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Ponte Milvio, chi sta sopra e chi sotta

ambulanti Ponte-Milvio
Galvanica Bruni

Ogni giorno è una lotta, chi sta sopra e chi sotta” cantava Renzo Arbore in “Ma la notte no“. E in effetti, a Ponte Milvio, sopra sono rimaste le bancarelle degli ambulanti autorizzati, cosiddetti rotazionali, in compagnia degli abusivi mentre sotto (la tettoia di qualche deposito) sono finiti i dehors dei locali.

Chi sta “sotta”

Il Day-after di Ponte Milvio restituisce una foto anomala come se fosse stata photoshoppata per eliminare una serie di soggetti inutili. Solo che ad eliminare dehors, gazebo, tavoli e ombrelloni dal fotogramma non è stato il tecnico della post produzione ma il Piano di Massima Occupabilità approvato dalla maggioranza pentastellata del XV Municipio lo scorso 5 gennaio.

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E’ infatti da lunedì 6 febbraio che tutti i locali della piazza hanno smontato le strutture esterne. Dal primo all’ultimo di ambedue i marciapiedi è sparito tutto, davanti a Pallotta non c’è nemmeno più una sedia dove fermarsi a fare due chiacchiere con Emma, l’icona del locale.

Di regole certe ce n’era bisogno, lo dicono tutti, commercianti compresi. E fin qui siamo d’accordo anche noi pur pensando che, con un pizzico di buon senso, il new deal della Piazza poteva essere gestito in maniera più soft.

Sarebbe bastato concedere un breve periodo di transizione, uno due mesi di tempo per dare modo ai locali di adeguarsi alla nuova normativa dopo di che sarebbe stato pure giusto far calare la scure sugli irriducibili. E invece no, un vento rigido di tramontana soffiato dall’Eolo a cinque stelle ha spazzato via tutto.

Ora ogni singolo gestore dovrà iniziare la trafila e ricominciare ex novo se vorrà ripiazzare qualche tavolo all’aperto. Dal progetto del geometra alla modulistica, dai bolli alle domande e relative reversali, il fascicolo dovrà essere presentato in XV per ottenere la nuova autorizzazione ad occupare il suolo pubblico.

Ovviamente il tutto nel rigoroso rispetto del PMO il quale prevede – fintanto che non si esprimerà il Tar sul ricorso già presentato – che i locali sul marciapiede destro (guardando la Chiesa) hanno a disposizione solo tre metri, contati a partire dalle mura del palazzo. Tenuto conto che dovranno lasciare almeno un metro per garantire entrata e uscita dal locale, se ne deduce che negli altri due potranno mettere sì o no un paio di file di tavolini.
Ne beneficerà tutta l’area diventando più spaziosa?
E’ probabile, ma occorre anche ricordare che a meno lavoro corrisponde meno posti di lavoro.

E di fronte che succede? Sempre solo tre metri e contati nello stesso modo anche per i locali del marciapiede sinistro della piazza.
Quindi dite pure addio per sempre a caffè panini e pizzette sotto i platani. Lì sarà ora il regno indisturbato dei piccioni.

Ma forse si dovrà dire addio anche ai quattro chioschi un paio dei quali sono lì da quarant’anni? Il PMO non ne prevede la presenza anche se una sorta di task force in XV starebbe lavorando proprio su questo tema.

Ma il morale s’affloscia…   

Il morale s’affloscia e la pressione s’ammoscia” cantava ancora il Renzo nazionale nello stesso brano rimasto negli annali della TV. Ma il morale s’affloscia e la pressione s’ammoscia vedendo oggi Ponte Milvio solo come un suk con banchi, bancarelle e i soliti abusivi a farla da padroni sui marciapiedi e i loro furgoni sulla strada.

