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Ponte Milvio, il crollo della palazzina approda in Campidoglio

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Galvanica Bruni

Seduta nervosa e concitata quella che si è tenuta questa mattina in Campidoglio in occasione del consiglio straordinario dedicato al crollo della palazzina di via della Farnesina 5 e svoltosi alla presenza di numerosi residenti coinvolti.

Alla seduta hanno partecipato la sindaca Virginia Raggi, gli assessori capitolini al Bilancio Andrea Mazzillo e al sociale Laura Baldassarre e il presidente del XV Municipio, Stefano Simonelli.

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Il Consiglio si è aperto con una prima polemica a seguito della contestazione della capogruppo PD, Michela De Biase, che ha stigmatizzato il fatto che sia stata negata la possibilità di far parlare un rappresentante delle famiglie sfollate.

“Qui c’è gente che ha perso tutto non possiamo limitarci ad ascoltare il compitino dal sindaco e dall’assessore – le ha fatto eco il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato – non esiste un vero confronto o una vera disponibilità a trovare una soluzione. Spiegateci la strana psicosi nel non far parlare i cittadini”.

Raggi: “no strumenti per aiutare gli sfollati”

Sono 32 le persone che il Campidoglio ha ancora in assistenza alloggiativa alcuni dei quali residenti nelle palazzine attigue che sono state evacuate per sicurezza. Lo riferisce Virginia Raggi che però conferma: “al termine della demolizione e in assenza di danneggiamenti alle palazzine circostanti, i relativi abitanti potranno rientrare nelle loro case”.

Il vero problema però è l’assistenza alloggiativa per gli abitanti della palazzina crollata. “Secondo le disposizioni dell’amministrazione non vi è dubbio che i soggetti fragili verranno assistiti. A tal fine e’ stata attivata la Sala operativa sociale. Tuttavia, per coloro che non rientrano nelle categorie protette, non si potrà procedere con interventi specifici. Mancando anche un riconoscimento ufficiale delle cause del disastro, si deve prendere atto dell’assenza di strumenti normativi per procedere al prolungamento dell’assistenza alloggiativa”.

Per quanto riguarda demolizione ricostruzione, Virginia Raggi ipotizza di usare i fondi del terremoto. “Le attuali disposizioni normative – spiega – prevedono interventi a favore dei residenti nei comuni in cui si sono determinati danni diffusi e in cui potrebbe comprendersi anche il territorio di Roma, qualora la città venisse inclusa nell’elenco redatto dal commissario straordinario per l’emergenza terremoto”.

Cala lo sconcerto sui residenti interessati mentre Virginia Raggi conclude ricordando nuovamente che “al termine dell’ultima proroga, chi non vedrà riconosciuto lo status di fragilità sociale, perderà l’assistenza pubblica. Però -aggiunge – abbiamo chiesto e ottenuto per tutti la sospensione del pagamento delle utenze di acqua, luce e  rifiuti”.

 Mazzillo: “decide la Magistratura”

A supporto di quanto dichiarato dal Sindaco l’assessore capitolino al Bilancio, Andrea Mazzillo, aggiunge: “l’area di via Farnesina interessata dal crollo della palazzina è sotto sequestro e in questo momento l’amministrazione soggiace alle decisioni dell’autorità giudiziaria, dobbiamo rispettare quello che la Procura della Repubblica ci dice e l’ordinanza della sindaca si è mossa in quella direzione”.

Protestano i residenti

Protestano alcuni residenti. “Vergogna, ci sentiamo abbandonati” è l’esclamazione ricorrente.

“Stiamo lavorando da soli con la magistratura – sottolinea uno di loro ai giornalisti – mentre il Comune se ne lava le mani, si sta disinteressando della questione. Noi vogliamo solo che sia applicata la legge italiana che prevede in casi come questo l’intervento della pubblica autorità. Mentre al momento tutto è a carico degli abitanti, compresa la demolizione”.

Simonelli: “un pensiero ai commercianti”

“Ci sono tante famiglie, oltre a quelle sfollate, che stanno subendo danni enormi: sono i commercianti e negozianti di via della Farnesina e delle vie a salire”. Così si esprime Stefano Simonelli, presidente del XV, sottolineando che ai commercianti va il suo plauso “per la grande pazienza che stanno avendo con l’approssimarsi soprattutto del Natale, periodo cruciale per loro”.

“Stiamo valutando in Municipio – poi annuncia – le azioni che possiamo mettere in campo per alleggerire l’attuale situazione di disagio. Stiamo lavorando affinché in tempi brevi venga messa in sicurezza l’area e che si possa riaprire almeno in un senso di marcia la strada. Questo consentirebbe di riprendere il commercio prima di Natale e di dare ai commercianti un po’ di respiro”.

Voto unanime

Dopo una sospensione, chiesta verso le 12.30, per trovare un accordo sui diversi documentati presentati da ogni gruppo, il Consiglio approva all’unanimità un Ordine del Giorno che a grandi linee ricalca quello approvato dal Consiglio del XV Municipio e che impegna la Giunta Raggi ad attivarsi per riunire il tavolo tecnico di concertazione allargandone la composizione con l’aggiunta di un rappresentante dei cittadini e uno delle attività commerciali locali.

