Una sanità che, finalmente, appare in ripresa è quella della Regione Lazio. Dopo circa dieci anni in stato di commissariamento i conti di marzo 2017 hanno fatto registrare un segno positivo accanto alla cifra di bilancio.
Un risultato che può garantire un miglioramento degli standard della sanità pubblica e, insieme, l’avvio di un percorso che consenta la crescita di prestazioni e servizi.
Tutto ciò fa ben sperare per i cittadini del Lazio troppo abituati allo scenario del’ultimo decennio che ha visto la sanità pubblica della nostra regione con costi fuori controllo, disservizi, scarsa qualità nell’erogazione della prestazione, bassa motivazione del personale dipendente.
Il ruolo degli operatori privati
In questo quadro di ripresa della sanità pubblica del Lazio c’è sempre e comunque spazio per tutti gli operatori privati che sappiano ispirarsi a criteri di eccellenza, qualità ed economicità, tre parametri imprescindibili in un mercato in cui sono sempre maggiori gli interessi e le mire dei grandi gruppi della sanità privata per l’acquisizione di quote.
In un sistema a risorse limitate, come il nostro, diventa fondamentale stabilire delle regole chiare e condivise, allo scopo di evitare comportamenti diametralmente opposti di fronte allo stesso problema e mancanza di equità nell’accesso alla prevenzione primaria e secondaria, con una variabilità degli esiti notevole. Tre parametri ai quali non si può rinunciare.
ArtemisiaLab
Eccellenza, qualità ed economicità sono infatti alla base dell’offerta di ArtemisiaLab, azienda sanitaria privata sempre orientata alla crescita tramite la massima soddisfazione di clienti e dei collaboratori.
“La nostra rete di centri vuole mantenere un ruolo di leadership nella ricerca – spiega l’Amministratore Prof. Arch. Maria Stella Giorlandino – per questo stiamo dotando tutti i centri di laboratori di genetica d’avanguardia per offrire servizi sempre più efficienti ed evoluti alla nostra clientela”.
“La nostra azienda si regge su una soglia minimale del 10% di prestazioni garantite in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Il resto è completamente privato ed è ispirato a rigidi criteri di qualità e di attenzione al cliente, con un ottimo rapporto tra costi e livello delle prestazioni” aggiunge il numero 1 di Artemisia spiegando che si è trattato di “una scelta coraggiosa che ci sta premiando e ci consente di garantire un’alta professionalità e l’uso di apparecchiature avanzate e che va nella direzione giusta considerato che il ruolo dei privati sarà sempre più rilevante nel prossimo futuro”.
“Se ci limitassimo al rapporto con il pubblico – prosegue Giorlandino – non riusciremmo a sopportare gli alti costi di gestione prodotti dalla continua necessità di rinnovare la strumentazione e di venire incontro ad esigenze sempre più complesse dei nostri pazienti.
Il nostro modello – conclude – è quello di una qualità di eccellenza e di una sanità di avanguardia, per questo diamo spazio a continui investimenti in ricerca e innovazione e sui giovani medici e ricercatori, vero segreto della nostra crescita futura”.
I numeri di ArtemisiaLab:
- 1972: la nascita del primo laboratorio di analisi del gruppo nel quartiere Parioli a Roma
- Oltre 170mila: i clienti serviti annualmente
- 13 centri: collegati in rete, certificati presenti sul territorio di Roma
- 208 gli Specialisti: Tanti sono i medici che lavorano a rotazione dei centri romani – i dipendenti e collaboratori sono invece circa un centinaio.
informazione pubblicitaria – www.artemisialab.it
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