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Labaro, dopo corto circuito chiuso il nido di via Bellagio

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Cinque auto della Polizia, un mezzo dei Vigili del Fuoco, un’autoambulanza. Così alle 9 del mattino di lunedì 19 marzo si presentava la scena davanti l’asilo nido di via Bellagio, a Labaro, creando allarme e preoccupazione fra genitori e residenti.

Fortunatamente si era trattato solo di un falso allarme dovuto alla segnalazione del personale scolastico che visto del fumo uscire da una plafoniera ha pensato al peggio. In realtà si è trattato di un corto circuito dovuto ad alcune plafoniere piene d’acqua, segno comunque che il tetto non regge e che la pioggia si infiltra facilmente.

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Bambini a casa e nido chiuso è stata comunque la conseguenza. Chiuso per effettuare delle indagini sull’accaduto onde evitare che possa ripetersi mentre l’assessore alla scuola del Municipio XV fa sapere di aver reperito dei fondi che consentiranno il rifacimento del tetto del nido di via Bellagio nel corso della prossima estate.

A stigmatizzare l’episodio e l’operato dell’assessore è Daniele Torquati, capogruppo PD in XV, il quale ricorda che ad inizio 2016, quando era presidente del municipio, vinse dei bandi della Regione Lazio  per la ristrutturazione e l’adeguamento antincendio di 18 scuole del territorio per oltre 3 milioni e 300 mila euro e che nel giugno dello stesso anno, passando il testimone al neo presidente Stefano Simonelli, M5S, lasciò una serie di progetti approvati, con relativa delibera, e i denari in cassa per fare questi lavori, compresi quelli del nido di via Bellagio.

Dopo due anni – dichiara Torquati – i lavori non sono stati fatti e ieri, dopo il corto circuito, i Vigili del Fuoco hanno intimato la chiusura del nido. Solidarietà alle famiglie, che insieme ai bambini, oggi sono andate in Municipio per avere informazioni sul futuro, anche immediato, in quanto non ci sono soluzioni alternative di ricollocamento temporaneo“.

Ora – sostiene ironico Torquati – voi le chiedereste le dimissioni, per lo meno dell’Assessore alla Scuola che tra l’altro è uno di quelli che in due anni per giustificare tutti i suoi fallimenti ha tentato invano di dimostrare alle mamme e ai papà che ‘è tutta colpa di chi c’era prima’, oppure dobbiamo continuare a lasciarli lavorare?

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