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    Proroga di tre mesi per il campo nomadi River

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    ArsBiomedica

    Rinviata di novanta giorni la chiusura del campo nomadi di via Tenuta Piccirilli sulla Tiberina. Lo ha deciso il Campidoglio.

    Era stato anticipato nelle pieghe del detto e non detto nel corso della conferenza stampa dello scorso 14 giugno quando Stefano Simonelli, presidente del Municipio XV, non nascondendo che era l’ipotesi allora più accreditabile, disse che le 420 persone ospitate nel camping River sarebbero rimaste lì oltre il 30 giugno – data di scadenza della concessione a favore della cooperativa Isola Verde – per dare tempo all’amministrazione capitolina di effettuare le indagini patrimoniali finalizzate a verificare i prerequisiti di ogni nucleo familiare ad accedere al piano di inclusione previsto dal programma di superamento dei campi nomadi varato dal Campidoglio.

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    Se così sarà, lo sarà per un tempo brevissimo” disse Simonelli che alla nostra domanda: breve quanto?, rispose: “l’ultimo giorno farà ancora caldo a Roma“.

    Ed infatti è notizia delle ultime ore che  l’Amministrazione capitolina ha esteso le misure previste dal Piano per il superamento dei campi rom portando a tre il numero dei primi campi su i quali applicarlo.

    Oltre a ai campi de La Monachina e La Barbuta, gli interventi definiti da una delibera approvata dalla Giunta capitolina includono ora anche il campo nomadi River e i 120 nuclei familiari ospitati a carico dei quali da subito scatterà quanto previsto dal piano: accertamenti fiscali e patrimoniali per verificare l’eleggibilità a sottoscrivere un patto di responsabilità in cui saranno chiariti diritti e i doveri.

    Un patto per aderire a progetti di scolarizzazione e di lavoro e che prevedono l’inclusione e la possibilità di essere destinatari di misure di sostegno pubblico per un’abitazione.

    La nota del Campidoglio

    E’ quanto si apprende da una nota del Campidoglio nella quale si spiega che la delibera autorizza in via sperimentale, per il periodo 1 luglio 2017 – 31 dicembre 2018, ad attuare, per le persone ospiti del Camping River, le azioni e gli interventi elaborati nel ‘Piano di Indirizzo di Roma Capitale per l’inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti’ in favore dei circa 430 ospiti attualmente presenti nell’insediamento.

    Si tratta quindi dell’avvio immediato di un progetto della durata di tre mesi a decorrere da sabato 1 luglio, in collaborazione con la cooperativa Isola Verde – attuale gestore del campo – per l’accompagnamento degli ospiti tramite l’applicazione delle misure di inclusione previste dal Piano.

    Tali misure andranno di pari passo con le verifiche reddituali e patrimoniali in collaborazione con la Guardia di Finanza, con l’obiettivo di modulare con precisione l’entità degli interventi e i destinatari in reale stato di bisogno.

    Auspichiamo che la soluzione intrapresa sia la più efficace”, dichiara l’assessore capitolino alle politiche sociali Laura Baldassarre.
    In coerenza con quanto previsto dal nostro programma, procediamo verso un percorso di superamento dei campi rom legato al rispetto di diritti e doveri

    Il XV in prima linea

    “Il superamento dei campi Rom – dichiara Paola Chiovelli, assessore alle politiche sociali del Municipio XV – è un processo inevitabile che questa amministrazione ha responsabilmente preso in carico. Chiudere i campi è un atto di civiltà e va fatto seguendo le procedure indicate dalla comunità europea.
    Tutto quanto scritto e sentito o solo apparentemente tentato, ci avrebbe esposto a procedure di infrazione in base alla direttiva antidiscriminazione, trattandosi di proposte provocatorie ed irricevibili, mirate ad ottenere consensi popolari senza curarsi delle conseguenze.”

    “Non vogliamo più spostare di qualche chilometro il fenomeno, vogliamo attrezzarci per risolverlo pianificando le azioni. Proprio per questo – sostiene l’assessore – ci tengo a dire che da subito ed in attuazione del Piano ROM alle famiglie del Camping River verrà proposto un patto di solidarietà per consentire l’avvio del processo di integrazione.”

    “Ciò sarà possibile grazie alla collaborazione creatasi fra il Municipio XV e gli uffici del Dipartimento Politiche Sociali: così si è ottenuta la collaborazione con l’attuale gestore per mettere subito in atto le azioni propedeutiche previste dal piano per il superamento del Camping River, attivando così un network di grande cooperazione. I Servizi Sociali del Municipio di concerto con gli uffici del Dipartimento Politiche Sociali hanno provveduto ad individuare e mappare le fragilità, che secondo le direttive EU debbono essere prese in carico.
    A seguito di ciò verranno svolti gli accertamenti patrimoniali, in base ai quali vedremo quanti risulteranno idonei ad ottenere l’aiuto, gli altri dovranno lasciare il campo. Quelli che invece che possono già pagarsi un affitto vi accederanno attraverso un processo di accompagnamento sociale. Gli altri verranno sostenuti in un percorso di cittadinanza attiva”.

    “Mi sento di dire – conclude Chiovelli – che anche in questo frangente da parte del Municipio XV si e’ data una grande prova in termini di capacità istituzionale che lancia un messaggio chiaro e forte su un tema così delicato, senza dimenticare che i più grandi risultati non possono essere raggiunti senza una sana e forte collaborazione fra tutti gli attori istituzionali”.

    La voce dei social

    Forti le perplessità sui social. Nel gruppo facebook “fermiamo il campo rom”, che rappresenta la voce degli 8mila cittadini che hanno firmato la petizione contro l’apertura di un nuovo campo e per la chiusura immediata del River, sono scattate le prime reazioni.

    “Il giorno in cui scade l’affidamento ad Isola Verde per la Gestione del Campo Rom del River la Raggi – si legge in un post – si inventa una proroga di 3 Mesi al Fotofinish. Ma la delibera inserisce il River nel piano fino a Dicembre 2018 in maniera quantomeno melliflua. Dato che i fondi europei non sono ancora disponibili con quali denari pensa di andare avanti? Forse ancora con i nostri? Controlleremo e le staremo con il fiato sul collo perché ciò non avvenga intraprendendo ove necessario anche le vie giudiziarie idonee per finire questa ennesima farsa che ci impongono per mascherare l’incapacità e l’inadeguatezza di questa Giunta”.

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    1 commento

    1. Proroga provvidenziale così per avere più tempo per riflettere e trovare un equilibrio tra gli inviti di natura Europea e le storie di questa gente che sembra realmente la parte debole della vicenda, certo che le ottomila firme pesano e vanno a favore del Programma e certo è che è difficile avere bene chiaro cosa fare. Dico provvidenziale perché alternative che possano rendere la vita facile a tutti si possono trovare e si possono trovare favorendo il dialogo e l’incontro, la conoscenza e quindi forse anche quelle ottomila firme diminuire.
      Devo dire che questo Simonelli ci sa fare, ci mette molta serenità.

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