Per loro il PMO non vale, a loro si applica l’ormai famosa “direttiva Bolkestein”, una direttiva europea che doveva entrare in vigore a maggio 2017 ma che, prima su richiesta del Campidoglio e poi su impulso del governo che l’ha inserita nel decreto milleproroghe del 31.12.2016, è stata spostata a dicembre 2018.

Ciò significa che l’obbligo per i Comuni di fare nuovi bandi per le assegnazioni dei posti agli ambulanti entro maggio 2017 slitta di un anno e mezzo.
Ma potrebbe essere ancora di più. C’è chi spinge per portare la proroga fino a dicembre 2020, cosa che potrebbe avvenire in fase di ratifica del milleproroghe in Parlamento entro la fine di febbraio.

Intanto, anche se si dice che la task-force municipale di cui sopra stia ipotizzando di spostarle di marciapiede portandole là dove oggi regnano solo piccioni, le bancarelle resteranno.

Tutti chilli che…

Non vorremmo che tutto questo si riduca a un facimme ammuina del genere “tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora…”.

L’abbiamo scritto e l’andiamo ripetendo: chi pensa che basti applicare il Piano di Massima Occupabilità ridimensionando i dehors  e magari spostando qualche ambulante per restituire decoro e dignità a Ponte Milvio, pecca di miopia.

Ponte Milvio merita di più. Piazza Ponte Milvio ha bisogno di un progetto complessivo di rilancio che le ridia identità e dignità, che guardi a una rinascita e al suo futuro come luogo di attrattiva non solo commerciale.

Non ci stanchiamo di ripeterlo. Serve che tutte le forze vitali del territorio, dalla società civile al mondo dell’imprenditoria, da quello dell’arte e dello spettacolo alla stampa, dai residenti ai commercianti uniscano le loro energie per creare un movimento d’opinione che ricordi alla politica che Ponte Milvio esiste, che non è “città storica” solo quando le fa comodo.

Claudio Cafasso

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23 COMMENTI

  1. Curioso, un cambiamento improvviso sconvolge sempre, mentre un evento progressivo, come la occupazione negli anni di ogni mq disponibile, non sconvolge nessuno.
    E neanche la progressiva desertificazione negli anni delle attivita’ storiche a favore di una unica tipologia, nell’ottica di servire l’interessante popolo di sedicenni con la minicar in doppia fila.
    Avremo due file anziche’ quattro di tavolini? Terribile. Dopo anni di delirio collettivo (in primis di chi ha dato le concessioni), nel quale l’interesse dei residenti di avere negozi normali, e una decina di panchine dove leggere il giornale in una piazza sistemata e vivibile, viene dopo quello dei camerieri che lavorano nei bar aperti non si sa come e da chi, e dei loro avventori, di parcheggiare la macchina sul marciapiede ogni sera dalle 21 in poi.
    Va bene tutto, anche vendere spazi pubblicitari e’ una priorita’.
    Quello che preoccupa i residenti non e’ un eventuale ritorno alla situazione pre lucchetti, che e’ impossibile e questa sara’ comunque una blanda limitazione, ma la permanenza diurna delle oscene bancarelle, dei furgoni e dei chioschi anche in una fase restrittiva. E’ pazzesco e su questo l’articolo ha pienamente ragione.

  2. Ragazzi, è andata male anche questa volta. Dopo un sindaco come Alemanno (stendiamo un velo pietoso) è la volta di Marino che pur con tutti i limiti (dettati da una maggioranza che mal lo sopportava e che alla fine lo ha esautorato da un notaio) in tanti avevano riposto le residue speranze nel movimento 5 stelle. Purtroppo il sindaco capace e volitivo è approdato a Torino e a noi è toccata la Raggi. Sono sinceramente imbarazzato (avendo tra l’altro votato m5s) della mancanza di spessore di questa giunta e dell’evidente inadeguatezza della persona Virginia. Come è stato possibile accedere a certe posizioni apicali con una (im)preparazione di questo tipo ?

