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Scontrini e Onlus, rischio processi per Marino

Ignazio Marino
Galvanica Bruni

Rischio di duplice rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino al quale è stata notificata ieri la conclusione di due inchieste che lo vedevano coinvolto. Nella prima i reati ipotizzati sono di peculato e falso, mentre nella seconda l’accusa contestata è quella di truffa. Ma lui dichiara: “mi sono sempre mosso nel pieno rispetto della legalità”.

L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, rischia un duplice processo. La Procura di Roma, tramite la Guardia di Finanza, ha provveduto a notificargli gli atti di chiusura di due indagini, una legata agli scontrini delle spese sostenute con la carta di credito assegnatagli dall’amministrazione capitolina quando Marino era sindaco della città e l’altra ai compensi destinati a collaboratori fittizi quando il chirurgo era il rappresentante legale della ‘Imagine’, una Onlus fondata nel 2005 per portare aiuti sanitari in Honduras e in Congo.

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Il caso scontrini scatenò una bufera su Marino che poi decadde dopo le dimissioni di massa anche dei consiglieri di maggioranza. Nella prima inchiesta – quella sugli scontrini – i reati ipotizzati sono di peculato e falso mentre nella seconda l’accusa contestata è quella di truffa.

Il primo procedimento, affidato al pubblico ministero Roberto Felici, si riferisce alle 56 cene, per un totale di 12.716,10 euro, avvenute tra il 2013 e il 2015. Secondo la Procura Marino “in quel periodo ripetutamente si sarebbe appropriato della dotazione finanziaria dell’Ente utilizzando carta di credito concessagli dal Comune per acquistare servizi di ristorazione nell’interesse suo, dei suoi congiunti e di altre persone non identificate”. Le cene sono state consumate non solo a Roma ma anche a Genova, Torino e Firenze.

Per quanto riguarda l’accusa di falso si riferisce al fatto che Marino “impartì ai componenti della sua segreteria di preparare dichiarazioni giustificative delle spese sostenute inserendovi indicazioni non veritiche tese ad accreditare la presunta natura istituzionale dell’evento apponendo in calce alle stesse la sua firma”.

Per quanto riguarda la seconda indagine relativa alla onlus creata nel 2005 per fornire aiuti sanitari in Sudamerica e Africa la Procura contesta l’accusa di truffa oltre che a Marino anche ad altre tre persone. Il magistrato contesta loro d’aver predisposto la certificazione di compensi relativi a prestazioni fornite per collaboratori fittizi o a soggetti inesistenti. Per questo comportamento l’Inps avrebbe subito un danno di circa 6mila euro.

“Mi sono sempre mosso nel pieno rispetto della legalità ed è per questo che continuerò ad impegnarmi per Roma”, ha commentato laconicamente Marino che, a capo di una lista civica,  con questi due fardelli sulle spalle si accinge a candidarsi nuovamente per la poltrona di primo cittadino.

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