Home CRONACA Smantellata rete di spacciatori, operavano in prevalenza a Roma Nord

Smantellata rete di spacciatori, operavano in prevalenza a Roma Nord

Carabinieri
Galvanica Bruni

Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia, dopo un’attività investigativa durata sei mesi, hanno concluso una complessa operazione antidroga disarticolando due gruppi criminali che rifornivano di cocaina purissima clienti e frequentatori di luoghi di ritrovo e circoli sportivi di Roma Nord.

L’operazione ha inflitto un ulteriore colpo al fenomeno illecito dello spaccio di sostanze stupefacenti nella Capitale.

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Gli spacciatori facevano parte di due distinti gruppi criminali e con sede nei quartieri di San Basilio e della Pisana, ma il loro raggio d’azione era molto più ampio e si estendeva con assiduità a Roma Nord.

È stato infatti un arresto effettuato nel 2015 in un comprensorio di via Cassia a far scattare le indagini alla luce del quantitativo di cocaina sequestrata rivelatasi con una percentuale di purezza  pari all’85%. Tra i clienti infatti, appartenenti a tutte le categorie sociali, vi erano anche molti soggetti benestanti residenti nell’area Nord della Capitale che, allettati dall’elevata purezza della sostanza e quindi dalla sua stessa ottima qualità, acquistavano con una certa regolarità importanti quantitativi per uso personale.

Le indagini hanno però permesso di accertare che a rifornirsi da entrambi i gruppi non vi erano soltanto semplici consumatori che acquistavano la cocaina per uso esclusivamente personale, ma, in ragione dell`elevata purezza e quindi della possibilità di “tagliare” ulteriormente la sostanza e poterne ricavare un quantitativo superiore, anche clienti, a loro volta spacciatori, che acquistavano quantitativi rilevanti, nell’ordine di alcune centinaia di grammi alla settimana, necessari, una volta lavorati, a soddisfare il fabbisogno di esigenti e numerosi altri propri acquirenti.

Il giro illecito di affari per i componenti dei gruppi criminali è risultato essere pertanto importante, complessivamente di decine di migliaia di euro alla settimana e mediamente di 3 kg. di cocaina al mese.

L’attività investigativa ha permesso di infliggere un ulteriore colpo al fenomeno illecito dello spaccio di sostanze stupefacenti nella Capitale, ricostruendo uno spaccato quotidiano dell’attività di spaccio di cocaina posto in essere da due distinti gruppi criminali.

Un primo gruppo, ai cui componenti, tutti italiani residenti nel quartiere di “San Basilio”, dove peraltro era dislocata la base logistica dell’organizzazione, è stato contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio ed alla spaccio di cocaina. Tale sodalizio criminale era infatti caratterizzato da una struttura gerarchicamente ordinata, dove vigeva una consolidata ripartizione dei compiti e dei ruoli assegnati a ciascuno dei partecipanti, distinguendo addirittura il ruolo di pusher in ragione dell’importanza o meno del cliente e quindi del quantitativo di cocaina consegnata; da una struttura organizzativa che prevedeva la tenuta di una contabilità delle vendite comuni; dalla custodia della sostanza stupefacente in luoghi sicuri lontani da quelli di spaccio; dall’utilizzo di schede telefoniche intestate a prestanome, immediatamente sostituite quando gli utilizzatori, anch’essi affiliati, nel corso delle attività di riscontro sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia Roma Cassia; dall’osservanza scrupolosa degli ordini impartiti dai capi, in virtù dei quali i vari pusher erano incaricati di recarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte sui luoghi convenuti di volta in volta per l’incontro dei clienti.
Il secondo gruppo invece, i cui compartecipi, anche in questo caso tutti italiani, sebbene tra loro in concorso, non hanno evidenziato rapporti di cointeressenza e legami d’affari tipici di una vera e propria organizzazione, aveva la base logistica in un comprensorio residenziale in zona “La Pisana”.

Dall’attività tecnica di intercettazione è emerso in particolare: un incredibile sequenza di contatti, di approvvigionamenti e di cessioni di cocaina; che venivano preferiti quali luoghi di spaccio i posti particolarmente affollati come i centri commerciali e i centri sportivi; che gli stessi adottavano accorgimenti al fine di depistare le eventuali indagini da parte della polizia giudiziaria affidando compiti precisi ed avvalendosi di svariate automobili e di utenze cellulari “pulite”; l`utilizzo di diversi locali per la lavorazione dello stupefacente in maniera tale da non poter mai essere scoperti; l`utilizzo di nomi fittizi e soprannomi anche tra di loro, onde evitare identificazioni precise da parte degli investigatori; l`utilizzo di soggetti incensurati per il trasporto e lo spaccio della cocaina, nonché di un linguaggio criptico basato su pochissime frasi, tutte dello stesso tenore, con terminologie a volte scontate ed altre volte fatte invece di sottintesi per celare la richiesta di sostanza stupefacente, come i termini utilizzati per fare riferimento alle dosi, chiamate “piccolini” e “grandi”, stante ad indicare dosaggi diversi di sostanza da 0,5 e da 1 grammo, “t-max” per indicare invece il dosaggio da 5 grammi.

Gli arresti sono avvenuti nelle borgate romane di San Basilio, La Pisana e Tor Bella Monaca dove i carabinieri della Compagnia Roma Cassia, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Roma Santa Maria di Galeria, hanno dato seguito ad ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 10 persone: alcuni sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio e allo spaccio di sostanze stupefacenti e altri di concorso nel reato continuato di detenzione e cessione delle stesse sostanze.

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