  3. Intanto quando mai Pallotta ha avuto i tavolini sul marciapiede??? Già che hanno il locale più grosso di piazzale ponte milvio + bar e tabacchi…non penso che andranno per stracci o smetteranno di essere frequentati per questo PMO. Poi, “tanti posti di lavoro in meno”…ah ah fate ridere con questo specchietto per allodole, lo sappiamo benissimo che la stragrande maggioranza dei camerieri lavorano occasionalmente e IN NERO, quindi semmai si risparmiano comportamenti illegali! L’unica nota negativa è che ora si procede alla cieca con una tabula rasa ‘ndo cojo cojo poco utile e l’abusivismo dilaga, quando invece si sarebbe dovuto avere più criterio qialitativo e quantitativo in passato, nelle concessioni. State diventando molto faziosi voi di Vigna Clara Blog, per caso siete nello stesso gruppo editoriale di Roma Today, Roma Fa Schifo e Artribune? Avete arruolato Massimiliano Tonelli come caporedattore? 😀 Dove eravate negli ultimi anni, mentre Fleming e Vigna Clara sprofondavano nel degrado? A pettinare il codino di Torquati?

    • O con noi o contro di noi …
      La stampa è contro di noi …
      Tirar fuori commenti falsi e tendenziosi come questo è il modo di comunicare di certe persone.
      Obiettività ZERO. Anzi meno di ZERO.
      Ma fatela finita!!!

      Ho votato 5 stelle sperando nel cambiamento. Ma non in peggio.

    • Cara Giovanna tu dove eri quando ponte milvio era un covo di drogati e spacciatori?E’ grazie a noi commercianti/abitanti che la piazza è cambiata!La movida è iniziata con i raduni di Harley quando sulla piazza c’era “ilchioschetto(Pallotta2)” il mercato era dove è ora il parcheggio e l’altro chiosco ancora non apriva la sera…Iarro era un gommista, il giapponese un negozio di scarpe ,c’erano Pallotta che sta li da prima della chiesa ,Massimo il bar.. e la mitica Signora Rita del chioschetto della grattachecca gli altri sono arrivati dopo.. come Moccia che si ha dato una grande mano,ma la moda di “andà al ponte” era già scoppiata ..quindi cara signora Giovanna lei probabilmente è dei 5stelle come il suo difensore Stefano G. fate la cortesia fatela finita voi di venir qui a far propaganda .Stefano G parli di obiettività dopo le ultime Raggi e di Grillo ?? ahahah il fatto è che siete come tutti gli altri partiti ma volete fare i detentori della morale. RIDICOLI, BUROCRATI E INCAPACI .Vieni a vedere la piazza questa sera è vuota!! questo fa parte dei successi di Virginia Raggi che Grillo non elenca sul suo RIDICOLO BLOG .Anche io ho votato 5 stelle ma mi taglierei le dita con cui ho impugnato la matita!!! Vi abbiamo votato per il cambiamento ? Marra e company stanno li da anni..quindi che cosa hanno cambiato? Per ora solo danni ,no Olimpiadi no stadio no tavoli ,no soldi quindi
      Uscite ogni tanto dal vostro circoletto e guardate le piazze delle altre città europee e non ,Parigi Barcellona..
      a me non sembra che li non ci siano gazebo o tavolini oppure ombrelloni ,certo ci vuole un ordine
      e delle regole che non cambino ogni volta che cambia la giunta..
      Riguardo la palazzina crollata ………..

      • @ valeriano.
        Penso che tu abbia frainteso il mio commento.
        Le prime tre righe erano puramente ironiche su quello che dicono i grillini. Leggilo fino in fondo per favore.
        Il mio commento era contro certa gente che spara illazioni senza un base di verità.
        Sono inc…to quanto te.
        E come te ho votato 5 stelle ma non lo rifarei mai.
        Anzi spero che vadano presto a casa.

