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Quando l’AMA non c’è nel XV i topi ballano

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Galvanica Bruni

Chissà a cosa pensava Roberta Lombardi, deputata del Movimento 5 Stelle e membro del direttorio romano che supporterà il sindaco Virginia Raggio nell’esercizio del suo mandato, quando pochi giorni fa ad una trasmissione radiofonica ha detto che “a Roma ci sono 14 municipi” creando sconcerto e ilarità nei residenti del XV, last but not the least fra i municipi romani.

Ma poi s’è scoperto, pensava all’AMA, azienda nella quale veramente si crede che il XV non esista.

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Basta guardarsi intorno girando nei quartieri lungo l’asse Cassia-Flaminia.  Da Ponte Milvio a Cesano, da Collina Fleming a Prima Porta da una quindicina di giorni pare che l’AMA abbia cancellato il XV dalla sua mappa e dai tom-tom dei mezzi adibiti alla raccolta.

Cassonetti stracolmi che esondano sui marciapiedi sommati all’inciviltà di chi abbandona i rifiuti nelle strade stanno trasformando il territorio in una discarica permanente. E con la calura e i rifiuti organici che si putrefanno ad andarci a nozze sono i topi: avvistarli anche in piena luce lungo i marciapiedi, nei giardinetti, nei cortili condominiali in questi giorni è sempre più facile.

E l’AMA che fa? “Ho visto con i miei occhi il camion dell’Ama passare dritto nonostante la strada risultasse invasa dall’immondizia” scrive su facebook una residente di Grottarossa lanciando un appello al neo presidente del XV, Stefano Simonelli, denunciando che “dalla settimana delle elezioni i cassonetti vengono svuotati due volte a settimana se tutto va bene, invece che tutti i giorni” e che “sempre dalla settimana delle elezioni è quasi impossibile mettersi in contatto con il numero verde dell’Ama“.

“Dopo che ho visto una colonia di topi alla Storta che banchettavano in mezzo alla spazzatura ho perso la forza di dire che è il problema principale a Roma” le fa eco un’altra residente.

E se sulla Cassia si piange a Labaro non si ride. In via Veientana Vecchia, ad esempio, cumuli mobili vecchi e sacchi di rifiuti attendono di essere ritirati da giorni.
E quando l’AMA non c’è i topi ballano, pure lì.

Ci sono evidenti problemi con la raccolta dei rifiuti e le particolari condizioni stanno favorendo la proliferazione di topi per le strade, per la cui presenza giungono sempre maggiori avvistamenti” scrive oggi in una nota Marcello Ribera, ex presidente della commissione ambiente del XV fino al 5 giugno ed attualmente consigliere PD della nuova consiliatura, che rivolgendosi ai nuovi amministratori municipali dice: “i cittadini che mi stanno inoltrando le segnalazioni vogliono spiegazioni e risposte in merito: a tal fine rivolgo un appello alla nuova amministrazione affinché prenda al più presto dei provvedimenti per la risoluzione dell’emergenza.”

Chiaro che questa situazione non può essere addossata al neo sindaco, impegnata com’è a leggere i report quotidiani che ha richiesto all’AD dell’Azienda: chissà cosa ci sarà scritto in merito al XV, tout va très bien madame Raggi?
E non è neanche addossabile al neo presidente del XV che ha da poco preso le consegne ed è ancora privo di giunta (sarà resa nota lunedì 11 luglio).

Ma senza parlare di colpe, che fare perchè l’AMA si ricordi dell’esistenza del XV?
Beh, la collettività si aspetta che Simonelli sbatta i pugni sulle scrivanie dell’azienda tanto per cominciare, che faccia sentire la voce del territorio, che pretenda turni straordinari perchè quando si cominciano a contare i topi nelle strade il degrado è veramente all’ultimo atto.

E si aspetta che dia notizie, che rassicuri, che indichi i motivi della mancata raccolta e quanto in fieri per porvi rimedio, che faccia insomma sentire la “sua” di voce; il riserbo istituzionale a volte è mal interpretato.

Claudio Cafasso

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5 COMMENTI

  1. Io mi domando: perché dobbiamo pagare per un servizio inesistente? In realtà credo che oltre a non pagare bisognerebbe denunciarli. Perché così si rischiano anche epidemie, fa caldo e a volte la puzza è insopportabile. Per non parlare dei mezzi che perdono liquido maleodorante. Possibile che noi cittadini non riusciamo a fare niente per difenderci?

  2. Non ha importanza che colore ci sia al comune o al municipio la musica è la stessa. In via vibio mariano tomba di nerone hanno messo la raccolta differenziata ma senza cassonetti per umido carta e plastica.
    e io che ho buttato il vecchio secchio.

  3. Sarebbe opportuno far pagare la tassa raccolta rifiuti sulla bolletta elettrica così si beccano tutti i furbastri che non pagano e che non potendo chiamare AMA per i rifiuti ingombranti li depositano per strada! Il recupero di materiali ingombranti per strada comporta un onere costoso non previsto, impegna uomini e mezzi che vengono comunque distolti dal normale servizio di raccolta e a pagarne le conseguenze sono i cittadini che rispettano le regole. Incrementare i controlli e sanzionare in maniera molto pesante i trasgressori: e mettete ‘sti “Vigili di Quartiere”!!!!!!!!!

  4. io abito in zona vigna stelluti e nelle vie adiacenti la pulizia strade non passa dalla caduta di Marino, tanto che recentgemente ci siamo portati via 1 quintale di foglie e altra rumenta da soli.

  5. Lama storta, Via Cassia 1608/16010. Cassonetti (pochi e da rottamare) vicino, ma non di fronte – chissà come mai – ad una trattoria ed una friggitoria. Immaginate la puzza nauseante di avanzi di cibo, e soprattutto pesce, per chi abita dietro ai cassonetti. Il tutto A PaGAMENTO con tariffere ultra esose per un servizio inesistente (ma chi non paga si vede approcciare da AgenziaDelleEntrate). Unica soluzione: gara annuale di appalto per la raccolta dei rifiuti in ogni singolo municipio. Se il servizio non funziona l’anno successivo tutti a casa e sotto un altro. Attualmente il servizio di raccolta viene remunerato con una tassa a carico dei contribuenti da pagare a prescindere dal servizio prestato. Questa è Roma e sopratutto le periferie.

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