Home ATTUALITÀ Sant’Andrea, “È caos al Pronto Soccorso”

Sant’Andrea, “È caos al Pronto Soccorso”

sant'andrea
Galvanica Bruni

Dalla nostra lettrice Rosanna C. riceviamo e pubblichiamo questa lettera di denuncia sulla situazione di cui è stata spettatrice in questi giorni al S.Andrea.

“Egregio direttore le scrivo questa lettera per segnalare quanto accade al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Andrea di via di Grottarossa.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

In questi giorni mi sono imbattuta  in una realtà che mai avrei immaginato: pazienti in codice verde e giallo lasciati per giorni sulle lettighe in attesa che si liberino posti letto nei reparti, posti che sono completamenti ridotti a causa dei tagli che la Regione e lo Stato continuano a fare.

In quei stanzoni in attesa del ricovero ci sono pazienti uomini e donne ai quali viene tolta ogni tipo di dignità personale. I servizi igienici sono composti da un water e un lavandino,viene a mancare così anche l’igiene personale (io ad esempio ho dovuto portare salviettine detergenti). Non hanno coperte, gli infermieri durante l’orario di visita sono “scorbutici” forse per gli orari estenuanti che fanno.

Con i medici si può parlare solo esclusivamente nell’orario di visita. E noi familiari estenuati da questi tour de force, allontanati dai nostri cari ricoverati per un’intera giornata senza sapere quale sia il loro stato di salute… e nel momento di entrare c’è il panico, tutti si accalcano, tutti vogliono giustamente avere notizie sperando che siano rassicuranti.

Mi chiedo se tutto ciò sia normale… se ricorriamo alle cure di un ospedale non è certo per fare una vacanza e abbiamo il diritto di essere curati e di essere trattati con dignità: qui invece viene a mancare tutto.E’ una vergogna.

Chiedo al Presidente Zingaretti e al ministro Lorenzin di mettersi una mano sulla coscienza, di  fare controlli più accurati, di dare ai cittadini il diritto ad essere curati, di smetterla di fare tagli su tagli  sulla nostra sanità che fa acqua da tutte le parti… non si può attendere settimane su una barella di un pronto soccorso per entrare in un reparto, non si può rischiare una vita solo perchè non ci sono posti letto.

Io sono una cittadina che non si lascia intimorire dalle istituzioni; no, io denuncio i disagi e la grave situazione di cui sono stata testimone: le cure e la vita vengono prima di tutto.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

18 COMMENTI

  1. Poi parlano della buona sanita e delle tante meraviglie che la Signora Lorenzin dice di avere fatto , i grandi logri della Sanita da Lei migliorata…purtroppo solo a parole. Per carità anche la fertilità magari e un problema ma penso che salute, prevenzione e soprattutto cura siano più importanti!

  2. La stessa cosa l’ho passata io,all’ospedale Luigi Sacco di Milano.Essendo io con molte patologie,purtroppo sono costretta almeno 2 volte l’anno a finire al Pronto Soccorso.L’ambulanza mi portò Sabato scorso alle 14,10 al Sacco.Ho chiesto un lettino per i miei forti dolori a tutto il ventre con forte ascite diffusa.Gli infermieri continuavano,a dirmi:”dopo”,intanto i lettini c’erano,e loro continuavano a ridere e scherzare tra loro,dopo l’ennesima vola non glieli chiesi più. Cosi don stata sulla sedie con le gambe stese,e chi passava doveva scavalcarmi,o girarmi intorno,fino che poi sono arrivate altre urgenze.Alle 18,00 ,mi han visitata e dato poi un lettino, con antidolorofico.Ho dormito ,la Domenica dopo l’ecografia mi han fatto aspettare ore su 1 sedia in Astanteria,dopo ho chiesto un lettino,e me lo han dato,ho visto altri 3 dottori,e la notte,mi fu detto che mi avrebbero ricoverata,appena ci sarebbe stato posto.Mentre la mattina venne un infettivologia,che purtroppo conoscevo,che mi ha detto :”non abbiamo posto,non stai morendo,se vuoi ti faccio fare da domani il day Hospital”,lo disse per rabbonirmi,sapendo avrei rifiutato,xche’ in macchina ci vuole 25 minuti,ma in tram mi ci vuole più di un’ora, e per me che sto’ troppo male ed ho 1 neuropatia alle gambe non sarebbe stato facile.Così ho chiesto se mi mandavano in un altro osoedale,mi ha detto che mi sarei dovuta arrangiare.Mi hanno fatto una richiesta x l’epatologa ,anche se avevo già un appuntamento x il 28,mi han detto che con quella richiesta avrei potuto velocizzare prima 1 visita.E mi han dimessa,non facendomi altri esami che mi han detto avrei dovuto fare,quando mi dissero che mi ricoveracano.Mi han prescritto solo diuretici.Questo è niente,se penso come mi han trattato male al Fatebenefratelli,al Pronto Soccorso,a Mazo,anche li,il dottore che mi visitò prima ,mi disse prima di andare a casa, che mi avrebbe rivista nei prossimi giorni.Poi però arrivò una dottoressa maleducata,che mi accorsi dopo leggendo le dimissioni,che avevo una pulizia scaduta,( ma era falso,la notte feci 2 ore di doccia,anche x riattivare la circolazione sanguigna),e che non avevo portato nessuna cartella clinica,che io porto sempre,ma loro non hanno voluta guardare,ho chiesto un calmante,e mi ha preso in giro,dandomi l’Henn e facendolo passare x diazepam che è rosa.Mi han detto che con mezzo bicchierino d’acqua x 10 gocce,non di vede il rosa, cosa falsa.Se avessi letto ,prima di andare,già che avevo fatto venir la polizia,l’avrei denunciata sicuramente .Questo è da quando han tagliato la sanità, anche a Milano.Ringraziamo lo Stato

