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Nuovo campo rom a Roma Nord, FDI “Il Sindaco ritiri subito il bando”

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Galvanica Bruni

Continua a tenere banco la vicenda del bando per il reperimento di un’area attrezzata nel territorio del XV Municipio “e municipi limitrofi” per l’accoglienza di 120 nuclei familiari di etnia rom. Se da un lato c’è chi crea inutile e gratuito allarmismo  sui social scrivendo che il nuovo campo verrà realizzato in via del Baiardo, a Tor di Quinto, dall’altro c’è chi contesta più seriamente i modi e i tempi con il quale il bando è stato gestito (emesso il 14 giugno ma pubblicato solo l’8 luglio sul sito web capitolino) e soprattutto i contenuti.

Fra questi ultimi gli esponenti FDI Andrea De Priamo e Giorgio Mori che in una nota fanno sapere che “a causa del grande allarme sociale provocato dalla pubblicazione tardiva del bando” hanno deciso di protocollare oggi una mozione, sottoscritta dai consiglieri di FDI e di Lista Meloni e dal consigliere Cozzoli del Gruppo Misto, per chiedere al sindaco Raggi il ritiro del bando in oggetto.

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“Sotto il profilo temporale – spiegano De Priamo e Mori – lascia sconcertati il fatto che si sia scelto proprio il momento elettorale, peraltro nella fase più delicata, quella del ballottaggio, per pubblicare un bando tanto impattante per il territorio di Roma Nord. Questo fatto è aggravato dalla circostanza di aver inserito i riferimenti del bando sul sito del Comune di Roma solo in data 8 luglio; peraltro allo stato la Determina Dirigenziale non è ancor oggi tecnicamente visibile sul sito”.

“Inoltre – incalzano i due esponenti FDI – il mancato coinvolgimento degli enti locali di prossimità (i municipi) delegittima anche le motivazioni stesse del bando. L’ex Presidente del XV ha dichiarato pubblicamente di “non essere stato mai contattato, né informato” per condividere tale scelta, esattamente come giá avvenne per il trasferimento dei profughi all’hotel Point nel luglio 2015, collocati nottetempo senza informare nessuno. Da troppo tempo infatti si é deciso di imporre al territorio scelte di accoglienza in modo forzato e senza alcuna trasparenza e partecipazione. Il caso del Centro Profughi di S.Nicola è forse il più eclatante, ma vi sono anche situazioni meno note, ma altrettanto rilevanti come il Residence di Via Tagliaferri e quello della Cerquetta, ma pure l’Hotel Flaminius per l’emergenza abitativa dopo l’alluvione del 31 gennaio 2014.”

“Infine – concludono – va anche precisato che Fratelli d’Italia si opporrebbe fermamente all’ipotesi ventilata da alcuni che la struttura recettiva del Roman River o altre analoghe nella zona possano essere, attraverso adeguamenti specifici, trasformate in centri di accoglienza per richiedenti protezione internazionale”.

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