        Sono piu di 40 anni che vivo in zona e ho visto il cambiamento della piazza, come affermi tu, da posto non proprio tranquillo a piazza della movida. Certo qualche problema lo ha portato. Ma sicuramente meglio di prima.

  4. Gentile Giovanna, lei conosce molto poco Ponte Milvio e ancor meno la nostra testata.
    Procediamo dunque con ordine:
    1) Pallotta ha sempre avuto una decina di tavoli all’aperto come dimostra, per esempio, questa foto: clicchi qui.
    2) Non abbiamo scritto “tanti” posti di lavoro in meno ma “meno” posti di lavoro. C’è una bella differenza ed il fatto è innegabile
    3) Che la “stragrande” maggioranza lavorino in nero è tutto da documentare, lei ha prove alla mano? Le esibisca e le daremo ragione.
    3) Non siamo di alcun gruppo editoriale, la nostra testata fa riferimento ad una socità editrice libera e indipendente, il signor Tonelli non ha alcun rapporto con noi.
    4) Dove eravamo negli ultimi anni? Sempre sul pezzo, gentile Giovanna, da dieci anni esatti a documentare vita, fatti e misfatti del nostro territorio a prescindere dal colore del governo locale di turno. E’ probabile che dei 18.378 articoli pubblicati in questi dieci anni, questo appena commentato sia il primo che legge.
    Distinti saluti
    La Redazione

  5. Signora Giovanna non si permetta di parlare di lavoro in nero , prima di esprimere giudizi si documenti , il locale dove lavoro io ha più di 20 dipendenti regolarmente segnati , e con i controlli che ci sono a ponte Milvio non credo che ci siano locali che si prendano un rischio così alto .

  6. Prima di precipitarvi a difendere l’indifendibile scempio di Ponte Milvio, diventato un immenso trogolo per giovani sfaccendati, invito la Redazione a rileggere un articolo di Roma Today, a questo link: http://www.romatoday.it/cronaca/batteria-ponte-milvio-mafia-capitale.html

    Tanto per capire il clima a Ponte Milvio, ve ne riporto un breve estratto:
    Mafia Capitale: ‘batteria di Ponte Milvio’, albanesi e napoletani padroni a Roma Nord
    „Una torta da spartirsi dividendosi le fette in maniera equa. Le trame criminali del Mondo di Mezzo emergono anche in relazione ai locali della Movida dei ragazzi della ‘Roma Bene’ che frequentano la zona di Ponte Milvio e di Roma Nord. A dividersi gli ‘incassi’ e gli affari derivanti da pub, locali notturni ed esercizi commerciali diverse ‘batterie’, in primis quella di Ponte Milvio, che faceva riferimento al boss Michele Senese, con i napoletani e gli albanesi a ‘guardia’ degli interessi di Michele ‘O Pazz. Assieme a loro nella stessa piazzetta gli uomini di Carminati in una connivenza cordiale messa in piedi per gestire gli affari della zona senza pestarsi i piedi.“

    • Peccato che tutto quello che è riportato in quel l’articolo è falso . Il coco loco ha vinto la causa con la testata che ha pubblicato questa notizia falsa …informati prima di riportare link poi scusa mafia capitale sarebbero i commercianti?
      Per favore andate a scrivere su FB quello è il posto per voi

      • Sulla stampa – effettuata ricerca con Google – non vi è traccia della sentenza, nè della conseguente smentita di RomaToday. Sarebbe così cortese da offrire ai lettori di VCB una prova concreta delle Sue affermazioni ? Altrimenti dobbiamo pensare che è Lei a fare disinformazione.
        Mafia Capitale non sono i commercianti, ma l’articolo ipotizzava che diversi locali fossero gestiti da clan criminali, allo scopo di riciclare denaro. E a Roma non sarebbe la prima volta che ciò si verifica, come si evince dai frequenti sequestri di attività intestate direttamente o a prestanome della malavita.

