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Flaminia, le due facce della stazione Due Ponti

stazione Due Ponti (2)
Galvanica Bruni

E’ il caso di dirlo, una rondine non fa primavera e un’opera di street-art non fa una stazione. Prima di arrivare a vedere i murales recentemente realizzati ci si imbatte infatti in una serie di problemi che denotano l’incuria in cui viene lasciata.

Siamo alla stazione Due Ponti della Ferrovia Roma Nord, in via Vitorchiano, sulla Flaminia, una stradina tretta e affollata di auto parcheggiate su ambedue i lati; accanto vi è la vecchia stazione che non è messa in sicurezza; gli impianti di sorveglianza non sono in funzione; gli ascensori non sono mai stati collaudati e ad oggi ancora sono fuori uso; in caso di forte pioggia l’acqua riempie il sottopassaggio impedendone la discesa.

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In questa stazione Alice Pasquini, nota artista romana, street artist e pittrice, ma anche illustratrice e scenografa, ha quasi terminato dopo alcuni giorni di lavoro sei murales sulle pareti limitrofe alle banchine.

stazione Due Ponti (7)Disegni all’insegna dello sport, della pallavolo per la precisione; una iniziativa voluta dalla Federazione Italiana Pallavolo condivisa con Atac e Regione Lazio.

Peccato però che prima di poter arrivare a vedere le opere d’arte che colorano la stazione tocca fare la gincana. In via Vitorchiano, come detto, troviamo auto parcheggiate in malo modo che impediscono anche ai pedoni di procedere tranquillamente. Chissà come potrebbe passare un mezzo di soccorso.

E una volta raggiunta la stazione inutile chiamare l’ascensore, seppur nuovo di zecca: non dà cenni di vita, è fermo. Tocca quindi prendere il sottopassaggio e fortuna vuole che mentre siamo lì piova poco perché l’acqua è già arrivata sulle scale e la discesa si fa pericolosa.

Una volta raggiunto il piano sottostante della stazione, quello che porta sulla banchina opposta, ci troviamo a percorrere un tratto abbastanza lungo e poco illuminato.
Le telecamere posizionate all’interno, non funzionano.
Un percorso che se è poco raccomandabile di giorno, la notte è decisamente sconsigliabile farlo.

Stona non poco questa iniziativa di street art se ci sia guarda intorno; eppure, come ci viene riferito dall’ufficio stampa e comunicazione della FIPAV, “il nostro progetto nasce dalla voglia di iniziare a riqualificare il territorio, a partire dalla zona più vicina alla nostra sede di via Flaminia 362”. Progetto dunque voluto e finanziato dalla FIPAV stessa che grazie alla collaborazione di ATAC e Regione Lazio ha avuto tutti i permessi necessari.

stazione Due Ponti (3)Ce lo confermano anche dall’ ATAC: “Questa iniziativa esula dalle nostre competenze; noi abbiamo dato l’ok a procedere, ma siamo ben consci di tutte le criticità della stazione e non solo di questa; potremmo dare inizio ai lavori necessari solo dopo che la Regione stazionerà i fondi necessari”.

E allora, parafrasando, non ci rimane che assistere alla nascita di un bel fiore in mezzo alla boscaglia: anche la Due Ponti da oggi, fa parte delle stazioni colorate della Capitale grazie al progetto “Arte in Stazione e Città a Colori’ promosso e organizzato da Franco Galvano, ex funzionario  di Ferrovie dello Stato Italiane e Vice Presidente dell’Associazione NSA Roma Nord.
Progetto in base al quale è partita la riqualificazione di diverse stazioni di Roma e Provincia con l’aiuto di volontari e di street artists. Obiettivo, 120 stazioni da colorare.

Impegno lodevole certo, ma vien da sé pensare che le priorità siano altre. Non è chiaramente colpa di chi a titolo gratuito e personale sta cercando di dare una mano nè degli artisti che si prestano, ma a fronte di cotanto impegno spontaneo dei privati stona molto l’assenza di quello degli enti che dovrebbero invece rendere idonee le stazioni all’uso specifico per le quali nascono.

Valentina Ciaccio

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