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Vigna Clara, Fleming e Ponte Milvio più sicuri con i poliziotti di quartiere

polizia a piedi
Duca Gioielli

poliziottiquartiere240.jpgNon indossano nessuna divisa speciale, sono buoni camminatori ma soprattutto sono dotati di orecchie ed occhi attenti. La loro arma principale è l’attenzione al particolare e l’ascolto del territorio. Il servizio messo in campo dal Commissariato Ponte Milvio è partito da pochi giorni. Ne parliamo con il dr Filiberto Mastrapasqua, numero uno del commissariato.

Il Poliziotto di quartiere nasce per essere più vicino alla gente. Lavorare nelle strade del quartiere lo porta infatti a conoscere la realtà quotidiana degli abitanti della zona, ad essere un punto di riferimento per i commercianti e un deterrente per cittadini poco onesti.
E’ sulla base di questi principi che il Questore di Roma Nicolò Marcello D’Angelo ha potenziato il numero di agenti nei vari commissariati romani affinché i nuovi arrivati fossero destinati ad implementare questo servizio.

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E a Ponte Milvio, Filiberto Mastrapasqua non ha perso tempo. Convinto che il territorio lo si tuteli meglio quanto più stretto è il rapporto fra le forze dell’ordine e i cittadini, ha dato il via in questi giorni al servizio di “pattuglia appiedata” che sfocerà presto nel canonico servizio di “poliziotto di quartiere”, come meglio conosciuto dai romani.

In effetti, ci spiega il dirigente del Commissariato che ha accettato di rendere noti i contenuti della novità in anteprima a VignaClaraBlog.it, il servizio non è ancora strutturato in turni e percorsi prefissati, ma lo sarà molto presto.

“In qualsiasi ora della giornata, appena ho due agenti non impegnati, li invio su un percorso scelto di volta in volta fra quelli che a Vigna Clara, al Fleming e in zona Ponte Milvio sono più frequentati dai cittadini o dove c’è una maggiore concentrazione di attività commerciali. Il riscontro – afferma il dr Mastrapasqua – è molto positivo, in strada i nostri agenti vengono visti con piacere e gli operatori commerciali hanno salutato con estremo favore questa iniziativa. Questo mi spinge ad andare avanti, presto sarà un servizio a regime”.

Serve una formazione precisa? “Sì, poliziotto di quartiere non ci si improvvisa, non basta essere un buon camminatore. Occorre avere un acuto spirito d’osservazione, molta capacità di relazionarsi e di saper catturare i segnali che arrivano dal territorio. Questi agenti, donne e uomini, sono gli occhi e le orecchie in strada ed ogni percezione acquisita viene poi messa a fattor comune di tutti i colleghi affinché diventi patrimonio comune.”

Come li si riconosce, hanno una divisa particolare? “Niente affatto, ci mancherebbe! Indossano la solita divisa da agente della Polizia di Stato, col solito armamento e un cellulare. Della divisa fa parte il sorriso, perché hanno il compito di stringere un rapporto diretto con gli interlocutori, con i cittadini e i commercianti. Questi ultimi vivono il territorio intensamente, sono ‘partner’ importanti nella tutela della sicurezza.”

Solo controllo o anche prevenzione? “Sono agenti di Polizia a tutti gli effetti quindi in caso di necessità, uno scippo, una rapina o semplicemente un malore in strada, hanno il dovere di intervenire immediatamente e nel contempo di chiedere supporto alla centrale. Se c’è da inseguire qualcuno, ovviamente una cosa farlo a piedi e una in auto.”

La percezione diffusa d’insicurezza pare non proporzionata al numero di episodi criminali. Lei cosa ne pensa? “Lo penso anch’io. I cittadini percepiscono l’insicurezza non solo da furti e rapine ma anche dal mancato decoro, dall’illuminazione mancante, da rovi non tagliati che potrebbero nascondere pericoli, da una lunga attesa di sera alla fermata del bus. Tutte situazioni che aumentano il senso di insicurezza quotidiana anche se in quel giorno nessun fatto di cronaca nera è andato in prima pagina.”