  7. Non posso che condividere tutta l’analisi. Sono una residente di Collina Fleming, universitaria e anche piuttosto esasperata. Al netto del degrado che ormai fa la cifra della mia Collina e di Vigna Clara (slot e casinò vicino alle scuole, sporcizia, cartellonistica a briglia sciolta, incuria amministrativa, bancarelle capillari, ormai sono il nostro panorama fisso), credo che lo svuotamento di Ponte Milvio segni una tappa pericolosa per lo sviluppo del quartiere. Mi spiegava un amico, giovane imprenditore, che chiudere un bar anche solo per una settimana può avere conseguenze devastanti: le persone perdono rapidamente il gusto. Mi chiedo poi cosa resti a questo punto a noi ragazzi. Nemmeno più una piazza. Nemmeno più un riferimento di svago familiare, vissuto (dobbiamo scegliere tra un caffè all’Euclide e una birra a…Trastevere?). I tavolini non davano fastidio a nessuno, le bancarelle e il parcheggio abusivo sì, facevano degrado. Ora ci teniamo abusivi e bancarelle, senza la possibilità di sedersi a un tavolo con gli amici senza dover attraversare la città.

    I miei sentiti ringraziamenti alla miopia dell’Assessora 5 Stelle, e al suo egoismo autoritario di residente spacciato per buona amministrazione. Ci toglie un pezzo di vita cara Assessora, spero se ne vergogni almeno un po’.

  8. sono nata e vivo a cento metri da Ponte Milvio da 38 anni, conosco la storia di questa piazza come la mia vita, io non capisco come si faccia a parlare in questo modo dando del mafioso a chi ci lavora onestamente da decenni ! Che volete dire che Rossella dell’Altro Chiosco, o Massimo o la famiglia Pallotta sono collusi ? Ma come vi permettete ! E’ gente che con la loro fatica hanno messo su delle attività fatte bene e che hanno pagato sempre le tasse che gli chiedevano per occupare gli spazi. E basta con questa storia dei trogloditi diciottenni ma veniteci qualche volta a Ponte Milvio, venite pure all’ora di pranzo e vedrete quanti adulti, impiegati e professionisti vengono a mangiare sulla piazza perchè è uno dei posti più belli di questi quartiere che ora hanno distrutto. Ma come fate a non capire che questo articolo è un grido di dolore, l’avete letta l’ultima parte o vi siete fermati prima ? Vi piacciono le bancarelle dappertutto ? Andate a Porta Portese allora !!!

  9. Tralascio di ripetere cose dette e ridette, in sostanza, a mio avviso, questi PMO sono stati condotti bene prima dalla Giunta Torquati e poi dalla Giunta Simonelli, ma hanno avuto un esito negativo per un errore commesso dal Municipio, in buona fede ovviamente, che ha revocato le concessioni prima che fosse approvato il nuovo Piano, causando la situazione attuale, che ha costretto i commercianti a togliere tutti i tavolini, in attesa di ricevere le nuove concessioni.
    Vorrei pertanto rincuorare tanti che hanno espresso preoccupazione per la sorte dei tavolini, dovrebbero tornare presto con le nuove concessioni assentite dai PMO, e chiedo al Municipio di mettere in atto tutte le possibili misure per facilitare le pratiche e abbreviare i tempi.
    Per quanto riguarda la “task force” citata nell’articolo, faccio presente che si tratta sempre della stessa Commissione Tecnica che ha lavorato finora, di cui non fanno parte Autorità Politiche. Questa Commissione dovrà ancora lavorare per riallocare alcuni chioschi e i rotazionali (le bancarelle), e per disporre i Piani nelle strade limitrofe.
    Ben venga l’invito del Dott. Cafasso a fare un progetto d’insieme per la Piazza, occorre anzitutto stabilire come utilizzare gli spazi liberati dai PMO, chi ha buone idee si faccia avanti, secondo le indicazioni ben espresse dall’articolo, tenendo presente che gli imprenditori sono una componente essenziale per mantenere il decoro e valorizzare la Piazza.

