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Migranti nel campo nomadi River, “Il XV tenuto all’oscuro”

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Galvanica Bruni

Non ne sapevamo nulla, nessuno ci ha informati“. Così Stefano Simonelli, presidente del Municipio XV, apre l’assemblea pubblica convocata alle 20 di mercoledì 5 luglio nella sede di via Flaminia per dare ai cittadini “le informazioni recepite alla data dell’incontro e coordinare le azioni da porre in essere”.

I fatti sono noti

Nel camping River di via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, dove c’è l’omonimo campo nomadi la cui chiusura è stata ufficialmente prorogata dal Campidoglio di tre mesi, fra sabato 1 e domenica 2 luglio sono arrivati circa cinquanta migranti richiedenti asilo, provenienti dall’Eritrea, e una famiglia siriana.

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Va però precisato che non sono ospitati proprio nel campo rom ma nella struttura attigua, divisa da un alto muro, dove negli ultimi anni veniva organizzato il centro ospitalità per senza tetto del XV Municipio nell’ambito dei cosiddetti “Piano Freddo” e “Piano Caldo” mirati a dare ricovero in situazioni di emergenze climatiche a chi casa non ha.

Piano Caldo che però quest’anno non ci sarà, visto che la cooperativa Isola Verde, che gestisce il campo, si è sfilata all’ultimo minuto dal relativo bando pur avendolo vinto.

Il bypass istituzionale

Nessuno ci ha informati“, lo ha ribadito più volte Stefano Simonelli dando la sua versione dei fatti.

Sono stato contattato sabato dal dirigente del Commissariato Flaminio che mi avvertiva dell’arrivo di 12 persone. Neanche 24 ore dopo una seconda telefonata mi diceva che erano molti di più. Lunedì mi sono recato sul posto e ne ho trovati cinquanta, tutti alloggiati nell’area adiacente al campo rom.

Ho chiesto subito lumi al Dipartimento capitolino alle Politiche Sociali e al Vice Prefetto che coordina il Tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico del Municipio XV ma anche loro erano all’oscuro di tutto. Poi, poche ore dopo, il Dipartimento mi informava che l’iniziativa era stata presa direttamente dalla Prefettura senza coinvolgere le strutture del Comune“.

Pare strano, a chi lo ascolta, che il Campidoglio fosse totalmente all’oscuro dell’operazione messa in atto proprio il giorno successivo a quello in cui veniva annunciata la proroga di tre mesi concessa alla cooperativa che gestisce il campo.

Più d’uno ha pensato che potrebbe trattarsi di un do ut des ma tant’è, il XV è stato proprio scavalcato e l’amarezza è palese nelle parole del presidente.

Tranquilli, “i  migranti saranno spostati” gli ha poi fatto sapere il vice prefetto ma la domanda “quando?” è rimasta senza risposta.

I prossimi passi

E’ per questo che Simonelli annuncia che entro dieci giorni farà un check con tutte le funzioni coinvolte  e che convocherà un Consiglio nel quale votare un documento – auspicabilmente condiviso da tutte le forze politiche – con il quale chiedere al Campidoglio che il territorio non venga gravato oltre modo avendo già dato, e non poco, ospitando il campo nomadi River per tanti anni.

Ma non solo. Ai presenti rende noto di aver già inviato una lettera alla sindaca Raggi nella quale si esprime “perplessità e sgomento per come è andata la vicenda e preoccupazione per la presumibile difficile convivenza fra profughi e rom con possibile compromissione del piano di superamento del campo River già avviato“.

Il tutto, anche per dare “concrete risposte ai residenti di via Tenuta Piccirilli, fortemente coinvolti da questa annosa presenza“.

Il dibattito

A seguire, il dibattito è stato molto vivace, fino al punto che qualcuno gli dice che “dovrebbe dimettersi” per protestare concretamente contro lo scavalcamento di cui è stato oggetto.

I presenti hanno inoltre palesato il loro timore che nell’area possano scoppiare tensioni sociali – vista anche la differente religione professata dai due gruppi -, che il campo rom possa tramutarsi in un centro di accoglienza, che i migranti da cinquanta diventino cinquecento, vistane la capienza.

Il tutto, come sottolineato da un rappresentante del Comitato via Tiberina, in un territorio dove mancano i servizi basilari, come l’allaccio alla rete idrica e fognaria, dove i trasporti pubblici sono ridotti al minimo e l’illegalità e la prostituzione sono fenomeni ampiamente diffusi.

Li hanno portati lì in una situazione di emergenza nell’emergenza” ribadisce Simonelli incalzato dai presenti mentre dice che è quello che gli hanno detto e che bisogna dare credito a chi gliel’ha detto.

Ma forse qualche dubbio se l’è posto anche lui nel chiudere l’incontro alle 22.30.

Claudio Cafasso

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