  3. Finita al Sant’ Andrea con febbre alta e bollicine strane, in gravidanza… codice verde. Ho passato 5 ore in sala d’attesa come un cane, tra tutti i pazienti su una sedia di ferro con picchi di 39/40. L’infermiera che ha preso i miei dati mi ha liquidato con un “può aver mangiato qualcosa che le ha fatto allergia”… dopo ore finalmente mi visita un medico e la risposta glie la do io: varicella. L’ avevo capito da sola tramite Google in quelle ore. Mi senza parole, avrò infettato non so quante persone quel giorno.

  4. Purtroppo ci sono capitata anch’io. Due giorni e una notte su una barella. Dietro di me un signore senza una gamba che fortunatamente aveva un armadio di lato. Quando doveva fare pipì apriva l’anta dell’ armadio e si serviva del pappagallo. Gli infermieri andavano da una parte all’altra. Le patologie era o tutte diverse e credo che il rischio di un errore era alto. A questo punto mi chiedo se questo era un giusto trattamento dopo che ho versato contributi alla sanità per 35 anni. Neppure il diritto di un letto.

  5. In questa stessa situazione, descritta precisamente, ci sono passata anch’io con mio marito, dopo sei ore, durante le quali nessuno mi ha chiesto cosa fosse accaduto, ho preteso di entrare in quella bolgia assoluta, stava morendo, abbandonato dietro a non so quanti letti, e mi sento dire dal medico di turno che stava meglio, forse non s’era neanche accorto che ci fosse quel malato, dopo quattro urla come si deve si sono degnati di indagare, aveva un’emorragia allo stomaco, stava morendo, sono dovuti intervenire di corsa e in piu’ con tre sacche di sangue epoi mi sento dire: Signora, per fortuna che è entrata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tre giorni sulla barella e poi l’ho dovuto portare via perche’ non c’era uno straccio di posto, adesso per toglierci di torno subito ti dicono che non c’è posto, non commento sul personale in servizio!!!!!!!

  6. Il Pronto Soccorso del Andrea è decisamente il peggiore; è un suk; disorganizzazione, maleducazione, irresponsabilità. Credo che un cambio di gestione e una formazione migliore del personale siano l’unica strada possibile. Ma anche chi dovrebbe prendere queste decisioni evidentemente pensa ad altro.

  7. ma la cosa pazzesca è che in mancanza di lettighe o sedie a rotelle dell’ospedale, chi arriva con l’ambulanza rimane steso sulla propria barella, oltretutto instabile, perché nata solo per trasporti brevi di persone presumibilmente poco mobili- all’infinito BLOCCANDO L’AMBULANZA stessa.l’ultima volta che ci sono stata-dopo 4 ore avevo fatto in tempo a guarire da sola- sono scesa di mia iniziativa per liberare la barella e far riprendere il servizio al mezzo. sui bagni dò un consiglio: andare a quelli del secondo piano seminterrato, dove c’è la mensa. neanche lì c’è la finestra, ma danno direttamente sul cortile, hanno le chiavi e i lavandini interni.