    • Questo pmo riduce del 70 % le concessioni !
      Di cosa parliamo ? Oggi era pieno di bancarelle ma i tavolini no . Signor Perrone anziché difendere l’indifendibile venga a vedere quello che è stato combinato qui …vogliono fare i fenomeni ma non sanno nulla nel del quartiere ne di quello che dovrebbe essere il nostro lavoro ! Non li vota più nessuno.

  10. Per i “banchi, bancarelle e i soliti abusivi a farla da padroni sui marciapiedi e i loro furgoni sulla strada” non serve la Direttiva Bolkestein per far rispettare il decoro di Piazzale Ponte Milvio allo stesso modo di come è stato fatto con l’approvazione del PMO.
    Lo slittamento della Bolkestein al 31.12.2018 non esime quindi il Comune dall’obbligo di far rispettare quest’angolo di Roma che fa parte della città storica.
    Se il PMO è di competenza del Municipio e non vale per le bancarelle, la cui disciplina spetta invece al Comune, è comunque compito del Corpo di Polizia Locale del XV Municipio sanzionare “i soliti abusivi”.
    Riguardo invece alle bancarelle provviste di regolare concessione, non possono non valere anche per esse gli stessi criteri dettati dal PMO in piena concordanza con la Soprintendenza: ne deriva che il rilascio delle concessioni con o senza bando di gara va quindi subordinato allo spazio pubblico da occupare in funzione del decoro da rispettare e far rispettare.
    Se questo non è possibile nell’ambito del Tavolo Tecnico del Decoro (interistituzionale, MIBCACT-Roma Capitale) , che è stato costituito a novembre del 2012 ma che riguarda solo il Centro Storico di Roma, lo strumento per tutelare anche la città storica è stato dato anche al Comune di Roma dal Decreto legislativo n. 222 del 25 novembre 2016 .
    Il comma 4 dell’art. 1 ha dettato le seguenti disposizioni: «4. Per le finalità indicate dall’articolo 52 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il comune, d’intesa con la regione, sentito il competente soprintendente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, può adottare deliberazioni volte a delimitare, sentite le associazioni di categoria, zone o aree aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui è vietato o subordinato ad autorizzazione rilasciata ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, l’esercizio di una o più attività di cui al presente decreto, individuate con riferimento al tipo o alla categoria merceologica, in quanto non compatibile con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
    I Comuni trasmettono copia delle deliberazioni di cui al periodo precedente alla competente soprintendenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e al Ministero dello sviluppo economico, per il tramite della Regione. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e il Ministero dello sviluppo economico assicurano congiuntamente il monitoraggio sugli effetti applicativi delle presenti disposizioni».
    Questo provvedimento consente di intervenire anche al di fuori del Tavolo Tecnico pure nella città storica (vedi http://www.vasroma.it/la-storia-ancora-da-finire-di-scrivere-del-tavolo-tecnico-del-decoro-del-centro-storico-di-roma/).
    L’Assessore Alessia Vivaldi farebbe bene a sollecitare al Comune l’applicazione del suddetto Decreto legislativo, se non altro per “par condicio”.

  11. Finalmente a noi poveri residenti è concesso tornare la sera a casa facendo una passeggiata senza essere travolti da ubriachi, senza passare le forche caudine di un pedonale invaso dai tavolini, senza chiamare le forze dell’ordine per karaoke, schiamazzi, gente che urina sui portoni ora si può prendere l’auto senza subire le cafonerie delle terze e quadruple file di chi attratto dai tanti tavolini parcheggiava selvaggiamente, ci rimangono le doppie ma si sa Roma non è Italia.
    Speriamo risolvano anche con questa benedettta palazzina e siamo tornati quasi normali, magari riaprirà qualche bottega de li mestieri antichi ma questo è sognare troppo.

