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Trasferiti i profughi del campo River. Simonelli: “Ora basta, il territorio ha già dato”

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Arrivati lo scorso sabato 1 luglio nel centro di accoglienza provvisoria attiguo al campo nomadi River di via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, i circa cinquanta eritrei, di cui tre minori e quattro donne, più una famiglia siriana sono stati trasferiti in un’altra struttura di cui non si conosce però l’ubicazione.

L’operazione è avvenuta nella giornata di venerdì 7 luglio e a darne informazione è Stefano Simonelli, presidente del Municipio XV, che con un post su facebook, ne fornisce i dettagli.

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Con largo anticipo rispetto a quanto anticipato nell’incontro con i cittadini di mercoledì 5 luglio, gli ospiti del Centro Accoglienza, aperto in emergenza circa una settimana fa a Via Tenuta Piccirilli, sono stati trasferiti in altra sede (non ci è stato riferito dove)“.

Questa accelerazione dei tempi – sottolinea Simonelli – ci era stata anticipata dalla Vice Prefetto che coordina l’Osservatorio della Sicurezza del Municipio XV, ed è stata confermata questa mattina, per le vie brevi, dal Vice Questore del Commissariato Flaminio che ha verificato in loco l’avvenuto trasferimento e con il quale eravamo e siamo, insieme al Comandante del Gruppo XV della Polizia Locale e al Comandante dei Carabinieri di Prima Porta, in quotidiano contatto.

È indubbio – conclude Simonelli – che abbiamo accolto questa notizia con soddisfazione in particolare per l’impatto che il permanere del Centro Accoglienza avrebbe potuto avere sia sul tessuto sociale che sulle attività già poste in essere e propedeutiche al superamento del Campo Rom sito in Via Tenuta Piccirilli“.

Simonelli al telefono

Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, il presidente ha così risposto ad alcune domande.

A cosa è dovuta questa accelerazione?
E’ nella natura delle cose. Come avevo detto nell’incontro con i cittadini, aver portato i profughi nella struttura attigua al River è stata un’operazione di emergenza nell’emergenza che non doveva e non poteva durare più di una decina di giorni. Evidentemente è stata trovata una soluzione più adeguata prima del tempo.

Si dice che Prefettura e Questura ieri abbiano fatto un sopralluogo rendendosi conto di aver operato una scelta sbagliata…
Escludo qualsiasi voce in tal senso. Ho avuto piena conferma dal dirigente del Commissariato Flaminio, competente per territorio e con quale, come detto, sono in continuo contatto: dopo sabato 1 luglio nessun rappresentante della Questura e/o della Prefettura ha fatto sopralluoghi in via Tenuta Piccirilli.

In un’intervista rilasciata all’Unità.TV, la responsabile della Cooperativa Isola Verde che gestisce la struttura, afferma: “Noi abbiamo proposto che questa struttura venga utilizzata in modo permanente come centro di accoglienza…” Il suo parere?
La cooperativa è libera di chiedere ciò vuole. Io so solo che quello spicchio di territorio del XV ha già dato, e anche molto, troppo, ospitando per oltre dieci anni un campo nomadi.

Ho proposto a tutte le forze politiche del Municipio – cosa che avverrà presto – di sottoscrivere un documento unitario con il quale chiedere alla Sindaca Raggi di adoperarsi, e di farsi in tal senso portavoce nei riguardi della Prefettura, per mettere uno stop definitivo a qualsiasi tipo di accoglienza in via Tenuta Piccirilli.

Dopo la chiusura del campo River, che avverrà entro il 30 settembre, si dovrà dire definitivamente la parola fine.

Stop solo lì o stop su tutto il XV?
Se il nostro territorio sarà chiamato a dare il suo contributo ne parleremo e valuteremo ma fin da ora io dico: basta campo nomadi e no centro accoglienza in via Tenuta Piccirilli e quartieri limitrofi.

Claudio Cafasso

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