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Nelle Medie del XV, a scuola da soli o accompagnati?

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I minori di 14 dovranno essere prelevati, all’interno degli spazi scolastici, da un genitore, o un adulto delegato dagli stessi alla fine delle lezioni.

Una sentenza della Cassazione, che ha confermato la condanna di presidi e docente di una scuola, fa tornare di attualità il tema dell’accompagnamento a scuola dei ragazzini della scuola media.

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La vicenda su cui la suprema Corte si è espressa in tal senso è relativa alla morte di un bambino di 11 anni a Firenze quindici anni fa. Era uscito da scuola ed è stato investito da un autobus. La Cassazione ha ritenuto che il coinvolgimento di un minore in un incidente fuori dal perimetro scolastico non esclude la responsabilità della scuola.

Partiamo da Vigna Clara

Ad attirare la nostra attenzione sul tema è stata una mamma della Scuola Media Goffredo Petrassi, situata in via della Maratona a Vigna Clara, a seguito della pubblicazione di una circolare emessa dalla Preside.

La disposizione, reperibile sul sito ufficiale dell’Istituto, prevede che “I docenti consegneranno i minori ai genitori o agli adulti con delega scritta nel cortile antistante l’ingresso principale. […] Non potendo essere assicurato il servizio di controllo da parte del personale ATA e dei docenti, in caso di ritardo ingiustificato entro 15 minuti, saranno avvertite le autorità competenti”. L’applicazione della stessa ha avuto effetto a partire da lunedì 6 novembre.

Ovviamente la decisione della Preside – a detta della mamma che si è fatta portavoce dei genitori dell’Istituto – è stata adottata con preavviso minimo creando non pochi disagi.

Le difficoltà riguardano soprattutto quelle famiglie all’interno delle quali entrambi genitori lavorano e sono quindi impossibilitati a prelevare i figli. Allo stesso modo, molte di queste non possono nemmeno fare affidamento su nonni parenti o amici ai quali delegare tale compito.

A ciò si aggiungono i disagi relativi alla totale assenza di parcheggi limitrofi alla scuola media di via della Maratona.

Non sarà più possibile attendere il figlio in macchina in via Orti della Farnesina o in via Farnesina. Viceversa, tutti i genitori dovranno parcheggiare le loro auto e recarsi personalmente nel cortile della scuola per prelevare i propri figli, con prevedibili ripercussioni sul traffico dell’intera zona“.

Queste le parole della mamma, la quale sostiene che “la decisione della Preside tende a limitare la podestà genitoriale di assumersi la responsabilità di educare i propri figli all’autonomia, che spesso e volentieri è stata suggerita da parte degli stessi docenti“.

Le altre medie del XV

Facendo alcune ricerche sui siti istituzionali delle principali Scuole Secondarie nell’area del XV Municipio, è risultato che disposizioni simili a quelle della Petrassi sono state pubblicate da parte di alcune strutture didattiche mentre altre non prevedono, o almeno non hanno reso disponibili avvisi o circolari sul tema.

L’Istituto Comprensivo Via Cassia 1694, con una circolare del 31 ottobre, comunicava ai genitori che “[…] al momento dell’uscita da scuola, anche ordinaria, gli alunni devono essere presi in consegna dai genitori affidatari o da persone da questi delegate e che non saranno prese in considerazione autorizzazioni o liberatorie all’uscita autonoma degli alunni”.

Avviso che evidenzia l’attenzione da parte dei dirigenti scolastici per la sicurezza degli alunni minorenni e per le disposizioni normative vigenti sul territorio.

Allo stesso modo, sempre con riferimento alle pagine web degli istituti, su alcune di queste vi erano comunicazioni riguardanti la compilazione, da parte dei genitori, di liberatorie che scaricano la responsabilità della scuola una volta terminate le lezioni, prevedendo l’autorizzazione da parte della struttura a far tornare a casa da solo il minore.

L’Istituto comprensivo Via Baccano, a Labaro, rientra tra questi. La circolare pubblicata in data 1 novembre, non diretta ai genitori bensì ai docenti, stabilisce le linee guida per la sicurezza dei ragazzi, dove “Si raccomanda di prestare la massima attenzione nella riconsegna degli alunni ai genitori nei casi in cui non sia stata autorizzata l’uscita autonoma”.

