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Cassia, ragazza pestata a sangue in via Gradoli

"L’ennesimo fatto di una infinita serie di episodi di illegalità e degrado che hanno segnato la storia di via Gradoli" commenta il presidente dell'omonimo Comitato...

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immagine di repertorio
Galvanica Bruni

Intorno alle 14 di lunedì 21 agosto una ragazza di origine romena è stata picchiata a sangue in via Gradoli da due uomini. Solo l’allarme lanciato dai testimoni e il pronto intervento di due volanti della Polizia di Stato ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente: la vittima è stata trasportata al pronto soccorso dall’autombulanza intervenuta sul posto, mentre i due uomini riuscivano a darsi alla fuga a bordo di un’auto.

Si tratta de “L’ennesimo fatto di una infinita serie di episodi di illegalità e degrado che hanno segnato la cronaca, o meglio, la storia di via Gradoli da oltre quarant’anni” commenta Lucio Maria Frizzoni, presidente del “Comitato per via Gradoli” spiegando che la ragazza “probabilmente minorenne, quasi completamente nuda, in fuga da uno dei loculi del civico 96, veniva inseguita dai suoi magnaccia-carcerieri e pestata a sangue come punizione al suo tentativo di sottrarsi allo sfruttamento”.

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“Erano alcuni anni che non accadevano episodi di tale gravità criminale  grazie alla capillare opera di repressione e prevenzione dei presidi territoriali delle forze dell’ordine” spiega Frizzoni a VignaClaraBlog.it sottolineando che “la ‘cricca’ di via Gradoli con i suoi capibastone e sottopancia, nell’ombra, ha sempre continuato  e continua a dettare legge”.

Sono continuate le minacce e i danneggiamenti a carico di numerosi membri del Comitato (proprio al civico 96 due residenti sono stati costretti a trasferirsi vendendo le loro case), solo da pochi mesi sono cessati i danneggiamenti sistematici ai sistemi di chiusura della strada (sbarra, cancello notturno, cancelletto pedonale), continua impunemente la messa in opera di abusi edilizi eclatanti nel più completo disinteresse della Pubblica Amministrazione, è ripreso l’uso abitativo degli scantinati  del civico 65, già sottoposti ad ordinanza sindacale di inabitabilità e sgombero, anche qui senza che l’organo preposto al rispetto degli atti amministrativi (Polizia Locale di Roma), pur se più volte sollecitato dai residenti, si sia sentito in dovere di intervenire, continua sfacciatamente e impunemente l’uso e la detenzione delle bombole GPL  nei locali abusivamente ricavati e destinati ad uso abitativo presso i piani seminterrati e interrati”.

“E’ di tutta evidenza – continua il presidente del Comitato – che la sola opera delle forze di polizia non risulta sufficiente per la definitiva  risoluzione  della ‘questione’ di via Gradoli.  Per l’effettiva bonifica del territorio anche l’Amministrazione capitolina e quella del Municipio XV devono fare la loro parte con l’emanazione d’ufficio degli  atti amministrativi di rispettiva pertinenza, più volte invano  richiesti dal Comitato alle nuove e vecchie maggioranze”.

“Il risultato – conclude Frizzoni – risulta essere il medesimo; come  dar torto a Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, duca di Querceta e marchese di Donnafugata: ci chiediamo cos’altro dovrà succedere in via Gradoli affinché le tre scimmiette si sentano in dovere di intervenire.”

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7 COMMENTI

  1. Effettivamente negli ultimi quattro anni le condizioni di vivibilità quotidiana della via risultano cambiate in meglio, rispetto agli anni del degrado assoluto. Per quanto io ne sappia la via risulta detransizzata. Quasi completamente rimossi i numerosi focolai di degrado sociale e ambientale, se non di disordine pubblico: risse tra pusher, colluttazioni e accoltellamenti tra questi e i travestiti, adescamento dei clienti con consumazione direttamente in strada, orinatio, defecatio e fellatio in qualsiasi ora del giorno e della notte, porte di casa abbattute con fendenti di machete, ubriachezza molesta, shiamazzi e liti perenni, risse alcoliche, sambodromo e altre feste danzanti in tutti i fine settimana, barbiere abusivo nei sottoscala, attività di ristorazione abusiva con smercio di alcolici con consumazione diretta in strada o nelle aree condominiali, consegna a domicilio o preso lo storico ritrovo dei latinos di Piazza Mancini, barbecue nei cortili condominiali e molto altro ancora. Ma sottotraccia la “cricca” è stata sempre presente a governare i suoi loschi traffici di speculazione e sfruttamento, non mancando di “avvertire” chiunque si opponesse alla sua volontà: oltre alle due persone citate nel comunicato, anche altri membri del comitato, a partire dal sottoscritto, hanno subito intimidazioni e minacce nelle più svariate forme, come lettere anonime, messaggi trasversali, pizzini nella buca delle lettere o sotto la porta di casa.
    Soprattutto è rimasto invariato e irrisolto il nodo strutturale della speculazione e dello sfruttamento, messo in atto tramite la locazione dei famigerati “loculi” privi di agibilità abitativa e dei requisiti igienico-sanitari previsti per case di civile abitazione e per i quali l’Ammistrazione , esclusa l’ordinanza sindacale del 2007, ha sembre deliberatamente omesso di intervenire.
    Continua la compravendita reale e/o fittizia degli scantinati con la ovvia complicità delle agenzie immobiliari, invariata continua la turnazione breve degli extracomunitari, anche di etnie diverse da quelle storicamente presenti in via Gradoli.
    Ma in tutto questo, vi chiederete, la politica dove sta ?
    Neanche Federica Sciarelli, se interpellata al riguardo, saprebbe fornire indicazioni utili alla sua localzzazione.

