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Funambolo attraversa il Tevere sospeso a 20 metri di altezza

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Domenica 10 dicembre il funambolo Andrea Loreni ha compiuto un’impresa in cui nessun altro si era cimentato prima: ha attraversato il Tevere da una sponda all’altra sulla sua fune d’acciaio.

Lo spettacolo, che doveva cominciare intorno alle 19, è stato anticipato alle 18 a causa di un clima non molto favorevole.

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Ma nonostante il forte vento, la pioggia e il freddo, il funambolo è partito dal Lungotevere Tor di Nona per camminare 135 metri su una corda dello spessore di 14 millimetri e sospesa a 20 metri di altezza, giungendo finalmente alle porte di Castel Sant’Angelo.

funambolo 1L’esibizione è stata preceduta e seguita dalla presenza di 50 giovani ballerini che si sono scatenati sulle note di “All Night”; mentre, durante l’impegnativo attraversamento del fiume capitolino, il divertimento ha lasciato spazio alla suggestione.

Per circa un quarto d’ora, nel cuore di Roma, un uomo, illuminato solo da un faro che seguiva i suoi passi, ha camminato sospeso a mezz’aria, accanto agli angeli di Ponte S. Angelo, lungo una corda resa visibile da un led blu che le correva parallelo.

Il tutto è stato accompagnato dalle vibranti note di un sassofonista che ha avuto la capacità di trasformare in musica la suspense e la tensione del momento.

funambolo 3Solamente al suo arrivo il funambolo ha potuto tirare un sospiro di sollievo, lanciando in aria il cappello che l’ha accompagnato nella sua impresa.

“La partenza è complicata: la scelta viene fatta lì. Dopodiché non hai più scelte da fare”, dichiara Andrea Loreni. E continua: “Il momento più difficile è stato quando c’è stata una folata di vento improvvisa”. Ma nonostante le avversità, il funambolo si ritiene soddisfatto, poiché ha raggiunto il suo obiettivo.

funambolo 4Il protagonista, Andrea Loreni, pratica il funambolismo da dieci anni parallelamente a un’intensa meditazione Zen, che l’ha portato a concepire il progetto “Funambolismo e Zen” il cui cuore è la traversata sulla fune d’acciaio del lago del tempio zen Sogen-ji in Giappone.

“L’intuizione dell’assoluto avuta sul cavo a grandi altezze mi ha avvicinato alla meditazione zen”, si può leggere all’interno del suo sito; e come egli stesso ha dichiarato una volta giunto davanti a Castel Sant’Angelo, al termine del suo percorso, quando sei in bilico “i pensieri son vari, ma il punto è non ascoltarli. Perché qualunque pensiero, ricordo, aspettativa, ti porta fuori equilibrio. (…) Sul cavo vivi il presente”.

L’evento è stato organizzato in occasione della Biennale MArteLive, e in collaborazione con TIM, grazie all’idea del direttore artistico Peppe Casa che ha voluto concentrare dal 5 al 10 dicembre performance artistiche di ogni genere, presso location sparse in tutta la città di Roma e in 10 città del Lazio.

La manifestazione ha puntato quest’anno sull’unicità e l’innovazione e, per l’effetto sorpresa finale, è stata lasciata come ultima esibizione la Traversata del Tevere, prima nella storia di Roma.

Camilla Palladino

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