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Andando di presepe in presepe a Roma Nord

Te piace 'o presepe? Nel testo di De Filippo il figlio risponde sempre “No, nun me piace!". A noi invece sì, e pure tanto. E siamo quindi andati a cercarli nelle chiese di Roma Nord

presepe
immagine di repertorio
Galvanica Bruni

“Il Natale quando arriva arriva”, recitava una pubblicità di qualche tempo fa. E col Natale arrivano i presepi. Quelli in casa che fanno mostra di sé nei salotti ma anche quelli nelle chiese.

Sarà che la tradizione pagana dell’albero ci sta un po’ stretta, tanto più quest’anno che di alberi di Natale brutti a Roma si è parlato fin troppo. Il presepe invece è diverso. E’ insieme fede, arte e passione per il modellismo.

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Alcuni iniziano ad allestirlo non appena strappano via il foglio di ottobre dal calendario. Altri ci arrivano piano piano, pezzo dopo pezzo, e magari alla Vigilia sono ancora lì con carta e scotch a rifinire gli ultimi dettagli. L’importante, però, è che il bambinello a mezzanotte abbia un posto caldo dove stare.

Minitour fra i presepi di Roma Nord

Ed ecco quindi un minitour alla ricerca del miglior presepe ecclesiale di Roma Nord. E chissà che qualcuno non possa prendere spunto da uno di questi per superare l’impasse che magari lo tiene bloccato da giorni nella costruzione del suo. Probabilmente il presepe perfetto non esiste ma buttare un occhio a quelli fatti in chiesa può aiutare. Del resto, per imparare a fare la pizza bisogna andare a casa del pizzaiolo.

Alla Chiesa dei Santi Urbano e Lorenzo, a Prima Porta, nel presepe ti ci ritrovi catapultato dentro, in quanto alla scena della Natività è dedicata una saletta intera. Ci entri e ti senti un personaggio. Però al massimo si può ambire al ruolo di pastorello, che quelli dei protagonisti principali sono già stati assegnati.

Ma è sempre meglio che essere il bue o l’asinello. Un tendone blu fa da cielo e i protagonisti sono disposti longitudinalmente lungo un muricciolo di cartapesta che costeggia le pareti.

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Sempre a Prima Porta, ma in via della Giustiniana, nella parrocchia Sant’Alfonso Maria de’ Liguori il presepe sembra voler fare concorrenza a quello della Basilica di San Pietro per quanto è grande.

Qui il 6 gennaio 2014 papa Francesco venne in visita privata, anche se poi già dalle prime ore del mattino un fiume di gente si riversò sui marciapiedi in attesa del suo arrivo.
E poche settimane dopo, quando ci fu l’alluvione, questa parrocchia fu in prima fila nell’assistenza agli sfollati ospitando una trentina di persone evacuate.

Oltrepassando il portone d’ingresso siamo accolti dal rilassante suono di uno scroscio d’acqua corrente. Il presepe è infatti ornato da una cascatella con fiumiciattolo dove si possono anche gettare delle monetine come offerta.

L’opera è imponente, degna di una scenografia da teatro. Semmai la domanda è come hanno fatto a costruirla. Funi? Scale? Trampoli ? Boh… Fatto sta che chi ci si è dedicato deve aver avuto un fisico atletico.

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Da Prima Porta al Fleming. Nella Parrocchia di San Gaetano, in via Flaminia Nuova, il presepe – in stile paesino italiano – è accompagnato da effetti sonori da film, tra cori angelici, suoni di cornamuse e muggiti.

Pure qui l’allestimento è a dir poco ambizioso nelle dimensioni così come nella cura dei particolari. Viene da chiedersi se per opere del genere è necessario un progetto o si può andare “a braccio”.

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Nella Chiesa di Santa Chiara a Vigna Clara il presepe è contenuto in un baldacchino. Ma la cosa singolare è che i personaggi sono di legno e a grandezza naturale, il che permette di ammirarne la perfezione in ogni piega delle vesti e nelle espressioni dei volti.

Sembra che stiano per dire qualcosa, e a ben vedere farebbe una certa impressione avercele in casa, hai visto mai che si animassero di colpo.

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Poco distante, poi, c’è la bellissima Chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio che si affaccia su piazzale. Qui l’interno della capanna della Natività è rappresentata nei minimi particolari e illuminata da luci colorate….però è poco credibile, perchè all’epoca non solo non esistevano le lampadine al led ma neppure quelle stroboscopiche.

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Il viaggio termina alla Parrocchia di San Filippo Apostolo, in via di Grottarossa. Qui la scena della capanna è posta sul pavimento in scala ridotta e replicata in grande sopra l’altare davanti al tavolo del sacerdote, con Giuseppe e Maria inginocchiati di fronte alla culla di paglia ancora vuota. Ma non per molto.

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Te piace ‘o presepe?

“Te piace ‘o presepe?”, chiede Luca, il protagonista di Natale in Casa Cupiello, al figlio Tommasino nel tentativo di interessarlo all’allestimento del presepe, che nel secolo scorso occupava spazio e tempo nelle case, fungendo da liturgia di preparazione al Natale.

Nel testo di De Filippo il figlio risponde sempre: “No, nun me piace!”. A noi invece sì, e pure tanto.

Valerio Di Marco

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