Il documento chiede di valutare tutte le procedure possibili affinché i costi di demolizione e ricostruzione non gravino solo sui proprietari. Chiede anche di individuare tutte le soluzioni per andare incontro alle esigenze di sostegno economico considerando anche situazioni di credito agevolato.

Chiede infine di valutare ogni possibilità di aprire una corsia di scorrimento, a prescindere dai tempi di demolizione, allo scopo di rendere nuovamente percorribile via della Farnesina e via Orti della Farnesina dando così respiro alle diverse attività commerciali oggi tagliate fuori dal traffico e ghettizzate dalle transenne.

Tolli: “Un cambio di passo importante”

Marco Tolli, responsabile politiche del territorio del Pd di Roma, esprime in una nota “un grande apprezzamento per le decisioni assunte dall’Assemblea capitolina. La mozione approvata impegna la giunta Raggi ad un cambio di passo importante: abbandonare un atteggiamento burocratico che fin qui ha prodotto solo smarrimento tra i cittadini per assumere, finalmente, un ruolo di coordinamento delle attività di messa in sicurezza del territorio e di sostegno ai cittadini sotto il profilo delle procedure edilizie, dell’accesso al credito e della individuazione degli alloggi temporanei.”

“L’assemblea capitolina – aggiunge – ha finalmente definito un percorso di lavoro da portare avanti insieme (e non contro) i cittadini. Nell’immediato, così come deciso dall’assemblea, si dovrà rivedere l’ordinanza 85/2016 e predisporre una viabilità alternativa che consenta al quartiere e al suo tessuto economico di recuperare presto le condizione di normalità”.

CNA Commercio: “Era ora che ci ascoltassero”

A margine della seduta, Giovanna Marchese Bellaroto, presidente Cna Commercio Roma, così commenta la richiesta del Consiglio in merito alla riapertura della strada.
“Per la prima volta è stata riconosciuta ufficialmente la posizione di disagio e perdita economica delle attività commerciali della zona intorno al crollo di Ponte Milvio. Nella mozione votata oggi da tutta l’Assemblea capitolina è stata accolta formalmente la nostra richiesta di riapertura urgente almeno di una carreggiata per gli autoveicoli e per i pedoni. L’abbiamo chiesto con estrema urgenza. Ridurre quell’area di sicurezza, del resto, non comporta nessun rischio se fatto secondo le norme. Abbiamo ottenuto inoltre un importante risultato: che un rappresentante dei commercianti sarà presente al tavolo di concertazione. Se non si darà seguito in tempi rapidi alla nostra richiesta di apertura di una porzione di carreggiata, presenteremo all’amministrazione il conto delle perdite subite”.

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5 COMMENTI

  1. Nel caso spero vivamente che via Orti sia aperta a salire da ponte milvio e non a scendere, in quanto adesso per raggiungere via orti bisogna fare quel labirinto di via imperiali, strada del tutto insufficiente ad un flusso consistente di auto. Del resto credo che anche per raggiungere i negozi sarebbe preferibile aprire via Orti a salire. Se fosse aperta, invece, a scendere avremmo due strade in uscita (via prati e via orti) e solo via imperiali in ingresso, obiettivamente un po’ pochino.

  2. Sembra che il problema sia solo quello dei commercianti, mentre la gente che vive in questo quartiere non ha diritti. Noi non abbiamo diritto di uscire di casa, né di dormire. Via Prati della Farnesina è ormai una via ad alto scorrimento, appena provo a mettere il piede fuori casa mi travolgono macchine e motorini. Le attività commerciali spuntano nuove di giorno in giorno. Locali notturni, oltre ad un forno che non fa dormire nessuno tutta la notte.

  3. Temo che se veramente dovessero inserire Roma nel provvedimento in favore dei comuni colpiti dal terremoto, scoppierebbe una rivoluzione almeno nel centro Italia, dove molti comuni di Umbria, Marche , Lazio e Abbruzzo più o meno grandi, non sono stati ricompresi nell’area del “cratere del terremoto” sebbene siano molto più vicini di Roma all’epicentro e del sisma e abbiano subito danni diffusi anche se non catastrofici come ad Accumoli, Avezzano Visso etc. La sindaca Raggi non smette mai di stupire i Romani… forse anche coloro che l’hanno votata.

  4. non vorrei dimenticare che, come me, prende(va) sempre l’autobus. abbonamento da 250 euro, rinnovato a settembre e ad oggi quasi mai usato visto che per raggiungere la prima fermata utile devo fare a piedi quasi un km!

  5. La cosa più assurda è che nessuno si degna di aggiornare sulla condizione attuale del palazzo, che a chiunque ci passi davanti, sembra evidentemente in rapido peggioramento. A me sembra questione di ore, non di giorni, perchè venga giù.

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