Dunque i poliziotti di quartiere, o meglio la pattuglia appiedata…. “Servono proprio a questo. E’ la risposta – ovviamente non l’unica – che il Commissariato Ponte Milvio vuole dare ai cittadini di Ponte Milvio, Vigna Clara, Fleming e delle zone adiacenti di nostra responsabilità: portare i poliziotti in strada, vicino a chi si sente insicuro, far loro sentire che ci siamo, che siamo a loro disposizione, che chiediamo anche il loro aiuto, specie dei commercianti, affinché il territorio sia e si senta più sicuro. Condivisione e compartecipazione – conclude il dr Mastrapasqua – è la sintesi di questo servizio.”

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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10 COMMENTI

  1. MAH! proprio questa sera ho detto ad una vigilessa di un disagio che stavano procurando delle auto in doppia fila e dei motorini che avevano bloccato un passaggio e c’era una persona con handicap che non passava, mi ha detto si si…nessuno ha mai visto arrivare qualcuno! Ottimi se servono solo a star li come marionette superbe e pagate.

  2. mah ! se non si conosce nemmeno la differenza fra vigili e poliziotti si prendono grosse cantonate e si scrivono commenti inutili.

  3. In effetti che cosa c’entra ?Il poliziotto di quartiere e’ un deterrente per i cittadini poco onesti. Vigilano su la sicurezza dei quartieri, dei negozi , della gente etc.ect.

  4. In periferia pero dove ce ancora più bisogno niente del genere. Parlo di Labaro, Colli’oro, Prima porta , Giustiniana dove e aumentata la delinquenza in maniera esponenziale!!!!

  5. Vi vorrei segnalare le zone di Via Monterosi, Via Tuscia e tutte le zone intorno alla stazione abbandonata di Vigna Clara. Posti dimenticati da tutti e facile preda del primo delinquente che passa.
    Ma sappiamo che anche qui si fa grancassa con le zone più frequentate. E per il resto ognun per se…
    Saluti
    Max PETRASSI

  6. Facciamo un’analisi seria.
    Da wikipedia. XV Cassia/Flaminia: Abitanti 158 206 Kmq 186,7

    Diciamo che una pattuglia appiedata di due persone compre 5 KMq in 4 ore.
    Per averla 24 ore occorrerebbero 12 persone.
    Per tutto il XV, supponendo che sia edificato solo la metà del territorio 90/5 = 14*12
    Quindi occorrerebbero per il solo XV , 168 Poliziotti diciamo 200 tra ferie, permessi, malattie, etc etc. A questi aggiungiamo i poliziotti in servizio per dare loro man forte, stazioni,logistica, pattuglie in auto, elicotteri, etc etc. Facciamo altri 200.
    E questo per 1 municipio.
    Moltiplichiamo per 15 ed abbiamo 6.000 poliziotti in servizio effettivo permanente che occorrono in soccorso stile film americano entro 2 minuti (in questo modo nel caso più sfigato avreste il poliziotto più vicino a 2,5 km + la pattuglia in auto).

    A questi vanno aggiunti quelli per il giubileo, manifestazioni, servizio fisso ambasciate, parlamento, etc etc etc. Diciamo altri 6.000.

    Totale: ci occorrono almeno 12.000 poliziotti e questo solo per Roma.
    Ce lo possiamo permettere ? L’attuale governo pensa di no (o pensa alle banche) ed ha anche tagliato i fondi per le forze di polizia (vedi scandalo giubbotti antiproiettile scaduti)

    Quindi, lode a chi ha promosso quest’iniziativa, ma se vogliamo cambiare le cose
    occorre sostenere chi pensa che la sicurezza sia una priorità piuttosto che altro… e tutti sapete a cosa mi riferisco.

    Esprimo solo opinioni personali.

  7. e lei cara la mia signora Bea con la sua miopia non è in grado di vedere neanche davanti al suo dito visto che scambia una vigilessa per un poliziotto…

  8. Plauso all’iniziativa, speriamo vada in porto presto e soprattutto diventi una regola e non l’eccezione. Da cittadina, aspetto di vederli e sarà un piacere stringere loro la mano.

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