Home ARTE E CULTURA Un libro per l’estate fra realtà e sogno

Un libro per l’estate fra realtà e sogno

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Galvanica Bruni

Oggi la nostra rubrica estiva di consigli letterari vi propone due romanzi molto diversi fra loro, ma entrambi caratterizzati da una suggestiva mescolanza di sogno e realtà, oltre che da un’abile sovrapposizione tra passato e presente. I consigli odierni di “Un libro per l’estate” sono “1Q84” di Murakami Haruki e “Pedro Páramo” di Juan Rulfo. Buona estate e buona lettura!

1Q84, libri 1, 2 e 3 – Murakami Haruki
(Einaudi, 1164 pagine, 26 euro)

Se consideriamo che i tre libri di cui si compone 1Q84 superano ampiamente le mille pagine e che l’autore è in grado di curare nei minimi dettagli ogni singolo capoverso e legare insieme tutte le parti rendendole così un corpo unico e compatto, non possiamo che ritenere Murakami un maestro della scrittura.

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Il suo stile espressivo è come una sinfonia (o, forse, sarebbe meglio dire una sinfonietta) che ogni tanto contempla alcune dissonanze, le quali sono determinanti nel caratterizzare la narrazione – fitta e dettagliata – in maniera del tutto peculiare e sorprendente.

1q84.jpgLo spartito di 1Q84 sembra andare avanti in un certo modo, poi arriva una nota incongrua e subito dopo la musica pare continuare come prima. Tuttavia sta lentamente prendendo forma un suono differente e, con esso, una realtà alternativa, simile a quella che conosciamo ma sottilmente e decisamente diversa.

Dato che non vogliamo rovinarvi il piacere di una lettura lunga e gratificante, non ci soffermiamo sulla trama: vi diciamo solamente che 1Q84 parla di inquietudini, avvicinamenti e sogni, di routine e di squarci nella vita di tutti i giorni, profilandosi come un’opera in cui non solo il tempo viene manipolato costantemente e con abilità, ma anche come un triplice romanzo che rappresenta in modo originale e vivido una realtà che ci è estranea e non è mai quello che sembra.

Pedro Páramo, Juan Rulfo
(Einaudi, 141 pagine, 12,50 euro)

Pubblicato per la prima volta nel 1955, questo romanzo deve essere considerato un classico della letteratura latinoamericana del Novecento. Visionario e sorprendente, il libro merita una lettura attenta e meditata soprattutto perché la narrazione non possiede un andamento lineare e la trama si frantuma continuamente in una molteplicità di frammenti espressivi.

pedro-paramo.jpgDopo la morte della madre, un giovane arriva a Comala, uno sperduto paese dell’altopiano del Messico, per incontrare il padre che non ha mai conosciuto. Nel luogo, sospeso fra realtà e immaginazione, in bilico fra sogno e allucinazione, dove il passato si confonde con il presente, persistono la memoria e il dolore delle anime che non trovano pace.

Le loro voci – che spiegano e divagano, raccontano e tentano di ricordare – si moltiplicano e si affastellano, vanno a comporre un coro afflitto e inquietante che non solo restituisce al giovane il ritratto del padre (un latifondista crudele, capriccioso e tirannico), ma ricostruisce anche la storia del Messico della prima parte del XX secolo.

Suggestivo, prezioso e rivoluzionario, spesso incompreso o ignorato, questo romanzo avrebbe meritato maggior fortuna e considerazione nell’arco dei sessant’anni della sua esistenza: speriamo che il futuro prossimo gli riservi un trattamento migliore.

Giovanni Berti

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