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Furti a Roma Nord, arrestato un ricettatore

Gli investigatori invitano a visionare la refurtiva recuperata le cui foto sono sulla pagina del sito web della Polizia

polizia arresto
foto di repertorio
ArsBiomedica

Aspettava i sui clienti in un monolocale di Torpignattara il ricettatore arrestato dagli agenti del Commissariato Flaminio. E insieme lui a finire in manette due “topi d’appartamento” che, dopo aver svaligiato l’ennesima casa, volevano vendergli alcuni gioielli.

Gli investigatori del commissariato di piazza Azzarita, diretto dal dottor Massimo Fiore, durante le indagini su alcuni furti in abitazioni avvenuti nel territorio di sua competenza, sono arrivati ad individuare un piccolo locale “blindato” che veniva usato da B.U, 66 anni romano, personaggio già noto alle forze dell’ordine.

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I poliziotti, dopo alcuni giorni di appostamenti, hanno notato che B.U. alzava la serranda del locale solo a determinate ore del pomeriggio, riceveva una o due persone e poi andava via.

Il blitz è scattato due giorni fa: gli investigatori hanno aspettato che due uomini, con in mano due borse e giunti con una berlina guidata da un ragazzo, entrassero nel locale. Fatta irruzione, hanno trovato i due appena entrati goffamente nascosti nel bagno.

Il locale è risultato essere un vero e proprio laboratorio clandestino per la valutazione e la lavorazione di oggetti preziosi: i poliziotti hanno sequestrato 2 bilance di precisione, il kit per la verifica dell’autenticità dell’oro, compreso di “placca di riscontro”, micro attrezzi da orologiaio/gioielliere, uno strumento per la misurazione delle pietre preziose, alcuni “scontrini” relativi alla valutazione di diamanti, una serie di bustine destinate alla conservazione dei gioielli e varia refurtiva, parte della quale, smontata.

Nel piccolo locale sono stati trovati anche dei PC portatili che, già da un primo esame, sembrano contenere dei file con la contabilità dell’attività criminale. I due entrati poco prima, D.V.A. 59 anni di origini campane e A.B. romano di 63 anni, avevano nelle tasche alcuni gioielli nonché alcuni grimaldelli.

Gli investigatori, ancor prima di fermare B.U., avevano accertato che lo stesso aveva la disponibilità anche di una cartoleria nel quartiere Tuscolano; in un locale di servizio annesso al negozio è stato rinvenuto vasellame pregiato, orologi da tavolo e vari oggetti in oro.

I poliziotti, dopo aver documentato, anche con l’ausilio della polizia scientifica e posto sotto sequestro i locali, hanno condotto tutti i fermati negli uffici del commissariato Flaminio.

Esaminando il materiale e confrontandolo con le informazioni contenute nella banca dati delle forze di polizia è emerso che D.V.A. e A.B., ovvero i due trovati nascosti nel bagno, avevano appena svaligiato un appartamento e volevano vendere il bottino al ricettatore; di conseguenza sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato.

Un riscontro positivo è venuto anche dai primi accertamenti sull’ingente materiale rinvenuto nel covo di Torpignattara; in particolare sono stati associati ad altrettanti furti delle parti in oro di un orologio ed alcuni oggetti in oro. Ciò è bastato agli inquirenti per formalizzare nei confronti di B.U. l’accusa di ricettazione e condurlo in carcere.

Gli investigatori sono ora al lavoro per catalogare i beni sequestrati e per risalire alla loro provenienza; gli oggetti di cui non sarà possibile accertare la paternità, saranno inseriti ne “La bacheca degli oggetti rubati e degli oggetti recuperati” disponibile nel sito della Polizia di Stato al seguente link http://questure.poliziadistato.it/servizio/oggettirubati/ al quale tutti i derubati degli ultimi tempi a Roma Nord è bene che diano un’occhiata. Non si sa mai…

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