  8. La situazione è sempre peggio.Un anno fa porto mio suocero al pronto soccorso per insufficienza respiratoria lo visitano e dopo una mezz’ora un infermiera ci dice che è tubercolosi.Mio suocero scoppia a piangere ed io ho sbiancato….Premetto che lui aveva seri problemi con i bronchi ed era seguito da un pneumologo minimo una volta al mese nello stesso ospedale.Morale l’8 dicembre è deceduto per una emorragia polmonare,conseguenza di un tumore ai polmoni diagnosticato il mese prima, quando lo hanno ricoverato per TBC….Sono ancora senza parole!!!
    Quindi il pronto soccorso,non è l’unica cosa che non funziona!!!

  9. Confermo. Ho assistito purtroppo anch’io a situazioni disumane che violano sistematicamente i più elementari diritti della persona. Evidentemente nell’indifferenza delle istituzioni. Si vedono persone in attesa al pronto soccorso per più di sette ore senza ricevere assistenza medica. Che procedure di controllo esistono? Come si può giustificare una situazione del genere? E le denunce dei cittadini rimangono prive di riscontro. La situazione è molto grave anche in considerazione del fatto che noto troppo spesso mancanza di umanità e professionalità nel settore medico.Spero veramente che la diffusione di questo articolo possa attivire chi di competenza per evitare altre sofferenze.

  10. salve ,sono passato anche io purtroppo al pronto soccorso del s.andrea ricoverato per colite spastica con forti dolori sono stato per 4 giorni in barella in attesa di un posto libero in reparto e ho assistito a cose da vergognarsi per un paese civile eravamo circa 50 persone in corsia chi in barella e chi sulla sedia a me dicevano una volta di fare una tac a contrasto pero’ i tempi erano lunghi quindi in day hospital poi una castroscopia poi una colonscopia poi per fortuna alle 11 di sera è stata ricoverata una persona in barella che ha chiamato una volta l’infermiera che non ha risposto neanche alla seconda chiamata e questa si è messa ad urlare che era un suo diritto e che avrebbe fatto un casino difatti ha chiamato il figlio per telefono dopo 1/2 ora sono venuti 3 medici e l’hanno portata in reparto la mattina dopo il medico di servizio con tutte le nostre cartelle in mano ha fatto la TOMBOLATA tu al pertini tu al s.lucia tu al s.addolorata e cosi via per 1/2 ora .la cosa veramente vergognosa è stato vedere i pazienti chiamare primari medici amici parenti per farsi raccomandare per non essere trasferiti . io per fortuna sono stato mandato all’ospedale isdraelitico dove le cose funzionano

  11. Io ci sono andata la prima volta e mi hanno lasciato in sala d’attesa per otto ore, visto che non mi chiamava nessuno sono andata via, oggi sono ritornata perché ho la parte sinistra del corpo quasi paralizzata dal dolore e mi hanno detto che dovevo andare via e ho un male di testa fortissimo da tre giorni adesso sto a casa aspettando di peggiorare perché sto sempre peggio e completamente sola.

  12. Condivido la lettera di denuncia che ho appena letto.Anch’io voglio fare una denuncia del cattivo funzionamento del P.S. dell’ospedale
    Ieri 19 novembre 2018 hanno ricoverato mio marito e per 12 ore è rimasto sulla barella dell’ambulanza, bloccando la stessa da ulteriori soccorsi, senza potersi muovere e senza poter appoggiare la testa su uno schienale.Ho chiesto un cuscino e mi è stato detto di portarlo da casa con una coperta visto che l’ospedale non ne ha.
    Mi chiedo come funzionano gli altri ospedali questo dal punto di vista del P.S. decisamente male