Questa soluzione tende ad alleggerire la responsabilità del personale, dei presidi e delle strutture scolastiche in relazione alla tutela degli studenti.

Tuttavia, è da evidenziare come, secondo la legge, a nulla servirebbe la firma di liberatorie che scarichino la responsabilità delle strutture scolastiche: il minore, di fatti, viene ritenuto “incapace” dal codice normativo, il quale impone che la sicurezza di questo non debba essere valutata come un bene giuridicamente disponibile, né per i genitori, né per il personale scolastico.

Allo stesso modo, è importante sottolineare come alcuni dei siti istituzionali di altre scuole non riportino comunicazioni relative alla gestione dell’uscita scolastica e alla tutela degli alunni.

Altre ancora, da noi interpellate, si sono avvalse della “facoltà di non rispondere” sulla materia, forse per evitare di incorrere in polemiche.

Il tema della sicurezza dei minori di 14 anni, dovrebbe rientrare tra le prerogative degli istituti, soprattutto con riferimento all’ultima pronuncia della Cassazione.

La mancata risposta di talune strutture scolastiche, o l’assenza di avvisi o circolari sulle pagine web, non indicano necessariamente una mancata applicazione della legge, tuttavia lasciano aperti diversi interrogativi sulle motivazioni di tale “silenzio”.

La legge parla chiaro

La scuola è responsabile della sicurezza degli alunni anche una volta terminato l’orario di lezione.

Il Codice Penale all’articolo 591, enuncia le differenze che incorrono tra gli studenti delle scuole medie e quelli del liceo, recitando: “Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici […] e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni“.

La differenza tra un ragazzo di 13 e uno di 16 anni, si trova nella presunzione assoluta di incapacità del primo.

Tornando alla sentenza della Cassazione, stando ad una recente inchiesta pubblicata da IlSole24Ore secondo la Suprema Corte il dovere di sorveglianza degli alunni minorenni è di carattere generale e assoluto, tanto che non viene meno neppure in caso di disposizioni impartite dai genitori di lasciare il minore senza sorveglianza in luogo dove possa trovarsi in situazione di pericolo.

Le disposizioni si attuano in genere a tutti i minori, anche se, già a partire dai 14 anni, si considera che il minore abbia maturato una certa capacità di intendere e di volere intesa come sua idoneità alla autodeterminazione, nella consapevolezza dell’incidenza del proprio operare sul mondo esterno.

Alcuni numeri e dati

Un sondaggio effettuato da RaiNews, tramite Twitter, chiedeva ai genitori se mandassero i propri figli minori di 14 anni a scuola da soli.

sondaggio-rainewsI risultati hanno mostrato come il 56% di coloro che hanno risposto siano soliti non accompagnare i figli a scuola; dove solo il 22% ha dichiarato “no” e un’altrettanta percentuale è stata registrata per la risposta “solo se necessario”.

Ovviamente questi dati non rappresentano la totalità dei genitori e vanno quindi presi esclusivamente come indicazione generale. Tuttavia, è possibile notare come una buona maggioranza abbia manifestato una posizione favorevole all’autonomia del bambino.

Un’indagine più accurata è quella pubblicata dall’Istat, secondo cui il 42,5% dei bambini, compresi in una fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni, si recano a scuola da soli.

sondaggio-istatLa percentuale cala nel momento in cui vengano compresi bambini di età inferiore (8 e 10 anni), con un 17,3%.

Dal report si evince come siano 200.000 i giovani che percorrono il tragitto scuola-casa in autonomia, dove tra gli elementi determinati vi sono la dimensione del comune di residenza, alcune condizioni e comportamenti che caratterizzano questi ragazzi.

La domanda

Resta quindi ancora in sospeso la domanda: è meglio che i ragazzi, per stimolare la loro autonomia, tornino da scuola da soli o, ai fini della massima sicurezza e nel rispetto della sentenza della Cassazione, è bene che siano accompagnati?

Il tema è della massima attualità anche in Parlamento dove è stata presentata una proposta di legge con un’ipotesi di soluzione al problema: di fatto, torna ai genitori l’ultima parola. Potranno autorizzare la scuola a lasciar uscire i figli da soli, sollevandola dalla responsabilità.

Un proposta che dovrebbe arrivare in aula a metà dicembre e, con buone probabilità, essere subito approvata. Ma nel frattempo?

Francesca Romana Papi

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