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Santa Giovanna Elisabetta, pensaci tu

viste le condizioni dell'omonima via, invocare la Santa potrebbe aiutare?

via santa giovanna elisabetta
Galvanica Bruni

Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, religiosa francese vissuta dal 1773 al 1838 e fondatrice dell’Ordine delle Figlie della Croce, fu proclamata santa nel 1947. Ma santi, forse, lo sono anche tutti coloro che abitano nell’omonima via.

Una piccola via a senso unico, lunga esattamente settecento metri, senza marciapiedi, con auto parcheggiate in divieto di sosta e con altre che vi si immettono a tutta velocità. Piccola sì, eppure per tutto quello che troviamo ci sembra quasi via del Corso: una scuola, il teatro Cassia, una parrocchia, il parrucchiere e il barbiere, una casa di riposo, una merceria, un bar, un mini market, un’autofficina e un ristorante.

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Siamo in via Santa Giovanna Elisabetta, una traversa di via Cassia nuova, poco prima del Poggio delle Rose, come alcuni chiamano la piccola zona tagliata in due da via San Godenzo. Dopo che sull’attivissima pagina facebook “Sei della Cassia se” in molti si sono lamentati della pericolosità della via abbiamo voluto fare un sopralluogo per capirne di più.

E’ chiaro che non possiamo dare torto a chi scrive: “mia moglie, con il passeggino e due bambini, non riesce ad andare a piedi sulla cassia per paura di essere investita”. Non poche volte infatti anche noi abbiamo schivato le macchine che arrivavano e abbiamo fatto la gincana tra quelle parcheggiate.

Ma procediamo con ordine. Arrivati sul posto vediamo che la segnaletica ci dice che la sosta è vietata lungo tutta la via. Eppure c’è una lunga fila di macchine su tutta la corsia di destra.

Alla nostra sinistra invece non c’è il marciapiede; troviamo alcuni parcheggi privati dei residenti e un tratto completamente lasciato all’incuria, dove flora di vario tipo cresce rigogliosa. Eppure potrebbe essere una buona area pedonale o parking.

Cerchiamo di capire meglio a chi appartengano alcune zone di parcheggio chiuse con delle corde. Non ci sono cartelli, né indicazioni particolari che facciano capire che sia una sosta privata come invece è segnalato dai parcheggi privati dei residenti, ognuno con il suo permesso ben affisso sul muro.

via santa giovanna elisabetta 2Dello stesso parare sembrerebbe un altro appartenente al gruppo: “i due ristoranti a inizio via dispongono di due aree recintate per parcheggio clienti. Possiamo verificare se siano di proprietà delle due strutture o sia un’occupazione di fatto?” Il dubbio allora non è venuto solo a noi.

E’ un via vai di automobili e di pedoni. La via è frequentatissima sia per i diversi esercizi commerciali, sia per la presenza della scuola dove i genitori accompagnano i bambini.

Mentre siamo intenti a capire la situazione, davanti a noi si materializzano due vetture; una che scende e una che sale da via Cassia, si immettono entrambe su via di Santa Giovanna Elisabetta. Impossibile vederle con anticipo perché da entrambi i lati la visuale è impedita dalle mura delle abitazioni. La prima, quella che veniva da destra, frena di colpo e la seconda fa lo stesso.

Solo allora ci rendiamo veramente conto della pericolosità. Attraversiamo quindi via Cassia e ci poniamo sul marciapiede di fronte per monitorare il via vai. Da destra e da sinistra arrivano macchine che si immettono in via Santa Giovanna Elisabetta a velocità elevata, senza poter vedere nulla della via.
Forse qualche paletto all’altezza della curva già basterebbe a proteggere i pedoni e la presenza di qualche dosso potrebbe servire a far rallentare le auto.

via santa giovanna elisabetta 3La strada è pericolosa, le macchine corrono, mancano i marciapiedi; inutile ricordare che oltre a tante famiglie con bambini, nella via c’è anche una scuola. Che vogliamo fare? aspettiamo la tragedia?” scrive un altro residente su facebook al quale Daniele Torquati, Presidente del Municipio XV, così risponde: “via Santa Giovanna Elisabetta è stata inserita come zona all’interno del piano del traffico licenziato pochi mesi fa dall’amministrazione comunale… la richiesta che abbiamo fatto per cercare di regolare e controllare sta andando avanti”.

