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A bocca asciutta e con la voglia di trasparenza

Galvanica Bruni

trasparenza240.jpgSul sito web istituzionale del XV Municipio sono on-line da qualche giorno le determinazioni dirigenziali. Il tutto è avvenuto in silenzio, senza un briciolo di comunicazione. Eppure era uno step atteso nel lungo cammino sulla strada della trasparenza. Perchè tanta timidezza? E’ presto detto, muoversi in un ginepraio sarebbe più facile.

La determinazione dirigenziale, ovvero “determina” o ancora più semplicemente “la DD”, è un atto immediatamente esecutivo con il quale un dirigente della Pubblica Amministrazione, e nel nostro caso del Municipio, dispone un acquisto, un impegno di fondi, un pagamento, una disciplina di viabilità, l’assegnazione di un bando, l’affidamento diretto di un servizio, un divieto di sosta, la concessione di uno spazio pubblico ed altro ancora.

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Atti importanti per la vita quotidiana di un territorio, atti la cui pubblicazione on-line era attesa da anni. Ben venga dunque l’iniziativa.
Peccato che lo slancio di trasparenza venga mortificato, ucciso sul nascere, dalla metodologia utilizzata dagli strateghi informatici capitolini.

Provare per credere

Immaginiamo che un qualunque cittadino cerchi un documento che riguardi Ponte Milvio piuttosto che l’omonima piazza, ben sapendo che negli anni sono stati decine e decine gli atti prodotti dal XV su tale argomento.

Apre dunque la sezione Determinazioni Dirigenziali del Municipio e dopo aver spuntato “atti municipali” e indicato il numero del municipio ecco il primo scoglio: deve forzatamente dire quale tipo di atto sta cercando scegliendo una di ben dieci tipologie che vanno dalle deliberazioni del consiglio a quelle di giunta, dalle mozioni del consiglio alle ordinanze del presidente, dagli ordini del giorno alle risoluzioni e via dicendo.

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Ora immaginiamo che il nostro ricercatore non si lasci intimorire e spunti con decisione la scelta “determinazioni dirigenziali”, ben sapendo che è quella tipologia che sta cercando (ma quanti sono i cittadini così smaliziati?). Poi andrà sul campo “sintesi ricerca” e scriverà Ponte Milvio.

In trepidante attesa cliccherà su cerca. Risultato? Zero.

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“Per migliorare la ricerca – direbbe il tecnico interpellato ma abbastanza infastidito da chi osa criticare la sua creatura – l’utente può indicare il numero del protocollo del documento cercato”.

Già, secondo loro i cittadini memorizzano i problemi o le vicende del territorio per numero di protocollo.

“Terza soluzione – direbbe l’ancor più infastidito tecnico – il cittadino può usare solo il campo sintesi oggetto per indicare l’argomento che sta cercando, senza indicare il municipio ma specificando la tipologia determinazione dirigenziale. Così facendo otterrà tutte le DD emesse da qualsiasi ufficio”.

Bene, il nostro cittadino ci prova, già pregustando uno tsunami di DD su Ponte Milvio.

Risultato? Uno solo e del 2005. E pure misterioso (sembra, anzi non sembra, è vero. Nel 2005 Il Comune ha pagato 62mila euro alla società Risorse per Roma – posseduta dal Comune al 100% – per aver gestito una gara con la quale scegliere il concessionario del mercato rionale di Ponte Milvio. Un dipartimento capitolino che per emettere un bando deve ricorrere ad un terzo? pagando 62mila euro?).

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E torniamo al nostro cittadino, l’Indiana Jones del sito web del XV. Avuto questo solo risultato e avendo perso una mezz’ora buona per ottenerlo è scontato che dopo aver chiuso il computer abbia lanciato un pesante improperio per essere rimasto a bocca asciutta e con la voglia di trasparenza.
E con la netta percezione di essere preso per i fondelli.

Claudio Cafasso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 COMMENTI

  1. Al pari del Campidoglio, anche il Municipio XV non brilla nella comunicazione pura e semplice, figuriamoci per le “determine” e affini.

  2. non per fare il pignolo ma dopo aver indicato tipologia e municipio basta fare ricerca senza scrivere alcun soggetto. escono fuori 4 pagine di DD dal 2005 fino al giugno 2015.

  3. l’applicazione del d.33/2013 sta incontrando molte criticità in parecchi enti pubblici.
    tale criticità spesso sono legate all’architettura e agli strumenti che ogni portale di ogni ente pubblico mette a disposizione.
    il problema in questione credo sia legato all’efficacia dello strumento del filtro. paradossalmente le determine potrebbero essere tutte state inserite nel sistema utlizzato dal portale istituzionale del comune di roma, ma che il filtro non funzioni.
    ciò non toglie che siamo a novembre 2015, a più di due anni dall’emanazione del decreto e che certe problematiche sarebbero dovute essere già state affrontate e magari risolte.

  4. @Tito: scusi e che me ne faccio di una lenzuolata di documenti se io ne sto cercando uno in particolare? Poi mi tocca leggerli uno a uno per trovare quello che cerco e se non lo trovo tutto tempo buttato. La chiama semplificazione questa lei ? La chiama trasparenza ? Ha ragione chi ha scritto l’articolo è solo una presa per i fondelli. Buona giornata.

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