Home CASSIA Una fiaccolata sulla Cassia al grido di “basta buche!”

Una fiaccolata sulla Cassia al grido di “basta buche!”

Galvanica Bruni

E’ dai giorni successivi alla nevicata dello scorso 26 febbraio che sui social le foto di aperitivi e cene sono state sostituite da quelle di buche, voragini, crateri e dissesto in genere del manto stradale. Perché se non puoi far sfoggio almeno di una buca sotto casa oggi non sei nessuno!

E Roma Nord non poteva certo fare eccezione. I residenti della Cassia, ad esempio, oltre ad aver affilato le armi dell’ironia tagliente scatenandosi sui social, sono anche scesi in piazza per una fiaccolata.
E’ da Facebook che è partita la protesta, dal gruppo “Sei della Cassia se”, un luogo virtuale che conta quasi 10 mila iscritti, cittadini che condividono gioie e dolori del vivere in un quartiere così ampio.

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Si tratta di una protesta pacifica e apolitica“, hanno precisato gli organizzatori – Carla Mazzucchelli fondatrice del gruppo ed Enrico Ingami, già artefice di altre manifestazioni – dando appuntamento ai “cassiaroli” in Largo della Giustiniana.

Il rendez-vous è alle 19 di giovedì 29 marzo con l’obiettivo di dar luogo ad una fiaccolata per “illuminare” agli occhi delle istituzioni e della pubblica opinione lo stato di degrado delle strade non solo della Cassia ma dell’intero Municipio XV.

E noi poco prima delle 19 già ci siamo e cominciamo a raccogliere testimonianze.

Tutte le mattine – ci racconta ad esempio Simona, una ragazza che abita da sempre sulla Cassia – con qualunque mezzo io esca, macchina o scooter, mi faccio il segno della croce prima di affrontare gli 8 km che mi separano dal luogo di lavoro.
Soprattutto quest’anno buche più o meno grandi e più o meno profonde hanno fatto del mio percorso casa-lavoro un vero camel trophy!

Non paga, ci racconta ancora le sue disavventure quotidiane.
La paura più grande è di non vedere le buche soprattutto con lo scooter, o perchè sono piene d’acqua, quando piove e quindi non si ha la percezione della voragine o perchè, per il solo evitarle, si è costretti ad uno slalom tale che in una strada ad altissima percorrenza come la Cassia ti porta a schivare macchine e pedoni come una pallina impazzita del flipper! La cosa più grave è che chi pensa di risolvere il problema “rattoppando” con del catrame le buche, non sa che alla pioggia successiva tale rattoppo non regge e la voragine si riapre come niente.“

Nel frattempo si sono fatte le 19 e la Cassia è un unico e lungo serpentone di auto, come sempre accade nelle ore di punta. Ciò rende difficile l’arrivo dei manifestanti che comunque poco dopo cominciano davvero ad essere numerosi.

La polizia c’è, la manifestazione è stata regolarmente autorizzata dalla questura e quindi la fiaccolata può prendere il via.

Il gruppo di persone è folto, in tanti si conoscono già; scherzano tra di loro e il clima è simpatico. Notiamo alcuni esponenti della politica locale ma gli organizzatori ci tengono a sottolineare “che tutti sono presenti a titolo personale“.

Srotolano uno striscione, accendono le fiaccole e una voce dal megafono supera il rumore del traffico: basta buche!” e ancora “basta buche sulla Cassia!” Il discorso si fa serio.

fiaccolataÈ una protesta pacifica e apartitica, il problema sono le buche ed è un problema di sicurezza. Abbiamo riempito il pronto soccorso del Sant’Andrea e del Villa San Pietro. E tutto questo non è più sostenibile!” dichiarano ancora i manifestanti al megafono.

Vogliamo da un lato sensibilizzare gli altri cittadini del quartiere e dall’altro inviare un messaggio all’amministrazione, affinché questo problema si risolva anche in tempi rapidi” sottolinea Enrico Ingami nel chiare il perchè della fiaccolata.

Ironia della sorte, a neanche 10 metri, proprio davanti alla stazione La Giustiniana, c’è una buca enorme piena d’acqua. E’ a mala pena recintata, pare proprio un monumento all’abbandono.

fiaccolataDa non sottovalutare infine – ci dicono alcuni partecipanti – anche l’aspetto economico, perché riparare le auto danneggiate dalle buche ha influito non poco sulle loro tasche.

Francesca, appena arrivata, ha ben chiaro quanto le sia costato aver preso un buca nei giorni successivi alla nevicata.
Io sono stata la prima ma altre due macchine dietro di me hanno preso la stessa buca a distanza di una manciata di secondi l’una dall’altra. Tutte e tre con le gomme spaccate. Riparare la mia mi è costato la modica cifra di 160 euro. A chi devo dire grazie?

Francesca Bonanni

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