  13. La peggior esperienza della mia vita l ho passata in questo ospedale, reparto medicina al 5 piano, dopo un intera giornata al pronto soccorso la sera vengo ricoverata con urgenza per diverticolite era il 4 dicembre, mi ha salvata un miracolo e dopo 4MESI di degenza ho firmato x uscire, operata il 22 Dicembre, x un errore di nuovo in sala operatoria il 26, pancreatite, polmonite, infezione che mi ha toccato il ventricolo sinistro, il primo infarto mi costringe a stare in rianimazione immobile, con continui prelievi tanto da nn poter avere piu’ vene nelle braccia, andando a cercarle nei piedi, sul collo, nell inguine, avevo aghi infilati ovunque, ero arrivata a pesare 41 kg, nn camminavo piu’, nn mangiavo, solo flebo di solo bomba di antibiotici che io vomitavo puntalmente appena mi arrivavano in vena, la mattina che mi rimisero in piedi dopo 3 mesi la prima volta, di corsa in camera intensiva x un secondo infarto quello che nn prometteva il mio stare in vita, in quell occasione vidi davvero quella luce bianca in fondo ad un tunnel, ero talmente esausta che volevo entrarci, ormai ero stanca, stanca di soffrire avendo saputo che tt cio’ era stato causato da un errore medico, sicuramente la forza di rivedere mia figlia mi ha fatto reagire, ed eccomi qui a testimoniare la mia brutta esperienza che andrebbe ancor di piu’ elencata x tutte le peripezie che ho passato, 4 mesi in quell ospedale ne ho viste di tutti i colori, e le conseguenze le porto ancora addosso,nn sono piu’ la persona di prima, nn riesco piu’ a muovermi, faccio fatica e mi trovo a fare terapie e controlli tt a mie spese….nn auguro a nessuno di trovarsi in quell Ospedale, ma in nessun ospedale.

  14. Visto che il sito su cui era possibile recensire i medici degli ospedali non è piu’ on line, e mi chiedo chissà il perché.., vorrei condividere qui la mia esperienza avuto al PS dell’ospedale Sant’Andrea di Roma per sottolineare ulteriormente che tipo di assistenza venga offerta oggi a chi ha la sfortuna di non stare bene. Ieri mi sono recata al suddetto PS per un forte dolore addominale diffuso alla schiena e all’inguine accompagnato a senso di nausea. Ho aspettato 4 ore sebbene la sala di attesa si fosse svuotata da un pezzo ed il tabellone presente non aiuta i pazienti a capire perché è confusionario e riporta solo il numero complessivo dei pazienti in attesa senza indicarne priorità e possibile orario di ingresso. Arrivando al dunque, dopo le mie 4 ore di attesa, mi fanno entrare e l’accoglienza del medico già premetteva il seguito: niente risposta al mio buonasera, testa fissa davanti al computer e modi sgarbati e irrispettosi. Per chiedermi di sdraiarmi sul lettino mi dice “giu’ ” neanche fossi un cane. Successivamente mi chiede “dov’è che te fa male?” Dopo avergli indicato la zona mi fa ” e qua non ce sta niente, è osso”. Ovviamente, dal momento che non mi salta in mente di passare una notte al ps per divertirmi, gli chiedo che comunque accusavo dolore diffuso all’addome e se avrebbe potuto farmi magari una ecografia. Bè la sua risposta è stata ” e dove te la faccio??? Alla coscia??? Qui ce sta la coscia” il tutto premendo sul punto in cui accusavo dolore. Illudendomi di un minimo di umanità da parte da colui che dovrebbe essere un medico, ho provato a chiedergli se magari avrebbe potuto essere un problema alle ovaie e lui, sempre con modi da manuale di educazione, mi ha risposto ” le ovaie stanno qua, stanno qua!” premendo forte sul punto a cui si riferiva a tal punto che gli ho detto che mi stava facendo male. Per farla breve la sua conclusione è stata : “non c’hai niente, passerà”.
    Ora io mi chiedo se questo sia un atteggiamento professionale e rispettoso nei confronti di un paziente. Gente così l’avrei vista meglio a fare altri tipi di lavoro all’interno dell’ospedale e di sicuro non a contatto con il pubblico. Spero di non avere piu’ la sfortuna di capitare in mani del genere.

  15. cos’altro si può aggiungere ?? per problemi cardiacu di mio marito, ci siam finiti anche noi; su barella un giorno e notte – il giorno secondo, dopo veloce visita al mattino, mi ha richiamato per essere preso e tornare a casa; con mia figlia siamo tornate a prenderlo – era uno straccio; ho esposto ai vari medici l’accaduto vergognoso – nessun chiarimento ma, pensandoci, è un PS e cosa si può chiedere e pretendere ??
    cmq.è successo alcuni anni addietro e leggendo quanto sopra, vedo che nulla è cambiato, anzi, peggiorato… fermo restando che i medici – se si incontra quello umano – sono ammirevoli !!!

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome