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Ri…Viva il Parco Volpi di via della Farnesina

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Galvanica Bruni

16mila metri quadri, più di 70 pini che se non sono secolari poco ci manca, una pista di pattinaggio distrutta da decenni, recinzioni pericolanti, alberi caduti nella nevicata di febbraio 2012 ancora al suolo. Benvenuti al Parco Volpi di via della Farnesina.

Chi lo ha visto affondare anno dopo anno nel degrado fino a farne la peggiore area verde del XV Municipio non potrà convenire sula fatto che sta morendo nella consapevole indifferenza delle istituzioni. E’ un parco dimenticato da Dio e dagli uomini.

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Nel grigiore di questa situazione qualcuno però se n’è ricordato. Si tratta dell’Associazione Spazio Libero che nel periodo di Natale ha organizzato una serie di eventi dal titolo “Ri…Viva il Parco Volpi” con l’obiettivo di creare dei momenti di aggregazione per i più piccini in questi giorni di festa ma anche con quello di riaccendere i riflettori su questo polmone di verde, l’unico a disposizione del quadrante Farnesina e una volta, fino a una ventina di anni fa, meta di bambini genitori e nonni e oggi frequentato solo da chi ha un amico a quattro zampe da far scorazzare.

A partire dunque da oggi, venerdì 23 dicembre quando alle 11 si terrà l’inaugurazione, e poi nei giorni 24, 26, 27, 28 e 29 dicembre, dalle 9 alle 17 spazio alla creatività dei più piccoli (dai 3 ai 10 anni) che si cimenteranno, supportati  dagli street-artist Pino Volpino e Mario Damico, nel ridipingere le mura di recinzione con mostra finale il giorno 30.

Negli stessi giorni, i genitori dei piccoli artisti provvederanno ai lavori di giardinaggio mentre gli anziani racconteranno le memorie del quartiere.

Tutti sono invitati a portare bevande calde e cibarie da condividere” dicono gli organizzatori dando appuntamento ai partecipanti in via della Farnesina 53.

La manifestazione, gratuita e aperta a tutti, si tiene con il contributo del XV Municipio.

 

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9 COMMENTI

  1. Belissima iniziativa!!! Voglio però ringraziare due persone: Romano Eusepi, prima e Bruno delle Donne poi, che in questi ultimi anni hanno trasformato quella parte di giardino che costeggia via della farnesina, da mondezzaio a bellissimo e colorato giardino…..grazie!

  2. Bruno, l’autore del bel giardino nella foto, se non lo conoscete, è un gentile pensionato con un pollice verde super, che abita nelle vicinanze e dedica il suo tempo a creare bellezza laddove c’era soltanto desolazione e sporcizia.

  3. Concordo con Elizabeth. Mi ha regalato una yucca, avanzo di potatura, è un albero adesso. Che persona! Il posto merita tante attenzioni, ma sicuramente Bruno merita un sincero plauso. Buon lavoro a tutti.

  4. Ci sono passata oggi e ho visto un paio di muretti verniciati di azzurro e basta, questo è riqualificare un parco ? Viva il signor Bruno !

  5. Il signor Bruno,negli anni si è dedicato anima e corpo contro tutto e contro tutti.Meno male che ancora esistono persone come lui

  6. e meno male che esistono persone buone come il signor Bruno che tengono in piedi quel bel giardinetto, hai voglia a aspettare comune e municipio per riportare decoro nel nostro bel parco abbandonato !

  7. Personalmente ritengo che avviare i piccoli ad imbrattare i muri e quanto di più diseducativo possa esserci e di socialmente dannoso. Gli street art (definizione in inglese per sentirsi più fighi) sono delle persone che impongono ad altre la loro idea di arte appropriandosi di spazi che sarebbero pubblici e quindi di tutti. Il tutto per appagare un loro desiderio di essere “famosi”, infatti gli scarabocchi vengono fatti in posti ad alta visibilità.
    Il fatto che alcuni (pochi) eseguano dei disegni che potrebbero risultare piacevoli (per favore non chiamiamole opere d’arte…..è offensivo per i veri artisti) non fa diminuire la responsabilità per l’appropriazione di cose pubbliche secondo un concetto che ha preso sempre più piede e cioè “se una cosa è pubblica io sono il padrone di questa cosa”.
    I bambini dovrebbero essere avviati verso un comportamento sociale e non verso un comportamento individualista ed egocentristico come quello di poter disporre dei muri cittadini per disegnare quello che si vuole. In questo modo il bambino avrà un’idea fuorviata perchè il messaggio che sarà trasmesso è quello che la cosa pubblica è a sua completa disposizione e che lui può fare quello che vuole. Potremo poi lamentarci se a casa fa la stessa cosa e sopratutto se oltre a dipingere sui muri dipingerà sulle automobili o sui treni o sugli autobus?
    La pedagogia deve riacquistare un ruolo sociale e distaccarsi dall’esasperato egocentrismo mammoide che sta sempre più caratterizzando le nuove generazioni con i risultati che sono di fronte agli occhi di tutti, specialmente a Roma.
    Dal punto di vista pedagogico – anche montessoriano, checchè se ne dica – sarebbe stato molto più utile portare i bambini a pulire le aree del parco ed aiutare il signor Bruno a piantare ed accudire le piante, insegnando così con l’esempio il rispetto delle aree verdi e dei giardini pubblici: avrebbero imparato qualcosa di utile anche per casa. Cosa diremo ai bambini, invece, se un domani uno di questi artisti da strapazzo decide di cancellare i loro disegni infantili e fare un bel murale che a lui piace tanto?

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