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Fleming, l’Astra Roma Ballet al Teatro Olimpico

la compagnia offrirà agli spettatori un racconto danzato dedicato alla straordinaria figura della scrittrice Amantine Aurore Lucile Dupin, nota al pubblico con lo pseudonimo maschile di George Sand

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Tre giorni dopo la festa-evento per la riapertura, il Teatro Olimpico, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, ospiterà venerdì 29 aprile, con inizio alle ore 21, “George Sand uomo e libertà”, uno spettacolo di danza dell’Astra Roma Ballet, la compagnia fondata e diretta da Diana Ferrara, che ha sede in Piazza Monteleone di Spoleto, nel cuore del quartiere Fleming, e che lo scorso anno ha celebrato il suo trentennale proprio al teatro di piazza Gentile da Fabriano.

La compagnia, che ha al suo attivo più di ottocento rappresentazioni portate in scena in Italia e in tutto il mondo e che è formata da un gruppo di giovani ballerini in grado di affrontare i più diversi stili di danza, offrirà agli spettatori un racconto danzato dedicato alla straordinaria figura della scrittrice Amantine Aurore Lucile Dupin, nota al pubblico con lo pseudonimo maschile di George Sand.

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Con le coreografie di Sabrina Massignani, con le musiche di Chopin, Respighi e Rostropovič e con interpreti d’eccezione del calibro di Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, si rievocherà con determinazione e leggerezza, passione e coraggio, la personalità di un’artista prolifica e straordinaria, che si vestiva da uomo, fumava il sigaro e si batteva per la libertà dello spirito e un maggiore riconoscimento sociale.

L’interesse per lo spettacolo è notevole e le prenotazioni crescono di giorno in giorno.

A colloquio con Diana Ferrara

Nata a Roma, Diana Ferrara si diploma nel 1962 alla scuola del Teatro dell’Opera con Attilia Radice. Dopo aver perfezionato la sua preparazione in Italia e all’estero con i più grandi maestri internazionali, nel 1966 viene scelta da Erik Bruhn per danzare “Il Lago dei Cigni” al Teatro dell’Opera, mentre nel 1972 viene nominata Prima ballerina e nel 1978 diventa Prima ballerina étoile.
Lunghe e applauditissime tournée italiane ed internazionali, oltre ad una indimenticabile “Giselle” insieme a Rudolf Nureyev, la consacrano come una stella di prima grandezza nel firmamento della danza mondiale.

Nel 1985 Diana Ferrara fonda l’Astra Roma Ballet, la talentuosa compagnia di danza che in più di trent’anni di attività ha incantato le platee nostrane ed internazionali. Tempo fa le chiedemmo…

Ha interpretato tutti i più importanti balletti del repertorio classico, neo-classico e moderno: quali ricorda con più felicità e perché? Sono stati tutti balletti molto importanti per me: “Il Lago dei Cigni”, del quale ho danzato più di cento repliche in tutta Europa, “La Bella Addormentata”, che mi ha consacrata prima Ballerina Etoile del Teatro dell’Opera di Roma, “Giselle”, in coppia con il grande Rudolf Nureyev, “Don Chisciotte”, danzato al Teatro dell’Opera di Roma con l’étoile del Teatro Bolshoi Vladimir Vassiliev, e ancora i balletti neo classici di George Balanchine, il più grande coreografo del Novecento.
Per non parlare, poi, di “Anna Karenina” di Alexander Schneider, interpretata al Teatro dell’Opera di Francoforte, e “La Fille mal Gardée” e “Shéhérazade”, che furono creati per me dal grande coreografo Attila Silvester. Quindi, non una in particolare, ma tante amate interpretazioni.

Che ricordo ha di Rudolf Nureyev? Un grandissimo artista che mi ha fatto capire come vivere e calarsi profondamente nei ruoli che interpreti. Come faceva lui: con tutta l’anima! Non dimenticherò mai la mia “Giselle” danzata al suo fianco.
Era una grande persona, attenta e generosa nell’assecondarmi con grande partecipazione nei nostri duetti in “Giselle”, rendendoli sublimi. Ho avuto modo di incontrarlo diverse volte nelle mie tournée all’estero e ovunque mi accoglieva con grande affetto.

La compagnia ha superato i 30 anni di attività: un bilancio? Grandi soddisfazioni e successi. Sono felice di aver dato a oltre duecento ballerini, a più di venti coreografi, a molti musicisti e compositori la possibilità di esprimere il loro talento e di trasmettere al pubblico tante emozioni in Italia e soprattutto all’estero, dove comprendono e apprezzano molto l’arte della danza.

Giovanni Berti

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