Home ATTUALITÀ Formello incontra Giuseppe Costanza, l’autista di Falcone

Formello incontra Giuseppe Costanza, l’autista di Falcone

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Galvanica Bruni

23 maggio 1992. Alle 17.56 lungo l’autostrada che collega Palermo all’aeroporto di Punta Raisi, all’altezza dello svincolo di Capaci, le auto su cui viaggiano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta saltano letteralmente in aria.

A causare l’esplosione del tratto di autostrada sono 500 kg di tritolo. Oltre al magistrato e alla moglie perdono la vita gli agenti di scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.

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Una strage ordita dalla mafia. Una vera e propria dichiarazione di guerra allo Stato che proseguirà con la strage di Via d’Amelio, che meno di due mesi dopo colpisce il giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta, e gli attentati di Firenze, Roma e Milano del 1993.

 Falcone era, insieme a Borsellino, il simbolo della lotta dello Stato alla mafia, esemplificata dal maxiprocesso che mise alla sbarra i più importanti boss di Cosa Nostra e terminò, il 16 dicembre 1987, con la condanna per 360 dei 475 imputati.

Giuseppe Costanza

Giuseppe Costanza, oggi in pensione, è stato uomo di fiducia e autista giudiziario del giudice Giovanni Falcone negli ultimi otto anni di vita del magistrato, dal 1984 fino al 23 maggio 1992.

Era nell’auto con lui ma è sopravvissuto alla strage in quanto era seduto dietro, non al posto di guida, perché il Giudice voleva guidare ed avere accanto la moglie.
Giuseppe Costanza rimase vivo per miracolo, con gravi ferite che lo tennero in ospedale diversi mesi.

Ma ciò che lo ha spinto a raccontarsi al giornalista e scrittore Riccardo Tessarini nel libro  “Stato di Abbandono” è stata l’indifferenza delle istituzioni, che per oltre vent’anni lo hanno ignorato senza invitarlo nemmeno alle commemorazioni ufficiali e solo da poco ha il diritto di sedere in prima fila.

Lui, che al suo rientro in servizio avrebbe voluto continuare a svolgere le sue mansioni,  è stato prima addetto a compiti di secondari e poi dispensato dal servizio nel 2004.

“Stato di Abbandono”

“Stato di Abbandono”, pubblicato nel 2017 dalla Minerva Edizioni, è il frutto di molte interviste a Giuseppe Costanza che si racconta dall’infanzia ai giorni nostri.

È anzitutto il racconto della vita di un uomo, oltre che di un cittadino eccezionale, che dal 1984 subisce una svolta dovuta all’ingresso nella ristretta cerchia degli uomini di fiducia di Giovanni Falcone. Numerosi sono i riferimenti al Giudice, ma anche gli aneddoti e le esperienze personali condivise con lui.

Miracolosamente sopravvissuto all’attentato, da quel giorno inizia la sua vera odissea, che si protrarrà per oltre vent’anni. Vessato dalle Istituzioni che aveva servito, isolato da personaggi popolari al di sopra di ogni sospetto, e strumentalizzato dai mezzi d’informazione, Costanza si trova a dover fare i conti anche con una macchina burocratica lenta e inefficiente.

Insignito della Medaglia d’oro al valore civile, Giuseppe Costanza in questo libro racconta la battaglia per il riconoscimento di alcuni diritti ad allora non previsti per il personale civile della Pubblica Amministrazione. Diritti che oggi appartengono a tutti.

FormelloIncontra

Per Costanza, parlare del suo libro è anche l’occasione per parlare del suo Giudice e degli anni difficili nella sua Palermo.

Ed proprio ciò che farà venerdì 16 febbraio, alle 18.30, nella Sala Grande di Palazzo Chigi a Formello nell’ambito degli appuntamenti “FormelloIncontra“.

Sarà presente il magistrato Salvatore Sfrecola, modera l’ambasciatore Vincenzo Prati. L’ingresso è gratuito.

Edoardo Cafasso

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