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Stazione Prima Porta, “apriti sesamo” ultima speranza

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Nella fiaba, Alì Babà dice “Apriti, sesamo!” e magicamente gli si spalanca davanti agli occhi l’ingresso di una caverna contenente un grande tesoro.

Chissà se le centinaia di pendolari di Prima Porta che utilizzano ogni giorno la Ferrovia Roma Nord, gestita dall’Atac, hanno mai provato a riunirsi davanti alla nuova stazione e a gridarlo all’unisono anche loro.

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Sarebbe il caso di provarci. Perchè, terminata da poco meno di tre anni, la nuova stazione di Prima Porta continua inspiegabilmente ad avere i cancelli chiusi. Hai visto mai che funzioni?

Un mistero  e due esposti

Un mistero che non trova spiegazioni. Una stazione finita e rifinita che non viene messa in esercizio. Una situazione inaccettabile per gli utenti tanto da indurre l’attivissimo Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord a prendere carta e penna per un secondo esposto dopo quello di gennaio 2016.

E come il precedente, anche l’attuale è stato inviato alla Procura della Repubblica, al Campidoglio, all’ATAC, alla Regione Lazio, al Ministero dei Trasporti e, scusate se è poco, nei prossimi giorni un corposo dossier sarà inoltrato anche alla Commissione Europea.

E’ trascorso un altro anno dal nostro ultimo esposto, ma non possiamo che notare che la situazione giace immutata. Riteniamo doveroso, nel rispetto dei pendolari e dei cittadini che pagano le tasse che ATAC e il Comune di Roma debbano dare delle risposte certe e riscontrabili” scrive il Comitato denunciando che la cosa più fastidiosa sta nella “totale assenza di risposte da parte delle istituzioni“.

Noi pendolari continueremo a segnalare” conclude il Comitato denunciando che “intanto a Prima Porta la nuova stazione resta chiusa, ma già vandalizzata e “abitata” da alcuni senza fissa dimora“.

Riuscirà questo esposto a smuovere le acque o veramente “apriti sesamo” è l’ultima speranza?

Gli stop & go

Numerosi gli stop & go che hanno causato a tutt’oggi il mancato utilizzo della nuova struttura costringendo le centinaia di pendolari quotidiani ad avvalersi della vecchia stazione con enormi disagi.

La Regione Lazio ha investito decine di milioni di euro negli ultimi dieci anni per il miglioramento delle stazioni della tratta urbana, in gestione all’Atac, della cosiddetta Ferrovia Roma Nord, ossia la linea Roma – Civitacastellana – Viterbo.

Obiettivo, realizzare nuove stazioni e eliminare le barriere architettoniche.

Sistemate quindi le stazioni di Euclide, Acqua Acetosa, e Centro RAI sono state invece ricostruite quelle di Campi Sportivi, Monte Antenne, Tor di Quinto, Due Ponti e Prima Porta.

Ma quest’ultima, a lavori ultimati nel primo semestre 2014, non viene aperta al pubblico, costretto ad avvalersi della vecchia priva, fra l’altro, degli accessi per i portatori di handicap.

Bisogna arrivare a maggio 2015 per uno spiraglio, quando ai microfoni di Striscia la Notizia il direttore alla comunicazione di Atac assicura gli utenti: “contiamo di chiudere il cantiere e di aprire la stazione al pubblico in tempi strettissimi, se il collaudo va bene, anche entro luglio”.

Ma subito dopo cala il silenzio. Passa l’estate, passa l’autunno, passa metà inverno quando, a inizio febbraio 2016, La Regione Lazio  rende noto all’Atac di aver approvato definitivamente il progetto della nuova stazione.

Qualche giorno dopo, il 16 febbraio, viene effettuato l’ultimo collaudo da parte del Ministero dei Trasporti alla presenza di funzionari dell’Atac e della Regione nelle cui mani – se l’esito del collaudo fosse stato positivo – sarebbe passato il cerino: spetterebbe infatti alla Pisana dare l’ultimo ok.

Un grido

Ma da allora alla stampa, all’opinione pubblica e soprattutto agli utenti non è stato detto più nulla. E’ passato un altro anno e la stazione continua e restare chiusa, il mistero ad infittirsi, il Comitato Pendolari a fare esposti.

Fino a quando una notte un grido squarcerà il silenzio di Prima Porta: “Apriti sesamo!”. Tentar non nuoce.

Claudio Cafasso

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