  12. Mi sono letta tutti i commenti lasciati sotto questo articolo…non mi sono mai permessa di scrivere nulla né tantomeno di leggere tutto quello che circola in questi giorni su ponte milvio…ma questo perché sono molto stanca per quello che sta accadendo…sono nata e cresciuta a ponte milvio mia madre è nata e cresciuta a ponte milvio mio nonno si tuffava dal
    Ponte e mi ha trasmesso l’amore per questa piazza…in questa piazza mia madre ha sempre lavorato ma tanti anni fa era una vergogna avere un’attività qui, vivere qui…e poi dopo tanti anni di onesto lavoro mia madre e tanti altri come lei hanno contribuito a ripulire la piazza, il lavoro di tanti originari ponte mollari ha trasformato la piazza in un luogo di ritrovo ha aperto le braccia alla tanto discussa movida…io da piccola non lo potrò mai dimenticare non potevo andarci a piedi da sola, mi era vietato circolare…adesso tutti vogliono vivere qui, le case costano tantissimo…e quindi cosa vuol dire???vuol dire che se la piazza oggi è così ambita, frequentata, corteggiata e’ perché tutti noi con quei tavolini e sedie regolari abbiamo contribuito ad abbellirla addolcirla ripulirla…chi parla senza sapere dovrebbe tapparsi la bocca e legarsi le dita a scrivere tante idiozie sull’illegalità delle concessioni sulla irregolarità, sul lavoro occasionale e nero, siamo continuamente controllati, quasi ogni fine settimana quando il lavoro e’ super passano tutti gli organi di controllo possibili e immaginabili…la nostra ma come molte altre è una gestione familiare che comunque da lavoro a molti ragazzi…ragazzi che studiano e lavorano, che si pagano l’università…che si divertono a lavorare con tanti giovani, che si innamorano in piazza che si divertono la sera anche vicino casa…tanti abitano in questa zona…faremo di tutto per riavere quello che improvvisamente ci è stato tolto…se mio nonno potesse vedere che atmosfera si respira nella sua tanto amata piazza sono sicura che ne sarebbe fiero perché apprezzerebbe l’energia forte della notte, L’accoglienza delle domeniche assolate, la sosta del caffe mattudino…

  13. Trattando unicamente l’argomento attualmente sotto i riflettori, il problema di Piazzale Ponte Milvio, e di tutta l’area urbana circostante, è un problema di legalità, di rispetto della legalità.
    Oggi ancora possiamo parlarne a pieno titolo perchè è noto che su questi principi abbiamo fondato la nostra esistenza di Comitato di cittadini ispirando la nostra azione nei confronti delle passate Giunte (Giacomini e Torquati), oggi della nuova pluristellare.

    Parlare, dunque, di legalità – di rispetto della legalità – significa affrontare il tema della osservanza delle leggi della città, all’interno di un delicatissimo rapporto tra il concetto di etica come coscienza individuale, diritto come estensione dell’etica ad un senso di comune appartenenza, infine soprattutto di politica come governo della città fondato sul patto sociale.

    Dunque il valore della legalità come indice della coesione sociale.
    Questo è esattamente lo scenario di quanto accade a Piazzale Ponte Milvio e dintorni, gli stessi numerosi commenti all’articolo di Cafasso, nei singoli caratteri bianchi e neri, guelfi e ghibellini, pro e contro, lo testimoniano.
    Ma, se i quattro termini sono legalità, etica, diritto, politica, diviene evidente la palese mancanza nell’operato della Giunta attuale, quando dichiara di non essere – e di non volere essere – “politica”, così abdicando allo specifico ruolo che i cittadini le hanno affidato con il voto.
    Poiché, da parte di chi è chiamato ad amministrare/governare la città, il ripristino della legalità deve essere perseguito, e raggiunto, con l’azione politica, unica garanzia per la tenuta del patto sociale.

