Home POLITICA Ottavi: “Il Tar esclude le nostre liste ma noi ci siamo”

Ottavi: “Il Tar esclude le nostre liste ma noi ci siamo”

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Con una sentenza resa nota nella sera di venerdì 13 maggio, il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi proposti dalla lista “Sinistra per Roma – Fassina sindaco”, anche quelli riguardanti i provvedimenti di esclusione nei singoli Municipi capitolini. Fassina e Sinistra Unita sono fuori dalla competizione elettorale per il Comune e per i Municipi. Fassina ha però fatto sapere che ricorrerà al Consiglio di Stato, “Non ci fermiamo qui. Siamo convinti delle nostre ragioni” ha dichiarato ieri sera.

Nelle more del nuovo ricorso c’è chi non molla e tiene duro. E’ il caso di Michela Ottavi, da oggi candidata “in fieri” alla presidenza del XV Municipio per Sinistra Italiana e già assessore alle politiche sociali, che in una nota sostiene che l’esclusione della lista “è una grave perdita per la competizione elettorale e per la democrazia”  e comunque ringrazia “le candidate e i candidati della lista Sinistra per Roma del Municipio XV per le competenze, la serietà e la passione che hanno messo a disposizione del nostro progetto e che sarà un valore aggiunto per il lavoro che abbiamo davanti.”

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“Alle realtà del territorio e alle tante cittadine/i che ci sostengono e rinnovano la loro vicinanza in queste ore voglio dire che andiamo avanti, ancora… insieme” afferma Ottavi convinta che “oggi più che mai  Roma e i suoi Municipi hanno bisogno di una Sinistra rinnovata che ponga al centro il tema della creazione e dignità del lavoro, del sociale, della scuola, della qualità della vita dei territori, della casa, della cultura, delle periferie. E c’è tutta la necessità di una Politica seria e partecipata che sappia rispondere, anche con coraggio, alle domande poste dai cittadini.”

“In questi tre anni come Assessore alle politiche sociali, sanitarie e pari opportunità del Municipio XV abbiamo raggiunto importanti risultati a favore delle persone, a partire da chi è più in difficoltà. Con la consapevolezza che cambiare si può – conclude Ottavi – ma anche con la serietà di chi riconosce  che molto c’e’ ancora da fare ci incontreremo con le candidate/i, con le forze politiche e sociali della Sinistra, con le realtà e i cittadini che sostengono il nostro progetto per decidere come andare avanti. Ancora…insieme”.

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1 commento

  1. Non sono affatto contento dell’esclusione di Fassina dalle elezioni romane 2016.
    Anzi è una grave perdita per la democrazia e non solo per Roma.

    Certo che SEL e Sinistra Italiana è l’ora che prendano una posizione netta
    in materia di principio di legalità e stato di diritto.
    Finora nessuno in diritto amministrativo aveva mai dubitato che la mancanza della data in un atto pubblico a cura del pubblico ufficiale che lo sottoscrive esercitando la potestà certificatoria – come accaduto alle liste di Fassina – sia un vizio insanabile di nullità.

    Mi è venuto in mente il caso dell’elezione di Mattarella della gestione della presidenza della Boldrini e delle dichiarazioni di Vendola a La7 sulle schede tracciate.
    Rivedendo il filmato audiovideo su Radio radicale e contando i voti andati a Sergio Mattarella il 31 gennaio 2015 al quarto scrutinio di votazione presso la Camera dei Deputati
    dove era convocato il Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali
    per l’elezione del Presidente della Repubblica si scopre che al minuto 56′ e 40″ c’è un falso allarme di avvenuta elezione. Al minuto 57′ e 59″, cioé allo scoccare del 58.00 dal’inizio del filmato su Radio radicale, che coincide col raggiungimento del voto asserito n. 501 per Mattarella (in realtà il quorum in quarta votazione era fissato a 505) l’Assemblea presieduta dalla Boldrini e subito dopo che la medesima ha letto e dato sostanzialmente per validi 2 voti a Mattarella in cui compare la parola Onorevole (mentre Mattarella era semmai in quel momento giudice costituzionale in carica)
    esplode in un applauso fragoroso.

    Fino all’acclamazione al minuto 58
    questi sono i veri risultati di Mattarella:
    degli 11 modi diversi di esprimere il voto per Sergio Mattarella
    il vincitore è….

    MATTARELLA = 257 voti
    SERGIO MATTARELLA = 102 voti
    MATTARELLA S (con o senza punto) = 46
    MATTARELLA SERGIO = 41
    S. MATTARELLA (con o senza punto) = 7

    ON (con o senza punto) SERGIO MATTARELLA = 25
    ON (con o senza punto) MATTARELLA = 19
    MATTARELLA. (nel senso di punto immotivato dopo Mattarella) = 1
    MATTARELLA ON SERGIO = 1
    ON. PROF. SERGIO MATTARELLA = 1
    PROF SERGIO MATTARELLA = 1

    Questi ultimi 6 modi danno luogo a voti sicuramente nulli secondo i principi generali del diritto elettorale applicati a tutti i cittadini e non derogati dai regolamenti parlamentari che la Boldrini avrebbe dovuto applicare anche in Parlamento, in quanto contengono elementi che rendono il voto riconoscibile. D’altronde Alfano da Vespa e Vendola a La7 hanno confermato un’intesa per rendere tracciabile il voto. Eppure la Costituzione prescrive lo scrutinio segreto !!!

    Anche se i 48 voti nulli che invece la Boldrini e l’Aula di Montecitorio hanno considerato validi
    non erano determinanti per l’elezione di Mattarella, il quale al termine dello spoglio ha avuto piu’ di 600 voti, in realtà è proprio il meccanismo di votazione e l’omessa regolamentazione nel dettaglio nei regolamenti parlamentari del modo di esprimere la preferenza anche durante l’elezione del Presidente della Repubblica che porta ad un risultato palesemente viziato dalla riconoscibilità della provenienza del voto.

    Infatti ‘scrutinio segreto’ non vuol dire soltanto che il voto deve essere espresso in modo segreto nel momento in cui si passa nel catafalco e si deposita la scheda, ma anche dopo, nel momento in cui si scrutinano le schede. Insomma l’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, Costituzione alla mano, è valida o nulla? C’è stato davvero un accordo tra i partiti e all’interno di alcuni partiti per rendere tracciabile il voto segreto?

    SEL e Sinistra Italiana sono per la legalità o no?

    Cristiano Lorenzo Kustermann

    (Capolista dei Radicali in XV Municipio – ph.d. in diritto pubblico Un. Rm Tor Vergata)

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