette valli.

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Si cominciò a lavorare sulla tratta Civitavecchia-Capranica sistemando ponti e gallerie con una spesa ingentissima: oltre 200 miliardi di vecchie lire. In seguito il progetto fu definitivamente abbandonato: purtroppo gran parte dei binari sono stati rimossi.

La stazione di Monteromano fu chiusa nel 1961 e divenne meta di escursionisti vuoi per la presenza di tutte le strutture ferroviarie (compreso un vecchio serbatoio dell’acqua che dava ospitalità ad una coppia di barbagianni) che per la bellezza dei luoghi.

monteromano vecchia stazioneIl paesaggio è quello della maremma laziale con basse colline ricoperte di querce, valloncelli, prativi dove al pascolo brado sostano cavalli e vacche maremmane (le  big-horn nostrane), pareti di tufo con grotte e cunicoli misteriosi.

Come arrivarci

Per raggiungere da Roma Nord la stazione di Monteromano si può percorrere la Via Cassia e poi la Braccianese passando per Manziana, Oriolo e Barbarano; si seguono poi le indicazioni per l’Aurelia bis e Monteromano e all’altezza della vecchia stazione di Civitella Cesi, si svolta a sinistra su di un’ampia sterrata.

Percorsi circa 3 chilometri, quando si incrocia la massicciata della ferrovia, si può lasciare l’auto e  proseguire a piedi verso il fiume Mignone (la direzione opposta a quella dalla quale siamo arrivati).

Altri tre chilometri e si raggiunge un grande slargo su cui sorge la stazione oggi  in totale stato di abbandono, ricoperta di vegetazione e con il tetto sfondato.

Un paesaggio da far west

Il luogo è molto suggestivo e fa pensare a quegli straordinari paesaggi western dove i cow-boys spingevano le mandrie lungo il corso della Red River Valley. A circa 300 metri dalla stazione si trova un bellissimo ponte metallico che scavalca il corso del Mignone (uno straordinario esempio di archeologia infrastrutturale).

monteromano ponteIl ponte costruito su altissimi piloni in muratura fino a qualche anno fa e prima dei lavori di sistemazione aveva la massicciata realizzata con tavole di legno che tra le ampie fessure lasciavano intravedere, una trentina di metri più in basso, il corso del fiume.

Attraversato il ponte, approfittando di un ripido sentierino, si può scendere al Mignone per sostare su una delle tante spiaggette e preparare un barbecue; questa è terra di cinghiali e “cinghialari” e in qualsiasi  salumeria incontrata lungo la strada si possono acquistare bistecche o salsicce di cinghiale.

monteromano ponteSu di un alto costone di tufo che affaccia proprio sul ponte ferroviario si trova il sito archeologico di Luni sul Mignone raggiungibile con un sentiero da capre e una scala metallica; il luogo emana un gran senso di mistero e magia vuoi per la solitudine del sito che per quei vani scavati nel tufo. Da questa posizione elevata si può seguire il corso tormentato del fiume e spingere lo sguardo su vastissimi orizzonti fino ai monti Cimini.

Profumi esaltanti

L’aria che si respira in questi luoghi è impregnata di profumi esaltanti: liquirizia, finocchio selvatico, ginestra e salsedine. Il lido di Tarquinia e le Saline si trovano, in linea d’aria, a 25 chilometri. In quest’area, a volte aspra, non ci sono sorgenti e allora sarà necessario portare al seguito una buona scorta d’acqua anche perché nelle belle giornate il sole picchia sodo.

La giornata può terminare con una visita al paese di Monteromano interamente costruito in tufo e cenare in uno dei tanti ristoranti dove si servono cibi locali e genuini innaffiati dal Cerveteri DOC.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. E’ uno spettacolo percorrere in bici la ferrovia abbandonata Capranica – Civitavecchia, con le vecchie stazioni tutte con lo stesso stile come quella di Monteromano qui in foto. In bici ci si arriva comodamente in treno da Trastevere, la direzione consigliata è Capranica – Civitavecchia (e non l’inverso) perché lievemente in discesa. in 7/8 ore si è nuovamente a Roma. A questo link si può trovare il percorso da seguire: http://www.paolaegino.it/MTB/descrizioni/036des.htm
    Lo scorso Novembre incontrammo i “cinghialari” che proprio sul ponte di ferro trascinavano il malcapitato animale. Non a caso, li vicino, ad Allumiere, si degustano le famose pappardelle al cinghiale.

  2. inoltre è possibile arrampicare sui piloni del ponte dove sono state recentemente chiodate 16 vie di arrampica sportiva.
    Risalendo il fiume mignone si arriva ad un grosso bottagone, da li si segue sulla sinistra il fosso vesca per circa 1 km e si arriva in due aree “attrezzate” dove ci sono sorgenti d’acqua potabile.

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