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Cassia, studiano per integrarsi

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studiano240.jpgVengono dall’Europa dell’Est, dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia. Tutte le domeniche prendono lezione di lingua e cultura italiana sulla Cassia, nell’Istituto delle religiose di Maria Immacolata, al civico 585, dove volontari della Comunità di Sant’Egidio hanno ottenuto di poter usufruire di due aule.

Ci rechiamo sul posto per saperne di più e in una struttura grande, con un giardino curato, veniamo accolti da Roberto, avvocato nella vita ed insegnante la domenica mattina. Ci mostra le due aule offerte a titolo gratuito dalle suore, ben contente di aiutare e sostenere questo progetto di integrazione.

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Un progetto che parte da lontano. La scuola di italiano della Comunità di sant’Egidio inizia nel 1982, con poco più di dieci donne straniere, capoverdiane e latinoamericane, in Italia per lavoro, tutte con il bisogno di imparare la lingua italiana. Da allora – si legge sul sito web della Comunità – sono trascorsi più di venticinque anni, durante i quali nella scuola d’italiano solo a Roma hanno studiato quasi trentacinquemila stranieri.

E che arriva in via Cassia 585. Le due aule che visitiamo son piene di persone dai 18 ai 65 anni e di diverse nazionalità, tutte intorno ad un tavolo a fare lezione. Gli insegnanti sono tre: Roberto, Paola, anche lei avvocato, e Marina che invece nella vita è una commerciante.

Sono due anni che hanno aperto questa scuola. Aiutandosi coni volantini e grazie al passa parola di parrocchia in parrocchia la voce si è sparsa ed è così che oggi ci sono più di cinquanta studenti, tutti iscritti e forniti di libri e materiale didattico.

Roberto è riuscito a mettere su due classi, rispettivamente di primo e secondo livello. Il primo è quello base, quello insomma dove si deve imparare l’italiano da zero, il secondo invece è per chi ha già qualche conoscenza della lingua e può iniziare un percorso che non sia solo linguistico ma anche di contenuto.

“Ci sono donne straniere che lavorano come colf in case di italiani, ci sono ragazze che non trovano lavoro perché non sanno la lingua, ci sono ragazzi indirizzati qui dai Centri di Accoglienza. Ne abbiamo dieci nuovi quest’anno, vengono dal centro di Casale San Nicola, proprio quello dove questa estate sono avvenuti gli scontri, e vogliono imparare l’italiano, vogliono capire la nostra cultura”ci racconta Roberto.

Le lezioni durano circa due ore, ogni domenica mattina. Per poter accedere all’anno successivo sono necessarie ottanta ore annuali. I corsi sono auto sovvenzionati, il materiale in parte è pagato dalla Comunità di sant’Egidio e in parte dagli insegnanti stessi.

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Obiettivo comune. Roberto ci racconta che ognuno di quegli studenti ha la sua storia, ognuno è lì dopo aver percorso le strade più assurde, ma l’obiettivo è comune: integrarsi.
“Non si tratta di insegnar loro solo la nostra lingua, quello che cerchiamo di fare è di creare una comunità che li faccia sentire accolti pur nella loro diversità. Vengono rispettati tutti i credo, tutte le usanze, festeggiamo le feste religiose di ogni studente. Cerchiamo di coinvolgere queste persone anche in attività extra scolastiche; dal portare cibo ai senza tetto ad iniziative di volontariato in cui una mano è sempre ben accetta. Imparare la nostra lingua è utile solo se porta queste persone a sentirsi davvero integrate” conclude Roberto.

Insomma, forse non è vero che tutti gli stranieri vengono nel nostro Paese a non fare nulla, forse non è vero che chi arriva in Italia si dà al malaffare. Di certo non è così per questi studenti di via Cassia 585.

Valentina Ciaccio

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