In una strada come questa i pedoni avrebbero il diritto di camminare al centro della carreggiata ma verrebbero sommersi da clacsons ed insulti se non dalle gomme. Le macchine in divieto di sosta andrebbero rimosse tutte immediatamente”, sono invece le considerazioni di un altro residente.

E’ chiaro che la strada di problemi ne ha, e come. Fare multe a chi lascia l’auto in un tratto dove vige il divieto di sosta potrebbe aiutare la circolazione dei pedoni, ma è pur vero che tutta l’area in questione scarseggia di parcheggi.
Trovare una zona adatta per poterlo creare sarebbe utile e necessario; come fa notare un altro residente, infatti “forse è il caso che le istituzioni prendano seriamente in considerazione il problema parcheggi, siamo aumentati di numero, è giunto il momento di trovare una soluzione”.

E allora come non ricordare che già nel lontano marzo 2012 c’era chi individuava in un terreno di proprietà della Regione Lazio lo spazio idoneo, e per farvi un parcheggio invocava non la Santa, ma l’ex presidente Renata Polverini?
E come non ricordare ancora che il 6 maggio 2015 – come testimonia il relativo verbale – l’intera commissione lavori pubblici del XV Municipio si riunì sul posto, a dir il vero molto fugacemente (45 minuti) per capire la fattibilità della realizzazione di un parcheggio nella stessa area individuata ben tre anni prima?

Sono i tempi della politica, si sa. Ma di questo passo ai residenti di via Santa Giovanna Elisabetta veramente non resta che chiedere aiuto a tutti i santi in Paradiso.

Valentina Ciaccio

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5 COMMENTI

  1. Nella strada poi vengono spesso riscontrati atti vandalici alle macchine parcheggiate. Faccio notare poi che la zona a sinistra (parcheggi privati)da piano regolatore risulta essere area a verde.

  2. Segnalo che la sera, a ridosso del breve marciapiede che costeggia “La Brace” e ” Assaggiami”, i clienti parcheggiano sino all’ estremità della curva, all’ angolo con la via Cassia, restringendo pericolosamente la svolta delle auto che provengono dalla stessa Cassia, costrette di conseguenza a rasentare il muro opposto, con visualità limitata. Mi chiedo come mai nessuno abbia mai sollevato il problema, visto che non è la prima volta che nel curvare, ci si trova improvvisamente dinanzi a pedoni che rischiano di essere investiti.

  3. Vorrei che si facesse luce su tutte quelle strutture presenti sul lato sinistro della strada, fra le quali una sorta di “casotto” grigio, e dei pergolati inamovibili, utilizzati come parcheggi coperti. Sono tutti leciti oppure strutture abusive?

  4. Gentile Cecilia, il problema delle macchine parcheggiate si presenta anche di giorno. Consideri che io devo passare con il passeggino accanto alla brace. È un momento di terrore, le assicuro!
    Ringrazio la redazione di aver dato voce al problema!
    Speriamo che il presidente Torquati riesca a risolvere qualcosa come ci ha scritto privatamente a seguito della nostra insistenza a riguardo.

  5. Ha ragione, sign. Marzia; qualche volta mi è capitato di trovarmi di fronte un passseggino mentre curvavo. Per fortuna conosco la strada e svolto lentamente, come penso faccia la maggior parte dei residenti che sono più prudenti, e forse per questo non è mai successo un incidente grave. Persistiamo nel segnalare il problema.

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