  2. Devono punire i proprietari di questi loculi , nelle cantine il vino si mantiene e non le persone . Speriamo che l’amministrazioe prima o poi si svegli

  3. L’ amministrazione. cioè tutti i soggetti coinvolti, polizia di stato, carabinieri, asl, finanza, polizia urbana etc. NON vogliono intervenire.
    Non lo hanno mai voluto fare! Spero vivamente siano costretti a farlo, e per questo ci impegneremo, facendo tutto quanto in nostro potere.
    Anche il caso di cui stiamo discutendo oggi è responsabilità di tutti quelli che non ascoltano le continue segnalazioni del comitato e dei singoli cittadini, che, loro si fanno il proprio dovere.
    Chi, al contrario esiste per far rispettare le leggi dello stato si volta dall’altra parte.

  4. Molti dei soggetti istituzionali citati da Domenica in realtà sono intervenuti nel recente passato,
    rendendo almeno apparentemente vivibile la via. Anche perchè costretti ad intervenire dalla grande
    ribalta mediatica degli eventi di cronaca, oltreché dalla pressante azione ed eclatante visibilità del comitato(testate giornalistiche nazionali e locali, sia nella versione cartacea sia in quella digitale,
    network radiotelevisivi, blog, social media).
    Venuti meno tali presupposti, anche gli Enti che avevano reso possibile il miglioramento delle
    condizioni hanno ridotto a livello subliminare l’attenzione sulle vicende della strada( diciamo la verità, alcuni hanno proprio sbracato).
    Chi invece ha sempre mantenuto lo stello livello di disinteresse verso la “questione” di via Gradoli
    sono state e sono le amministrazioni centrali e territoriali di Roma Capitale, sia con le loro componenti politiche, sia ancor più con gli uffici tecnici e dipartimentali.
    L’emanazione di atti amministrativi, da considerarsi d’ufficio date le univoche risultanze dei numerosi sopralluoghi congiunti, come attestato dagli stessi Enti verificatori, è risultato di poco sopra lo zero.
    Evidentemente per le”tre scimmiette” tutta questa immane opera di verifica non ha significato o
    semplicemente non esiste. Affaristi e sfruttatori se la ridono bellamente e sentitamente ringraziano e non mancheranno di ringraziare nell’urna elettorale.

  5. Buonasera , ormai cosa aggiungere ,lo sanno anche i sassi di che cosa ha bisogno via gradoli. Fare i sgoberi di cantine abusivamente abitate da extracomunitari molto spesso trattasi di persone quasi mai perbene ,paghiamo le tasse noi italiani onesti e la politica romana fa finta di niente , ora vediamo cosa farà il tanto decantato movimento 5 stelle .noi siamo esasperati , fate qualcosa prima che succeda qualcosa di irrimediabile .

  6. @Frizzoni,
    Conosciamo bene via Gradoli perché ci abitava un compagno di classe un amico o un’amica un parente un cugino ecc., ecc.. Nota alla popolazione Italiana per i fatti legati alla stagione dei cosiddetti “Anni di Piombo”, per un appartamento soltanto uno e nota per un altro appartamento ed un sottoscala dove ci abitavano in venti. Via Gradoli è semi pubblica nasce cioè intorno alle costruzioni realizzate nel tempo che sono come la zona tutta di discreto pregio, dico questo perchè Sig. Frizzoni vicino a Via Gradoli in Via di Grottarossa, a due passi l’Avv. Giorgio Mori di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale sta concludendo la realizzazione di una sede FDI-AN multi argomento. I suoi argomenti Sig. Frizzoni sembrano essere proprio gli argomenti trattati da FDI-AN e la sua indignazione coincide fortemente con le posizioni di Giorgio Mori.

  7. Forse leosc non conosce bene la storia di via Gradoli e tutte le torbide vicende che ivi si sono succedute; che poi sono vicende che non riguardano solo via Gradoli, ma l’intera nazione.
    Come emerso dalle indagini giudiziarie, dalle inchieste delle commissioni parlamentari e dalle
    ricerche giornalistiche gli appartamenti in questione non erano solo due, ma cinque intere palazzine di quattro numeri civici. Tutte palazzine edificate dai “servizi” tra la fine degli anni ’60
    e l’inizio degli anni ’70 per il mezzo di società di copertura (vedi scandalo dei fondi neri del SISDE emerso nel 1993). Sull’uso che è stato fatto di queste cinque palazzine nei decenni successivi sarebbe impossibile dilungarsi in questa sede, ma rimando il lettere alla sterminata pubblicistica in materia.
    Circa l’ex consigliere avv. Giorgio Mori, che peraltro conosco benissimo, a suo tempo si era interessato alla “questione” di via Gradoli, anche lui costretto dai clamori mediatici suscitati
    dalle scabrose vicende, forse per cercare una pur legittima visibilità. In seguito, parimenti sollecitato dal sottoscritto e dal comitato, ha pensato bene di allinearsi ai suoi colleghi di maggioranza, di ex maggioranza e di finta opposizione. Probabilmente l’avv. ha ritenuto di applicare alla lettera le disposizioni contenute nel regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina Borbonica delle due Sicilie: FACITE AMMUINA !

    dilungarsi in questa sede

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