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Le strane vie dell’acqua nel cimitero Flaminio

cimitero flaminio
Galvanica Bruni

Nel cimitero più grande d’Italia, il Cimitero Flaminio di Prima Porta, da numerosi mesi un problema idrico mette in difficoltà e crea notevoli disagi agli utenti. In moltissime aree l’acqua non arriva, in particolar modo in  tutta la fascia limitrofa all’uscita lato Flaminia, la zona nord del cimitero.

Ma quella che non esce dalle fontane esce però da qualche altra misteriosa parte allagando gli edifici. A denunciare l’ennesima inspiegabile situazione è ancora una volta il Comitato Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino.

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Il degrado attanaglia i cimiteri di Roma e nessuno si prende il disturbo di ascoltare le istanze dei cittadini che ogni giorno affrontano disagi indicibili per deporre un fiore” afferma la portavoce Valeria Campana sostenendo che l’incuria che regna sovrana nel cimitero Flaminio da una parte fa mancare l’acqua nelle fontane della zona nord “ma dall’altra determina allagamenti degli edifici con gravi disagi e pericoli per chi si reca in visita in questi luoghi. Lo sa chi in questi giorni non sapeva dove mettere i piedi nell’edificio L3“.

Basta con i proclami e le prese in giro, ad ora per il cimitero Flaminio non abbiamo visto muovere un dito da AMA, Sindaca e Assessore all’Ambiente” esclama concludendo Valeria Campana.

La punta dell’iceberg

A dire il vero il problema dell’acqua è soltanto la punta dell’iceberg della situazione degradata del cimitero Flaminio segnata negli ultimi tempi da vicende niente affatto edificanti e a volte raccapriccianti.

Bare saccheggiate, salme cremate per errore, furti di fiori e oggetti, erba incolta, parenti alla ricerca delle lapidi tra rovi ed erbacce dove c’è chi giura di aver visto girare anche vipere, tombe a terra circondate da escrementi di animali, blatte e topi che passeggiano indisturbati.

Per non parlare delle strade con buche come crateri, dei lampioni spenti, dei furti all’interno delle auto parcheggiate, dell’abusivismo e della delinquenza imperante.

Una situazione che ha dell’incredibile, che si trascina da anni e con la quale pare che nessuno abbia voglia di cimentarsi per porvi rimedio.

E dire che siamo nel cimitero più grande d’Italia, considerato capolavoro di architettura cimiteriale contemporanea nel quale sono sepolti molti celebri personaggi della cultura, dell’arte, dello spettacolo, dello sport e della politica italiana dell’ultimo secolo.

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