    Sicuramente non con la supplenza (ormai continua e compulsiva) della “giustizia”, circostanza che viceversa connota di se la realtà del nostro Municipio, della nostra città, del nostro Paese.
    In questi mesi l’azione politica è stata la grande assente, al suo posto sono comparse azioni muscolari e freddamente – si potrebbe dire “ragionieristicamente” – applicative di norme, senza il minimo “ragionamento politico” financo nella definizione delle tempistiche con le quali dispiegare le azioni stesse, dedicandosi piuttosto alla raccolta di fascicoli da portare in Procura.

    Senza dire, poi, della trasparenza, della circolazione delle informazioni, della partecipazione.
    Dove sono finite?

    Per fare chiarezza e non dare adito ad interpretazioni di comodo, ribadiamo i nostri giudizi negativi sullo stato di indicibile degrado dell’area urbana.
    Ribadiamo le nostre ferme critiche nei confronti delle lentezze intollerabili della precedente Giunta Torquati, del lassismo di quella Giacomini.
    Ribadiamo i nostri continui appelli relativi all’urgenza del ripristino e del rispetto di regole certe e uguali per tutti.
    Ma, con la stessa fermezza, pur riconoscendo che “eppur si muove” ciò che sembrava immutabile, ribadiamo la nostra severa (ma volenterosamente costruttiva) critica all’attuale Amministrazione per l’azione condotta al di fuori di una visione strategica di riqualificazione complessiva dell’area.
    Per cui, oggi restiamo perplessi di fronte ad una scena urbana dove, a fronte di un intervento parziale che ha momentaneamente “squagliato” l’ingombro di tavolini e dehors che torneranno ridimensionati con le nuove osp, ancora restano indisturbati i segni di un inaccettabile degrado rappresentato dal commercio ambulante squalificatissimo e disordinato, le problematiche generate dalla sosta di furgoni a quel commercio legati (per carità, che non si tiri fuori la “direttiva Bolkestein”), la sosta fino alla quarta fila e ancora tutte la altre più volte commentate.
    Dunque, a fronte di questo clamoroso “non risultato”, certamente è stata prodotta una delicata, e per certi versi pericolosa, situazione di “malessere sociale” che interrompe quel dialogo necessario che si stava costruendo tra i diversi attori e “portatori di interesse” – si intende soprattutto commercianti e residenti – con la finalità (sperabilmente condivisa) di articolare scelte e strategie per un abbattimento del degrado diffuso ed un conseguente innalzamento della qualità della vita.
    Cioè, con la finalità di quel ripristino della legalità come indice della coesione sociale, raggiunto con l’azione politica che trasferisce sapientemente il rispetto della norma sul territorio con sensibilità di governo, garantendo altresì la tenuta del patto sociale.
    Quanto ricordato, con la competenza di sempre, da Rodolfo Bosi testimonia la presenza di strumenti che, se consapevolmente utilizzati, facilitano questo percorso.

    Appare sinceramente riduttivo, quindi, affermare che l’attuale “esito negativo” sia la conseguenza di “un errore commesso dal Municipio, in buona fede ovviamente”.
    Dovremmo cercare di non assumere come segno straordinario qualunque azione amministrativa venga operata solamente “perchè è stata compiuta” (abituati come siamo a non vedere mai alcun cambiamento).
    Viceversa dovremmo recuperare pienamente la nostra capacità di giudizio critico sull’operato di chi si è proposto ad amministrare la cosa pubblica e pretendere che quell’azione amministrativa, proprio perchè necessaria ed indifferibile, sia agita nella pienezza della capacità gestionale politica, che comporta anche e doverosamente trasparenza, diffusione della informazione, partecipazione.

    Così, purtroppo, non è stato fino ad ora e chiediamo all’attuale Giunta di fare conoscere rapidamente a tutta la cittadinanza quali saranno i passi futuri, con quali tempistiche e con quali obiettivi perseguiti, ancora una volta ribadendo la nostra disponibilità a collaborare per il miglioramento globale di questa parte di città.

    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

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