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Ferrovia Roma Nord, ennesimo disservizio ennesimo esposto

pendolari
Galvanica Bruni

Oggi ancora un pesante disservizio sulla linea ferroviaria Roma Nord (Roma-Civita Castellana-Viterbo), di proprietà della Regione Lazio e affidata in gestione all’ATAC: la rottura di un cavo della linea aerea ha praticamente bloccato la linea per quasi 4 ore.

A denunciarlo è il Comitato Pendolari della Roma Nord spiegando che mentre il guasto veniva riparato, i viaggiatori “venivano dirottati su improbabili navette che facevano percorsi intermedi, lasciando poi al pendolare (che paga il biglietto e l’abbonamento per l’intera tratta) l’onere e il disagio di organizzarsi per arrivare ai capolinea per recarsi a lavoro o per altro impegno.”

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All’ennesimo disservizio ha fatto subito seguito l’ennesimo esposto alla Procura della Repubblica, all’Autorità Nazionale dei Trasporti,al Comune di Roma e alle più importanti associazioni consumatori.

Quello che viene fuori da tutto questo è la conferma di una completa disorganizzazione del gestore (ATAC) che, sapendo del guasto dalle 7 circa, si attiva per le navette dalle 9, ben due ore dopo” si legge nell’esposto.

Inoltre, come sappiamo tutti, un bus navetta non sostituisce un treno come capienza, lasciando quindi a piedi molti pendolari che si trovavano nelle stazioni interdette nel momento e impossibilitati a salire sui bus sostitutivi. Inoltre i bus, non avendo corsie preferenziali sulla via Flaminia, vanno a intasare il già massivo traffico mattutino in ingresso alla capitale“.

Questo stato di cose – incalza il Comitato – non è raro, ma  capita spesso su una linea dove la manutenzione di infrastrutture e mezzi rotabili è sempre meno frequente, infatti abbiamo anche treni con 30 anni di servizio, la maggior parte senza le dotazioni minime di bagni e aria condizionata, che si rompono spesso. 
Inoltre la tratta extraurbana (di ben 82 km) è ancora con il vecchio metodo di sicurezza del giunto telefonico, che è stato deprecato dall’associazione nazionale sicurezza ferroviaria (ANSF), ma purtroppo non da USTIF, dalla quale dipendono le verifiche di sicurezza della nostra tratta. Vogliamo ricordare che il giunto telefonico era il mezzo utilizzato sulla linea ferroviaria Andria-Corato (in puglia) teatro del terribile incidente ferroviario di luglio 2016 in cui morirono 23 persone e ci furono ben 50 feriti“.

E’ da anni che questa linea pare essere stata abbandonata senza che alcun investimento venga messo in piano. Tempo fa, erano stati promessi 154 milioni di euro per migliorare la linea, ma se n’è persa traccia.

Viaggiamo con un livello di servizio erogato e percepito da quarto mondo, ma paghiamo biglietti e abbonamenti per intero, inoltre vorremmo sapere a fronte di quale “performance” ATAC da anni percepisce sempre la stessa remunerazione dalla Regione Lazio (circa 100 milioni di euro/anno). Quale livello di servizio viene controllato? Da chi e con quali risultati?” chiede il Comitato non per la prima volta.

Quello che vogliamo – concludono i pendolari – è che chi può indaghi su cosa sta accadendo (che da anni puntualmente segnaliamo) e utilizzi i nostri treni anche solo per una settimana: capirà tante cose che è difficile anche scrivere.”

 

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